Cambiamenti climatici: in Inghilterra i fiori sbocciano prima
Secondo uno studio rispetto agli anni Ottanta il periodo di fioritura di centinaia di piante è anticipato di circa un mese

Uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, la rivista di ricerca biologica di punta della Royal Society (associazione scientifica britannica fondata nel 1660 allo scopo di promuovere l’eccellenza scientifica come viatico per il benessere della società) dedicata alla pubblicazione rapida e alla diffusione mondiale di ricerche di alta qualità, ha dimostrato come nel Regno Unito dagli anni Ottanta a oggi, il periodo di fioritura di centinaia di piante è anticipato di circa un mese. La ricerca ha preso in considerazione 406 diverse specie di piante da fiore e ne ha tracciato le date di fioritura dal 1753 al 2019. La maggior parte dei fiori in passato sbocciava tra maggio e giugno ma non c’è però bisogno di tornare molto indietro nel tempo per notare le differenze. Anche solo rispetto al 1986 le piante inglesi fioriscono circa un mese prima: nel 2019 per esempio le prime fioriture sono cominciate il 2 aprile.

“Le temperature globali stanno aumentando a un ritmo senza precedenti ma le risposte ambientali sono spesso difficili da riconoscere e quantificare. Le osservazioni a lungo termine della fenologia vegetale, la parte dell’ecologia che studia i rapporti tra i fattori climatici e la manifestazione stagionale di alcuni fenomeni della vita vegetale, possono fornire misure sensibili del cambiamento climatico e informazioni importanti per i servizi ecosistemici. Qui presentiamo 419.354 registrazioni della prima data di fioritura di 406 specie di piante nel Regno Unito tra il 1753 e il 2019. La prima fioritura a livello comunitario è avanzata in media di quasi un mese se si confrontano tutte le osservazioni prima e dopo il 1986“.

Rispetto ad alberi e arbusti, il più grande spostamento fenologico specifico della forma di vita di 32 giorni si trova nelle erbe che sono generalmente caratterizzate da rapidi tassi di ricambio e livelli potenzialmente elevati di adattamento genetico. Correlata con le temperature massime di gennaio-aprile, le tendenze osservate e gli estremi nel primo set di dati di fioritura del Regno Unito, possono influenzare il funzionamento e la produttività degli ecosistemi e dell’agricoltura. Non sono solo le temperature in aumento a stimolare la fioritura precoce. L’arrivo anticipato della primavera influenza anche la quantità di pioggia che cade in quantità maggiori durante questa stagione e quanto presto la neve comincia a sciogliersi: entrambi i fattori sono altrettanto importanti per una pianta che deve decidere quando far spuntare il primo fiore. Per le piante tutto questo è un problema, perché anticipare la fioritura significa esporsi maggiormente al rischio di gelate occasionali o notturne o altri danni legati alle basse temperature, che in aprile sono più probabili rispetto a maggio o giugno.

Le piante con un ciclo vitale più breve non sembrano soffrire troppo di questa situazione e tendono ad adattarsi in modo da convivere con la fioritura anticipata; altre però, in particolare quelle da cui ricaviamo cibo, ne stanno soffrendo. Esiste poi un altro importante fattore di rischio: anche se un fiore riesce a sopravvivere senza problemi a un’ipotetica fioritura marzolina non è poi detto che trovi gli impollinatori che gli serviranno per riprodursi che sono ancora legati alle “vecchie” stagioni.