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Navi e inquinamento a Venezia, il 9% delle nano-polveri viene dal traffico navale

Si tratta del particolato più pericoloso, capace di penetrare più in profondità nell'apparato respiratorio. Lo rivela uno studio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia

L’inquinamento atmosferico da nanoparticelle a Venezia è generato per il 9% da navi e barche. Lo ha rivelato uno studio dell’Università Ca’ Foscari Venezia sulle nanoparticelle emesse dal traffico marittimo nella città tra agosto e novembre 2018. Secondo lo studio, il traffico navale incide maggiormente sul nano-particolato che sul particolato PM2.5 o superiore. Gli scarichi delle imbarcazioni immettono in atmosfera tra il 7 e il 9% delle nano-polveri rilevate.

Per nano-polveri si intendono quelle particelle con diametro inferiore a 0,1 micron (un decimillesimo di millimetro). Si tratta del particolato più pericoloso, capace di penetrare più in profondità nell’apparato respiratorio, con possibili conseguenze più dannose sulla salute. Il particolato fine (il PM2.5) ha un diametro inferiore a 2,5 micron, mentre le polveri sottili (il PM10), hanno un diametro compreso tra 2,5 e 10 micron.

La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio: oltre i 7 µm raggiunge la cavità orale e nasale, fino a 7 µm la laringe, fino a 4,7 µm la trachea e bronchi primari, fino a 3,3 µm i bronchi secondari, fino a 2,1 µm i bronchi terminali e fino a 1,1 µm raggiunge  gli alveoli polmonari.

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Grandi navi: una nave da crociera nel canale della Giudecca davanti a piazza San Marco. Foto archivio ANSA/ALESSANDRO DI MEO

«Ci siamo chiesti quanto del particolato inferiore al micron fosse dovuto alla presenza delle navi nella nostra città – spiega Elena Gregoris, ricercatrice di Chimica analitica – confermando che il traffico marittimo incide più con nanoparticelle che con quelle più grandi e calcolando il contributo: mentre le nanoparticelle ‘navali’ arrivano al 9% del totale, per dimensioni superiori non si supera il 3 per cento».

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Il risultato dello studio, realizzato grazie al programma Interreg Italia-Croazia all’interno del progetto ECOMOBILITY, contribuisce a espandere la conoscenza scientifica sull’inquinamento atmosferico a Venezia, una delle città più colpite in Italia dal fenomeno dello smog. L’obiettivo del progetto è promuovere la sostenibilità ambientale del trasporto stradale e navale in aree costiere, utilizzando un approccio eco-compatibile.

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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