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Siccità: pioggia assente al Nord ancora per molto, colpa dell’anticiclone di blocco

Continua a mancare la pioggia soprattutto sulle regioni del Nord: la siccità si sta facendo sentire soprattutto al Nord-Ovest, dove nel mese di dicembre appena trascorso ha visto arrivare circa la metà delle precipitazioni tipiche del periodo.

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E sulle regioni settentrionali ci attende ancora un lungo periodo caratterizzato da sostanziale assenza di precipitazioni. Dopo la breve fase piovosa intorno al giorno 5 per il passaggio della prima perturbazione dell’anno, e i fenomeni più localizzati e deboli fra il 9 e il 10 sull’Emilia Romagna (con neve anche in pianura) per il veloce transito di un’altra perturbazione, sembra che il Nord Italia non verrà interessato da passaggi perturbati per almeno 10 giorni.

Anticiclone di blocco: per la pioggia le regioni del Nord dovranno attendere fino all’ultima settimana di gennaio

Le proiezioni dei principali modelli atmosferici non danno spazio a molti dubbi: la tendenza più probabile è per una persistenza fino almeno all’inizio dell’ultima settimana di gennaio di una circolazione atmosferica cosiddetta di “blocco”.

Questo tipo di circolazione, abbastanza frequente nella stagione invernale, consiste nell’espansione, per un periodo di tempo più o meno prolungato, di una robusta area di alta pressione verso le alte latitudini con conseguente interruzione del normale flusso di correnti occidentali che normalmente caratterizzano le medie latitudini.

Vi sono diversi tipi di configurazione di blocco a seconda del posizionamento del centro anticiclonico e dell’orientazione del suo asse. In questo caso l’alta pressione si troverà posizionata mediamente fra il Nord Atlantico e l’Europa centro-occidentale, costituendo un vero e proprio muro invalicabile nei confronti dei sistemi nuvolosi atlantici diretti verso il nostro continente e il Mediterraneo. In queste condizioni il tempo sull’Italia (e su gran parte dell’Europa occidentale) resterà prevalentemente stabile, mentre sull’Europa orientale prenderanno vita correnti settentrionali molto fredde e a tratti anche perturbate.

Di tanto in tanto, a seconda dell’entità dei temporanei spostamenti verso ovest dell’asse dell’anticiclone, queste correnti fredde andranno a interessare anche le nostre regioni, ma gli eventuali impulsi perturbati, a causa della presenza della barriera alpina, non potranno fare altro che saltare il Nord Italia finendo per interessare il Centro, specie il lato adriatico e le regioni meridionali. Così, a meno che la situazione non cambi radicalmente negli ultimi giorni del mese, questo gennaio rischia di chiudersi con un grosso deficit pluviometrico al settentrione, specialmente al Nord-Ovest, maggiormente protetto dalle cime più elevate dell’arco alpino.

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Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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