
Secondo recenti dati riportati da IlSole24Ore, il 57% delle aziende italiane è colpito dagli effetti del cambiamento climatico. I settori più vulnerabili sono agricoltura, turismo e infrastrutture, messi in crisi da ondate di calore, siccità e alluvioni sempre più frequenti.
Negli ultimi anni, l’impatto del cambiamento climatico sulle aziende italiane è diventato sempre più evidente, con un aumento significativo delle imprese colpite: dal 48% del 2023 si è passati al 57% nel 2024. Questo dato riflette una crescita della vulnerabilità del tessuto produttivo nazionale, soprattutto nei comparti di agricoltura, turismo e infrastrutture, che subiscono danni economici crescenti a causa della maggiore frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi come ondate di calore, siccità e alluvioni.
L’aumento degli eventi estremi e le conseguenze sulle aziende
Il riscaldamento globale e la crescente variabilità climatica stanno rendendo sempre più frequenti i fenomeni meteorologici estremi. Secondo recenti analisi, dal 2010 al 2023 si sono verificati centinaia di episodi di allagamenti, esondazioni fluviali e frane, colpendo soprattutto il Nord Italia. Solo nel 2023, il numero di eventi estremi è aumentato del 22% rispetto all’anno precedente, danneggiando imprese e infrastrutture e causando perdite economiche rilevanti. L’incremento delle temperature medie e la maggiore frequenza di siccità e piogge intense mettono sotto pressione l’intero sistema produttivo nazionale.
Settori più vulnerabili: agricoltura, turismo e infrastrutture
Il settore agricolo è tra i più esposti: la siccità prolungata e le ondate di calore compromettono i raccolti, mentre le alluvioni danneggiano campi e infrastrutture rurali. Anche il turismo soffre le conseguenze delle condizioni climatiche avverse, con la diminuzione delle presenze in alcune aree e la necessità di riorganizzare l’offerta. Le infrastrutture sono messe a dura prova da piogge intense e frane, che causano danni a strade, ponti e reti di trasporto. Questi settori rappresentano una parte significativa dell’economia italiana e la loro esposizione ai rischi climatici comporta costi crescenti per la collettività.
Le risposte delle imprese e il ruolo delle assicurazioni
Nonostante la crescente consapevolezza, molte aziende faticano a investire in soluzioni di resilienza climatica. Secondo recenti indagini, meno del 25% delle imprese ha adottato misure per ridurre la propria esposizione ai rischi ambientali negli ultimi tre anni. Dal 2025, sarà obbligatorio per le imprese dotarsi di assicurazioni contro i danni catastrofali, una misura che punta a tutelare il sistema produttivo dai danni causati da eventi estremi. Tuttavia, la messa in sicurezza delle attività economiche richiede anche investimenti in infrastrutture resilienti e una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale.
Prospettive per il sistema produttivo italiano
Il futuro delle aziende italiane dipende dalla capacità di adattarsi a uno scenario climatico sempre più instabile. L’adozione di strategie di adattamento, l’investimento in tecnologie sostenibili e la promozione di una cultura della prevenzione saranno fondamentali per ridurre i danni economici e garantire la continuità delle attività produttive. Solo attraverso una risposta coordinata e innovativa sarà possibile affrontare la sfida posta dal cambiamento climatico e proteggere la competitività dell’economia nazionale.