Cambiamenti climatici: è stato inaugurato il database globale che tiene traccia dei ghiacciai scomparsi
Il 2025 è stato designato dall'ONU come "anno internazionale della conservazione dei ghiacciai". Studiosi americani hanno creato la Global Glacier Casualty List
Un gruppo di ricercatori dell’Università statunitense Rice, situata a Houston, ha creato la Global Glacier Casualty List, una lista per tracciare i ghiacciai scomparsi o in pericolo critico di tutto il Pianeta. Il progetto è stato presentato per la prima volta al pubblico il 17 agosto a Reykjavík, in Islanda, dove è stato creato anche un “cimitero dei ghiacciai”. Non a caso è stato svelato in Islanda: era agosto 2019 quando proprio in questa Terra venne celebrato il funerale del primo ghiacciaio andato perduto, l’Okjökull, che ricopriva da 700 anni il cono del vulcano islandese. Venne anche messa una placca in bronzo, con una “lettera al futuro” scritta sia in islandese che in inglese che riporta: “Ok è il primo ghiacciaio islandese a perdere il suo status di ghiacciaio. Si prevede che nei prossimi 200 anni tutti i nostri ghiacciai seguano lo stesso cammino. Questo monumento testimonia che noi siamo coscienti di ciò che sta accadendo e di ciò che va fatto. Solo tu sai se lo abbiamo fatto“.
“Il memoriale di Okjökull ha ispirato numerosi glaciologi in tutto il mondo a fare il punto su quanti ghiacciai erano già scomparsi nei loro Paesi. Uno studio del 2023 ha calcolato che 264 ghiacciai si sono sciolti nella sola Nuova Zelanda. In Cina, più di 8300 sono scomparsi negli ultimi decenni. Con la Global Glacier Casualty List presentiamo 15 ghiacciai recentemente perduti o in grave pericolo; lavoreremo con scienziati e comunità per aggiornare la lista ogni anno, man mano che continuano a estinguersi. La portata della nostra iniziativa è pensata per essere all’altezza della portata del problema stesso. Decine di migliaia di ghiacciai sono già andati perduti in tutto il mondo a causa dei cambiamenti climatici e, fino ad ora, non avevamo una piattaforma per tracciare queste perdite o raccontare le storie di quelli scomparsi e di come le loro perdite abbiano avuto un impatto sulle comunità locali” queste le parole di Cymene Howe e Dominic Boyer, professori di antropologia alla Rice che lavorano a stretto contatto con climatologi, glaciologi, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura e leader pubblici di tutto il mondo per compilare il triste elenco.
“Questo è solo l’inizio. Stiamo lanciando l’elenco delle vittime con 15 storie di ghiacciai e stiamo invitando scienziati, membri della comunità, governi e altre organizzazioni a collaborare con noi per raccontare le storie di quelli perduti in tutto il mondo. La piattaforma aiuterà il grande pubblico a saperne di più sugli impatti del cambiamento climatico causato dall’uomo sui ghiacciai del mondo e sulle comunità che dipendono da essi“.
Il progetto è stato lanciato pochi mesi prima dell’inizio di un anno molto importante: il 2025 infatti è stato designato dall’ONU come “anno internazionale della conservazione dei ghiacciai”.
Il lancio della piattaforma è stato seguito da una processione commemorativa al sito del cimitero dei ghiacciai sulla penisola di Seltjarnarnes vicino a Reykjavík. Nel cimitero sono state messe 15 lapidi, scolpite nel ghiaccio dallo scultore islandese Ottó Magnússon: alte quasi 1 metro sono state posizionate in un campo verde vicino al mare e portano i nomi dei ghiacciai di tutto il mondo che sono andati perduti a causa del riscaldamento globale.
“Come le loro controparti glaciali anche questi monumenti si scioglieranno ma la cerimonia e le lapidi ghiacciate fungono da toccanti promemoria del fatto che i ghiacciai del mondo sono destinati allo stesso destino se non si interviene rapidamente. I rituali per i defunti hanno sempre fatto parte delle società umane. Ora siamo a un punto in cui gli impatti umani sul sistema planetario richiedono che mostriamo la nostra preoccupazione per i ghiacciai morenti. I ghiacciai sono fonti incredibilmente importanti di patrimonio culturale oltre a ospitare tre quarti dell’acqua dolce del mondo. Come il nostro memoriale per Okjökull 5 anni fa, questo è un invito all’azione e un modo per le persone di sentire gli impatti del cambiamento climatico a livello emotivo” ha affermato Howe.
Lo scioglimento dei ghiacciai ha implicazioni di vasta portata per gli ecosistemi, le economie e le società in tutto il mondo. La prima conseguenza diretta e più palpabile è l’innalzamento del livello del mare con tutte le ulteriori conseguenze annesse: cambiamento degli habitat e degli ecosistemi che dipendono tutti dall’acqua. La variazione dei modelli climatici locali e globali porta al cambiamento dei modelli meteorologici e delle precipitazioni, determinando un’intensificazione degli eventi climatici estremi a cui purtroppo dovremo sempre più abituarci.