
La Vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera, ha presentato – martedì 6 maggio 2025 – la tanto attesa tabella di marcia del RePower EU, che stabilisce le scadenze per l’eliminazione delle importazioni energetiche di gas dalla Russia. Questo piano segue gli impegni presi dal Commissario Dan Jørgensen, che ha già rassicurato sull’efficacia delle misure dell’Action Plan on Affordable Energy, volte a rendere l’Europa meno dipendente dai combustibili russi.
La Roadmap per l’uscita dalle importazioni energetiche russe presentata dalla commissione Europea rappresenta un passo fondamentale considerando che l’Unione Europea ha speso ben €101 miliardi per il gas russo dal 2022. Questo piano arriva in un momento decisivo, poiché l’UE deve ripensare la sua sicurezza energetica e costruire una maggiore indipendenza in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche globali.
Il primo elemento chiave della Roadmap è l’intenzione della Commissione di eliminare completamente le importazioni di gas russo entro il 2027. Secondo i dati forniti dall’EU Gas Insight, questo obiettivo è raggiungibile accelerando la transizione verso il net-zero e riducendo la domanda di gas, evitando così una maggiore dipendenza dalle importazioni di LNG dagli Stati Uniti. Per realizzare questo, la domanda di gas in Europa dovrà diminuire di circa 50 bcm.
Secondo un’analisi di Ember, l’uso del gas nella produzione di elettricità è diminuito per il quinto anno consecutivo, grazie all’aumento delle energie rinnovabili. La Commissione Europea ha sottolineato che un’accelerazione dell’espansione delle rinnovabili non solo aumenterebbe il risparmio energetico, ma contribuirebbe a una maggiore sicurezza energetica. “Man mano che la nostra dipendenza dai combustibili fossili si riduce, la sicurezza energetica aumenta”, ha affermato la presidente von der Leyen.
Un altro aspetto cruciale della Roadmap prevede l’emissione di una proposta legislativa che mira a terminare i contratti di importazione di gas a breve termine entro il 2025 e i contratti a lungo termine entro il 2027. Ciò richiederà agli Stati membri di elaborare piani nazionali. La solidarietà europea sarà essenziale per supportare gli Stati membri nell’eliminazione dell’energia russa.
L’Unione Europea sta attualmente esaminando opzioni legali per consentire alle aziende di liberarsi dai contratti di gas dalla Russia senza incorrere in penalità. Le importazioni di GNL e gas via gasdotto dalla Russia sono già diminuite drasticamente, passando dal 45% nel 2021 al 19% previsto per il 2024. Tuttavia, l’UE deve affrontare il rischio di sovraccapacità di gas, poiché la domanda è in calo e i terminali di rigassificazione sono sotto-utilizzati.
I paesi dell’UE al confine con la Russia hanno espresso chiaramente il loro rifiuto di future importazioni di energia russa, evidenziando la necessità di salvaguardare gli interessi di sicurezza dell’Europa. Esperti di sicurezza avvertono che tornare a dipendere dall’energia russa sarebbe un tradimento dei valori europei e metterebbe a rischio la stabilità economica.