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In Minnesota si stimolano le foreste a migrare per contrastare i cambiamenti climatici

Negli Stati Uniti uno dei più grandi progetti sperimentali per evitare che numerose specie di piante e animali scompaiano

In Minnesota è stato condotto un esperimento forestale volto all’aiutare certe specie a migrare in nuovi territori considerati più adatti alla loro sopravvivenza. La partenza del progetto risale a 6 anni fa quando 275000 alberi giovani sono stati trapiantati nella contea di Itasca che si trova vicino alle sorgenti del fiume Mississippi, all’interno della Chippewa National Forest, da altre zone degli Stati Uniti. Finanziato dal governo americano, è uno dei più grandi progetti sperimentali di questo tipo al mondo. Lo stato del Minnesota un tempo poteva vantare una foresta di 13000 km² che nel corso degli anni è stata scalzata da città, campi e industrie. È stato stimato che causa dei cambiamenti climatici le temperature medie annuali in 7 delle contee siano aumentate di 2 gradi dalla fine dell’Ottocento, il doppio della media mondiale. Se questo trend non si ferma, secondo gli scienziati nel 2100 dove ora ci sono foreste potrebbero crescere solo praterie; numerose specie di piante e animali scomparirebbero. Trasformazioni negative sono in atto: in alcune zone delle foreste del Minnesota gli alberi adulti sono in buono stato ma quelli giovani non sono in crescita come in passato. Sul Washington Post Brian Palik, ecologo e ricercatore del Servizio forestale del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, ha dichiarato che è utile trovare un modo per permettere di avere delle foreste anche in futuro, nonostante l’approccio di questi esperimenti sia controverso perché in passato si sono fatti dei danni portando specie da un territorio a un altro in cui non erano presenti. “Potrebbero essere foreste diverse da quelle che conosciamo. Mi piace dire che anche se non saranno le foreste dei nostri nonni, saranno quelle dei nostri nipoti”.

Foto di Yinan Chen da Pixabay

Proprio come gli animali, anche le piante migrano quando le condizioni climatiche cambiano, grazie a insetti e uccelli che permettono loro di impollinarsi e diffondere i propri semi. Non si tratta di un processo rapidissimo ma i cambiamenti climatici in passato avvenivano nell’arco di migliaia di anni e le successive generazioni di alberi erano in grado di spostare il loro territorio da zone più calde a zone più fredde, o da zone più aride a zone più umide, e viceversa. L’attuale cambiamento climatico, essendo causato dalle attività umane, è molto più rapido e non è detto che gli alberi riescano a stare al passo, soprattutto perché devono fare i conti con strade, parcheggi e campi agricoli che migliaia di anni fa non erano presenti.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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