L’esempio virtuoso di KilometroVerdeParma: in 5 anni 85.500 alberi per combattere il fenomeno “isola di calore”
Gli alberi e il verde urbano sono dei veri alleati nella lotta contro il riscaldamento globale. Una strategia semplice ma molto efficace per rendere le città più vivibili e sostenibili

A partire da oggi l’espansione verso l’Italia e l’Europa della componente nord africana dell’anticiclone darà il via alla quarta ondata di calore della stagione con temperature spesso oltre i 35 gradi ma che potranno anche avvicinarsi e raggiungere la soglia dei 40 gradi in diverse regioni. Secondo gli ultimi dati a nostra disposizione, questa fiammata africana potrebbe durare dai 7 ai 10 giorni accompagnandoci almeno fino a Ferragosto o poco oltre.

L’effetto “isola di calore”
Le persone che vivono in città sono quelle a patire temperature sempre più estreme a causa della crescente espansione dei centri urbani, della rimozione delle aree verdi per far posto a nuovi edifici e all’aumento della popolazione. Le città diventano così “isole di calore”, luoghi in cui il surriscaldamento urbano determina un vero e proprio microclima distinto, con temperature più elevate nelle parti edificate rispetto alle zone rurali circostanti.

Asfalto, cemento ed edifici trattengono molto più calore rispetto al terreno o all’aria, ostacolando inoltre il naturale flusso del vento. Lo sviluppo di centri abitati attraverso la creazione di infrastrutture urbanistiche che comporta spesso l’eliminazione delle aree verdi, la scarsità di vegetazione urbana e le grandi quantità di emissioni di gas inquinanti generate dalle attività antropiche contribuiscono all’innalzamento della temperatura nei centri urbani. Le alte temperature favoriscono anche la formazione di inquinanti atmosferici peggiorando la qualità dell’aria.

Gli alberi e il verde urbano sono nostri importanti alleati
Gli alberi e il verde urbano sono veri alleati nella lotta contro le “isole di calore”: forniscono ombra naturale riducendo l’esposizione diretta al sole e abbassano le temperature dell’aria circostante. La traspirazione delle piante aiuta a raffreddare l’ambiente, poiché l’acqua evaporata assorbe il calore. Assimilano CO2 tramite il processo di fotosintesi, contribuendo alla lotta contro il riscaldamento globale e filtrano l’aria, riducendo l’inquinamento atmosferico, catturando gas nocivi e aiutando a migliorare la qualità dell’aria. Contribuiscono anche all’aumento della biodiversità urbana, con alberi e aree verdi che forniscono un habitat per diverse specie di animali e piante.
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L’esempio virtuoso di KilometroVerdeParma: in 5 anni 85.500 alberi
In linea con questa tendenza il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma che in 5 anni ha piantato 85.500, trasformando circa 85 ettari di terreni precedentemente incolti o marginali in boschi e spazi verdi. Questa iniziativa ha avuto un ruolo fondamentale nella riduzione delle temperature nelle aree urbane, contribuendo a contrastare l’effetto delle “isole di calore”. Il progetto si distingue come esempio virtuoso a livello nazionale e si pone l’obiettivo di raggiungere 95.000 esemplari a fine il 2025 e di arrivare a quota 100.000 entro il 2026.
Tali interventi si traducono in 60 progetti realizzati, tra iniziative pubbliche e private, che spaziano dalla riqualificazione di rotatorie alla rigenerazione di intere aree urbane. Il Consorzio ha ottenuto il supporto di 8 progetti finanziati dalla Fondazione Cariparma e ha partecipato a 20 progetti cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna, dimostrando la forte capacità di replicabilità del modello.
L’esempio di Medellín in Colombia e la “regola del 3-30-300”
L’efficacia di questa strategia verde trova conferma anche dall’esperienza internazionale di Medellín, Colombia, dove dal 2017 un percorso di inverdimento urbano ha consentito di ridurre di circa 2°C le temperature cittadine. Questo risultato si basa sulla “regola del 3-30-300” ideata dall’ecologo forestale e docente olandese Cecil Konijnendijk van den Bosch: vedere almeno 3 alberi dalla propria abitazione, abitare in quartieri con almeno il 30% di copertura arborea e disporre di uno spazio verde accessibile entro 300 metri. Una strategia semplice ma molto efficace per rendere le città più vivibili e sostenibili.

Il coinvolgimento della comunità e dei giovani rappresenta un obiettivo centrale di KilometroVerdeParma: in 5 anni stati coinvolti complessivamente 14.220 studenti, distribuiti in 613 classi, che hanno partecipato a oltre 1.170 ore di attività formative e a 243 uscite didattiche. Il progetto WeTree focalizzato sull’educazione ambientale, vuole sensibilizzare e informare i ragazzi sull’importanza, sul valore dei boschi perenni e del verde urbano per la collettività, contribuendo a radicare valori di sostenibilità e cura del territorio nelle nuove generazioni.

“Gli alberi piantati in cinque anni rappresentano molto più di un semplice dato numerico: sono l’emblema di una strategia concreta e condivisa di adattamento alle sfide poste dai cambiamenti ambientali. Ogni pianta svolge un ruolo essenziale nel ridurre le temperature urbane, migliorare la qualità dell’aria e rafforzare la resilienza delle comunità, rendendole più preparate e capaci di affrontare le emergenze climatiche come ondate di calore, inquinamento e rischi ambientali. Raggiungere l’obiettivo di 100.000 piante entro il 2026 non è solo una sfida numerica, ma un investimento strategico nella salute pubblica e nel futuro sostenibile del territorio parmense” queste le parole di Loredana Casoria, segretario generale del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma.
La ricerca scientifica costituisce un pilastro essenziale di supporto alle attività sul campo, contribuendo a garantire interventi sempre più mirati, innovativi ed efficaci. In questo contesto, sono stati elaborati 3 dossier in collaborazione con l’Orto Botanico e l’Università di Parma, e sono stati avviati 4 studi approfonditi sui servizi ecosistemici, i corridoi ecologici e la biodiversità del territorio parmense. Questi approfondimenti consentono di valutare e perfezionare le strategie di rinaturalizzazione e tutela ambientale, assicurando che ogni intervento sia guidato da dati aggiornati e da conoscenze scientifiche all’avanguardia.