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Il lago di Prespa si sta asciugando. Biodiversità in pericolo

Il livello delle sue acque ha raggiunto il punto più basso degli ultimi secoli. Diversi animali e piante sono a rischio estinzione

Purtroppo i cambiamenti climatici stanno avendo effetto anche sul lago Prespa, un gioiello naturale che si trova tra Grecia, Macedonia del Nord e Albania: il livello delle sue acque ha raggiunto il punto più basso degli ultimi secoli. Negli ultimi mesi si è abbassato di ben 36 cm destinati ad aumentare e questa situazione mette a rischio anche la biodiversità della zona con diversi animali e piante che sono a rischio estinzione. Il lago di Prespa che vanta una superficie di circa 170 km² è uno dei più antichi del mondo; si è formato nel periodo di Pliocene, epoca compresa tra 5 e 1,65 milioni di anni fa.

Foto di Goran A. da Pixabay

Si tratta di un declino in corso da decenni che ha registrato un abbassamento di 8 metri dalla fine degli anni Settanta ad oggi. In un rapporto della Nasa del 2022, grazie alle immagini satellitari era emerso che il lago aveva perso il 7% della sua superficie e metà del suo volume tra il 1984 e il 2020. Secondo la Società Ecologica Macedone, un’associazione di cittadini attiva nel campo dell’ecologia e della protezione ambientale, la carenza di acqua che si sta intensificando sempre di più è determinata dalla riduzione dell’afflusso dai fiumi e dalle falde freatiche, dalla scarsità di pioggia, dagli alti livelli di evaporazione e dalle irrigazione delle coltivazioni intensive che richiedono 35 milioni di m³ di acqua all’anno.

Foto di Alfred Grupstra da Pixabay

Giocano un ruolo molto importante quindi i cambiamenti climatici che hanno determinato un aumento delle temperature e precipitazioni mutevoli ma la mano dell’uomo e in particolare degli agricoltori locali aggiunge un altro peso molto grande. “Nella Macedonia del Nord la maggior parte degli agricoltori coltiva mele da generazioni e continuano a comparire nuovi frutteti che esercitano una pressione sempre maggiore sulle risorse idriche” queste le parole di Daniela Zaec, coordinatrice di PrespaNet, una rete di ONG avviata nel 2013 che lavorano insieme nel bacino di Prespa. La missione del gruppo è sinergizzare, coordinare le attività e rafforzare la cooperazione transfrontaliera, sforzandosi di superare il divario creato dalla mancanza di cooperazione istituzionale.

Foto di dae jeung kim da Pixabay

Secondo gli esperti il prosciugamento del lago sta provocando un effetto negativo soprattutto sugli animali che gravitano nell’ecosistema. Verrebbero in particolare penalizzate le 23 specie di pesci che vivono nelle acque, le 26 specie di pipistrelli, le oltre 200 specie di uccelli, tra cui cormorani, pellicani, aironi, gabbiani. Anche gli anfibi, i rettili, gli insetti che trovano riparo e cibo, oltre a zone di riproduzione nelle paludi vicine e i numerosi mammiferi, come orso bruno, capriolo, lepre, cinghiale, gatto selvatico, camoscio che popolano i pendii montuosi circostanti sono in pericolo. A rischio pure le 1800 specie di piante ospitate nel territorio, sul quale sorgono 13 villaggi abitati da circa 1300 persone, la cui sussistenza è correlata al lago. “Gli esseri umani e la natura sono intrecciati insieme. Qui l’acqua ci connette tutti: lupi, orsi, uccelli e persone” sostiene Myrsini Malakou, biologa e amministratore delegato della Società per la protezione di Prespa.

Foto di Andrei Prodan da Pixabay

“Salvare il lago significa salvare non solo valori naturali e culturali unici ma anche il nostro stesso modo di vivere” ha commentato la Società Ecologica Macedone. I tentativi continuano dal 2000, anno in cui Grecia, Macedonia del Nord e Albania hanno firmato una dichiarazione congiunta mirata a istituire un organismo di controllo per i progetti di salvaguardia. È attualmente in vigore un piano di gestione che contiene misure di protezione suddivise in tre gruppi. Le prime da attuare con la massima urgenza, richiedono 4,8 milioni di euro, le seconde da mettere in pratica con relativa urgenza, necessitano di 5,9 milioni mentre le terze la cui attuazione dipende dalle finanze disponibili, abbisognano, invece, di 6,9 milioni. Nel dicembre 2022 David Geer, ambasciatore dell’Unione europea nella Macedonia del Nord, ha annunciato un incremento dei finanziamenti, riaccendendo la speranza delle comunità locali.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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