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Inquinamento, il piano dell’UE: «-55% morti premature entro il 2030»

La Commissione Europea ha presentato il piano "Inquinamento Zero" al fine di ridurre significativamente l'impatto dell'inquinamento sulla salute umana e degli ecosistemi naturali

L’inquinamento è la principale causa ambientale di morti premature nel mondo, soprattutto tra bambini, soggetti affetti da determinate patologie e anziani. L’obiettivo dell’Unione Europea è proprio quello di dimezzare le morti causate dall’inquinamento entro il 2030. Il piano “Inquinamento Zero”, che fa parte del Grean Deal europeo, fissa una serie di iniziative che vanno a integrarsi con l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

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Inquinamenti, gli obiettivi della Commissione Europea

La strategia presentata dalla Commissione Europea ha come obiettivo principale quello di un mondo in cui l’inquinamento non rappresenti più un pericolo per la salute umana e gli ecosistemi naturali. Al fine di raggiungere questa ambiziosa meta, è prevista una rivisitazione della pertinente legislazione dell’UE al fine di individuare le lacune ancora esistenti e gli aspetti che necessitano di una migliore attuazione. Inoltre una particolare attenzione viene rivolta alle soluzioni digitali per combattere l’inquinamento.

Inquinamento e disuguaglianze, non tutti sono colpiti allo stesso modo

«Con il piano d’azione sull’inquinamento zero – afferma Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca -, creeremo un ambiente in cui i cittadini europei potranno vivere in modo sano, contribuiremo a una ripresa resiliente e promuoveremo la transizione verso un’economia pulita, circolare e climaticamente neutra».

Inquinamento zero, i punti salienti del piano UE

La Commissione Europea ha dunque fissato alcuni obiettivi chiave entro il 2030:

    • migliorare la qualità dell’aria in modo da ridurre del 55% il numero di morti premature causate dall’inquinamento atmosferico;
    • migliorare la qualità dell’acqua riducendo i rifiuti, quelli di plastica in mare (del 50%) e le microplastiche rilasciate nell’ambiente (del 30%);
    • migliorare la qualità del suolo riducendo del 50% le perdite di nutrienti e l’uso di pesticidi chimici;
    • ridurre del 25% gli ecosistemi dell’UE in cui l’inquinamento atmosferico minaccia la biodiversità;
    • ridurre del 30% la percentuale di persone che soffrono di disturbi cronici dovuti al rumore dei trasporti
    • ridurre in modo significativo la produzione di rifiuti e del 50% i rifiuti urbani residui.
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Il piano delinea inoltre una serie di iniziative faro

    • allineare ulteriormente gli standard di qualità dell’aria alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità;
    • rivedere le norme relative alla qualità delle acque, anche nei fiumi e nei mari dell’UE;
    • ridurre l’inquinamento del suolo e migliorarne il risanamento;
    • rivedere la maggior parte delle norme dell’UE in materia di rifiuti per adeguarle ai principi dell’economia pulita e circolare;
    • promuovere l’azzeramento dell’inquinamento causato dalla produzione e dal consumo;
    • presentare un quadro di valutazione delle prestazioni ecologiche delle regioni dell’UE per promuovere l’inquinamento zero in tutte le regioni;
    • ridurre le disuguaglianze che incidono sulla salute causate dalla quota sproporzionata di impatti nocivi sulla salute a cui sono attualmente esposti i più vulnerabili;
    • ridurre l’impronta dell’inquinamento esterno dell’UE limitando le esportazioni di prodotti e rifiuti che hanno un impatto nocivo e tossico nei paesi terzi;
    • avviare Living Labs per soluzioni digitali verdi e inquinamento intelligente zero;
    • consolidare i centri di conoscenza dell’UE sull’inquinamento zero e riunire i portatori di interessi in materia di inquinamento zero;
    • rafforzare l’attuazione delle misure di azzeramento dell’inquinamento di concerto con le autorità ambientali e di altri settori.

Nell’Unione Europea, stando agli ultimi dati, si verificano ogni anno oltre 400mila decessi prematuri attribuibili all’inquinamento dell’aria mentre 48mila casi di cardiopatie ischemiche e 6,5 milioni di casi di disturbi cronici del sonno sono riconducibili al rumore.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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