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Il volontariato della Protezione Civile è “la mano che ci salva durante la tempesta”

Vent’anni di formazione continua e coordinamento, che hanno portato a capacità operative fuori dal comune. Il Volontariato Organizzato di Protezione Civile è un insieme di uomini e donne che quotidianamente danno soccorso, fanno prevenzione e lavorano (gratuitamente) al servizio dei concittadini

Il Comitato del Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile della Città metropolitana di Milano ha celebrato vent’anni di Volontariato Organizzato. Per l’importante anniversario il Politecnico di Milano ha ospitato al Campus Bovisa una giornata ricca di incontri con esponenti del terzo settore, istituzioni ma soprattutto con i volontari che quotidianamente svolgono le attività in prima linea a supporto e tutela della cittadinanza. 

Il CCV-MI è organismo pienamente riconosciuto e operativo alla guida di 114 ETS metropolitani che condividono obiettivi, percorsi, realtà e che ha avuto l’ultimo banco di prova nella gestione dell’emergenza Covid-19 ancora in corso. Anche questa emergenza, non proprio nelle “corde” degli interventi ordinari, è stata e viene ancora affrontata con metodo e lavoro costante. 

Francesco Vassallo, Consigliere delegato della Città Metropolitana di Milano, è intervenuto in questa importante giornata e ha ricordato l’importanza del Centro Operativo Comunale (C.O.C): “Abbiamo riscoperto l’importanza del C.O.C. soprattutto in questi due ultimi anni di pandemia, è stato un organismo fondamentale che ha potuto collaborare in maniera attiva con le istituzioni a vantaggio delle proprie comunità”. Anche Riccardo Pase, Presidente della Commissione ambiente e Protezione civile della Regione Lombardia, è intervenuto valorizzando l’importante e costante lavoro dei volontari soprattutto nelle situazioni di emergenza: “La protezione civile è quella realtà che quando siamo in mezzo alla tempesta ci tende la mano e ci salva la vita”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche i rappresentanti di AREU, l’Agenzia Regionale Emergenza e Urgenza: “Il volontariato è qualcosa che fa la differenza. Un esempio è stato l’organizzazione della prima vaccinazione di massa, coloro che hanno permesso operativamente la gestione dei flussi delle persone sono stati i volontari”. Una realtà fortemente presente durante questa pandemia è stata anche quella dell’esercito, alla tavola rotonda è intervenuto il Generale Alfonso Miro, Comandante Militare Esercito Lombardia, che ha posto nuove prospettive di collaborazione con la Protezione Civile: “E’ fondamentale la cooperazione tra esercito e protezione civile. E’ fondamentale avere degli strumenti già pronti, in grado di entrare in gioco nel momento dell’emergenza e le conoscenze di chi opera direttamente sul territorio sono fondamentali”. In risposta a questo tema è intervenuto Simone Segna, Responsabile Operativo CCV Milano: “la protezione civile guarda ai buoni esempi per poter migliorare e la logistica civile per noi è l’esempio migliore. Sarebbe bello poter attivare nuove collaborazioni per il mondo del volontariato e poterlo far accedere alla conoscenza delle attrezzature utilizzate dal genio militare, al fine di poter dare una mano nelle situazioni di emergenza. Per noi mettersi a disposizione con competenza e professionalità rappresenta il futuro.”

Vent’anni di Volontariato Organizzato. Foto: IconaClima

Nel corso del pomeriggio si è tenuta una tavola di particolare rilievo incentrata sulla tematica del dissesto idrogeologico e sulle azioni che si possono fare sul territorio con la partecipazione di Giovanni Menduni, docente Protezione Civile del Politecnico di Milano, Marco La Veglia, Direttore Lombardia Occidentale di AIPO, Nadia Padovan, dirigente U.O. Attuazione post emergenza e risorse idriche, Marco Callerio, responsabile ufficio invarianza idraulica CAP, Graziano Cireddu, Vicepresidene CCV Milano. 

E’ intervenuto anche Paolo Micheli, Sindaco di Segrate, che ha portato la sua esperienza sull’impatto che possono avere le azioni delle amministrazioni locali sulla vita dei cittadini e in che modo è possibile generare cambiamenti nelle abitudini e nella vita della città finalizzate a tutelare il territorio e l’ambiente. Segrate è una delle tre città al mondo che sono state invitate a Cop26. E’ stata una opportunità che ci è stata offerta per cercare di raccontare le nostre politiche green locali. –ha raccontato Micheli– Nessuno di noi è così ingenuo da pensare che le politiche di Segrate possano essere determinanti per il Mondo, ma è vero che la presenza delle amministrazioni locali all’interno delle comunità con reale vicinanza ai cittadini è in grado di cambiare quello che succede nelle città. Le politiche adottate dal comune di Segrate sono sicuramente iniziative positive ma agiscono anche per generare un cambiamento e un arricchimento culturale. Ad esempio, alla Cop26 abbiamo parlato del progetto chilometro verde, un progetto di viabilità speciale. La sostenibilità è una cosa che non può essere imposta con le leggi, ma può avvenire offrendo delle possibilità alternative di mobilità e trasmettendo la necessità di un cambiamento culturale.”

E’ intervenuto anche Andrea Giuliacci, meteorologo di Meteo Expert, società editore di IconaClima per dare un quadro del clima che cambia e degli eventi meteorologici sempre più estremi a cui viene sottoposto il nostro territorio. Se le temperature salgono, nell’atmosfera c’è una maggior quantità di calore. – ha spiegato Giuliacci – Il calore è il carburante con il quale si alimentano tutti i fenomeni atmosferici. Ecco che i temporali tendono a diventare più violenti, le perturbazioni più intense ma anche le alte pressioni diventano più robuste e quindi passiamo con grande facilità da lunghi periodi in cui non piove a periodi in cui in poche ore o pochi giorni cadono quantitativi di pioggia eccezionali.”

Le attività della Protezione Civile si sviluppano non solo per intervenire tempestivamente in situazioni di emergenza ma anche per favorire buone pratiche di prevenzione e di auto protezione civile. Un lavoro di studio e formazione continua e di impegno costante che – anche a causa della crisi climatica – è e sarà sempre più di vitale importanza.

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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