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Emissioni climatiche, 12 miliardari inquinano più di 2 milioni di case

Secondo una ricerca di Oxfam, le emissioni derivanti dagli investimenti di 125 miliardari ammontano in media a 3,1 milioni di tonnellate per miliardario

Le emissioni climatiche prodotte da dodici dei miliardari più ricchi del mondo, derivanti da yacht, jet privati, ville e investimenti finanziari, sono di gran lunga superiori a quelle annuali di 2 milioni di case, rivela una ricerca condivisa esclusivamente con il Guardian.

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Da Bill Gates a Elon Musk, quanto rappresentano i miliardari più ricchi al mondo in termini di emissioni?

L’analisi, condotta da Oxfam e da ricercatori statunitensi, combina gli acquisti di lusso di dodici dei miliardari più ricchi al mondo come super ville, yacht, automobili, jet privati ed elicotteri con l’impatto dei loro investimenti finanziari e partecipazioni in società ad alte emissioni, rivelando che ogni anno rappresentano 17 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e gas serra equivalenti. Vale a dire quanto le emissioni di CO 2 derivanti dall’alimentazione di 2,1 milioni di case o delle emissioni di 4,6 centrali elettriche a carbone in un anno, secondo i dati di conversione della Environmental Protection Agency degli Stati Uniti.

Tra i magnati figurano il fondatore di Amazon Jeff Bezos, l’oligarca russo Roman Abramovich, i miliardari della tecnologia Bill Gates, Larry Page e Michael Dell, Elon Musk e il magnate messicano Carlos Slim. Gli analisti, per calcolare l’impatto delle loro emissioni, hanno utilizzato dati aperti al pubblico. Le emissioni legate allo stile di vita sono state stimate esaminando l’impronta di carbonio degli acquisti dei miliardari, come il superyacht da 500 milioni di dollari che Oceanco ha costruito di recente per Bezos. Lo yacht, lungo 127 metri e costruito in tre anni, vanta il titolo di nave a vela più grande del mondo. Secondo l’analisi, le sue emissioni di carbonio ammontano ad un minimo di 7.154 tonnellate all’anno. I superyacht di Bezos, Abramovich, degli ex magnati di Google Page ed Eric Schmidt e di Bernard Arnault, il magnate francese alla guida di un impero della gioielleria e della moda, hanno emissioni di carbonio che superano di gran lunga quelle dei jet privati ​​di proprietà di 10 dei 12 miliardari. Secondo l’analisi  un superyacht tenuto fermo in maniera permanente genera circa 7.000 tonnellate di CO 2 all’anno.

Non solo lo stile di vita extralusso, ma soprattutto gli investimenti in industrie altamente inquinanti

La ricerca sottolinea che l’impatto degli acquisti extralusso di questi magnati è minimo rispetto all’inquinamento prodotto dai loro investimenti economici. Attraverso le aziende che possiedono, infatti, i miliardari emettono un milione di volte di carbonio in più della persona media. Tendono a favorire gli investimenti in industrie fortemente inquinanti, come quelle dei combustibili fossili.

Oltre all’impatto negativo sul riscaldamento globale, gli interessi economici dei magnati danno loro una enorme influenza sulle decisioni economiche e politiche, sottolineano i ricercatori. Grazie alla loro ricchezza riescono a far leva su governi locali e nazionali per ottenere esenzioni da tasse e privilegi che consentono loro di inquinare e di influenzare le leggi che regolano l’inquinamento. Se considerati come singole entità, sottolineano i ricercatori, alcuni di loro in termini di influenza valgono quanto un intero stato.

La ricerca di Oxfam ha rilevato che le emissioni derivanti dagli investimenti di 125 miliardari ammontano in media a 3,1 milioni di tonnellate per miliardarioSi tratta di una quantità un milione di volte superiore alle emissioni medie create dal 90% più povero della popolazione mondiale.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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