IniziativePolitiche

Cop26, l’appello dei giovani del Mondo ai leader politici: «ascoltateci, siamo pronti ad agire per contrastare la crisi climatica»

«Siamo l'ultima generazione che può fermare il cambiamento climatico. I nostri leader devono ascoltarci, farci entrare negli spazi decisionali e lavorare con noi per affrontare la crisi climatica». Così i giovani del mondo nella "Global Youth Letter"

«I nostri leader devono ascoltarci. Devono riconoscere che siamo motivati, pronti a imparare e ispirati e ad agire – per oggi e per il futuro». Questo l’appello unanime firmato dai giovani di tutto il mondo, che hanno sottoscritto una lettera indirizzata ai capi politici che parteciperanno a novembre 2021 alla COP26, la 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. I giovani chiedono una maggiore inclusione delle loro voci, ma non solo: sono soprattutto pronti ad agire per contrastare di crisi climatica. «Dateci accesso alle istituzioni, fateci entrare negli spazi decisionali, forniteci risorse e lavorate con noi per affrontare la crisi climatica».

Lettera dei giovani ai politici: «ascoltate la nostra voce e lavorate insieme a noi per contrastare la crisi climatica»

Nella lettera “Global Youth Letter“, firmata da più di 8000 giovani provenienti da 23 paesi del mondo, viene chiesto al mondo politico di ascoltare la voce di chi subirà maggiormente le conseguenze del cambiamento climatico, chi ora sente di essere una voce inascoltata. Un modo per «condividere gli obiettivi e le aspirazioni per il futuro del nostro pianeta».

Stato del Clima, 2020 anno nero: gas serra mai così elevati e caldo protagonista

Il risultato del rapporto, parte del programma Climate Connection del British Council, è chiaro: è un presa di parte forte e unanime. Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per il pianeta secondo tutti i giovani intervistati, ma allo stesso tempo molti hanno difficoltà a essere coinvolti in significative azioni di contrasto del fenomeno e a far sentire la propria voce.

Giovani di ogni parte del Mondo, ogni stato sociale, ogni genere e orientamento: nessuno escluso. Giovani tra i 18 e i 35 anni, maschi, femmine e altri nello spettro di genere, provenienti da zone rurali e urbane, con diversi livelli di accesso all’istruzione e al lavoro e diversi status socio-economici. Tutti vogliono far sentire la propria voce nel dibattito sulla crisi climatica che avrà come prossimo appuntamento la COP26.

Foto di Joseph Redfield Nino da Pixabay

Il 67% dei giovani ritiene che le persone con responsabilità di governo non siano in grado di affrontare il cambiamento climatico da sole. Hanno inoltre espresso preoccupazione per il fatto che le voci delle donne e degli esponenti di minoranze non fossero rappresentate nelle politiche di contrasto al cambiamento climatico.

Ma sebbene i giovani siano pronti ed entusiasti di portare contributi significativi, molti non hanno l’opportunità di farlo. Il 75% dei giovani ha indicato di avere le competenze per gestire le problematiche legate al clima nelle loro comunità e il 63% ha affermato di essere a conoscenza della UN Climate Change Conference of the Parties (COP26). Tuttavia, il 69% del campione ha dichiarato di non avere mai partecipato ad azioni di contrasto del cambiamento climatico.

In Italia i giovani lamentano una formazione limitata in materia di clima

I giovani italiani hanno fatto presente delle problematiche legate alla formazione limitata – se non del tutto assente – da parte degli istituti di istruzione, ma anche dal ruolo debole dei media sull’argomento.

Le conseguenze della crisi climatica toccheranno tutti noi, ma soprattutto i giovani di oggi e le generazioni future. Oltre a mettere a rischio gli equilibri naturali, la crisi climatica rallenterà la crescita economica e quindi ridurrà le opportunità di lavoro. Anche per questo la voce dei giovani deve essere ascoltata.

Foto di Rainer Maiores da Pixabay

Lontani, ma uniti e connessi. Tra i mezzi a disposizione oggi i giovani ritengono i poter sfruttare i social media per dare il via al cambiamento, e – dove non sono diffusi – radio e televisione. «Siamo disposti a diventare politicamente attivi, non solo unendoci alle manifestazioni, ma diffondendo informazioni sul cambiamento climatico e diventando modelli per i nostri coetanei. In questo modo, possiamo iniziare a influenzare chi ci circonda e collaborare per il cambiamento».

Lo dimostrano le migliaia di manifestazioni e scioperi per il clima – Youth for Climate – School Strike 4 Climate – Fridays for Future – organizzati in tutto il Mondo, che da qualche anno muovono miliardi di giovani, uniti per chiedere azioni concrete per frenare e limitare i danni – ora che ancora è possibile – della crisi climatica.

«Siamo pronti a cambiare stile di vita. Siamo pronti a consumare meno e a sprecare meno, e a ridurre la nostra impronta di carbonio. Siamo l’ultima generazione che può fermare il cambiamento climatico, e siamo disposti a fare ciò che è necessario per raggiungere il nostro obiettivo – insieme come un unico mondo».

Leggi anche:

Crisi climatica, 10 catastrofi con un profondo legame: il monito dell’ONU

Fridays For Future di nuovo in piazza: verso lo sciopero globale per chiedere azione per il clima e giustizia

Estate 2021 in Italia: la seconda più calda al Sud, e la più siccitosa in assoluto al Nord-Est

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

Articoli correlati

Back to top button