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Le misure per proteggere l’ambiente possono aiutare a ridurre il divario tra ricchi e poveri

Un nuovo studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) analizza in modo sistematico come le politiche per l’ambiente e quelle per ridurre le disuguaglianze economiche si influenzino a vicenda. Pubblicata sul Journal of Economic Literature, la ricerca mette in luce che ambiente e disuguaglianze legate al reddito non sono questioni separate: agire su uno dei due fronti ha effetti diretti e indiretti sull’altro.

Il punto di partenza concettuale degli autori è il benessere sociale, definito come la somma dell’utilità individuale derivante da beni e servizi, tempo libero e qualità ambientale.
Come spiega Ulrike Kornek, ricercatrice del PIK e coautrice dello studio:

«Questo concetto ha implicazioni molto concrete, ad esempio nella politica climatica. Se un aumento del prezzo dei combustibili fossili può essere applicato con successo dipende molto dal suo effetto sul divario tra ricchi e poveri. I governi possono compensare ridistribuendo i ricavi, ma devono essere consapevoli delle ripercussioni sui risultati climatici. Inoltre, il livello di disuguaglianza influenza la disponibilità di una società a pagare per la protezione del clima. E la crisi climatica può a sua volta aumentare la disuguaglianza».

Lo studio identifica tre canali principali di interazione:

  1. Benefici individuali delle politiche ambientali – I poveri sono meno in grado di investire nell’adattamento climatico e traggono quindi maggiori vantaggi dai danni evitati. Migliori condizioni climatiche possono aumentare produttività e salari, ridurre incidenti sul lavoro e migliorare raccolti e prezzi alimentari. In sintesi, una buona politica climatica può promuovere equilibrio sociale.

  2. Costi delle politiche ambientali – L’impatto dei costi non è uniforme: prezzi più alti di carburanti e riscaldamento pesano maggiormente sui poveri, mentre le aziende sopportano inizialmente altre spese, con effetti indiretti su salari e rendimenti del capitale.

  3. Interazioni sociali delle politiche ambientali – Il cosiddetto “equity–pollution dilemma” evidenzia come una maggiore disponibilità economica per i poveri possa tradursi in un aumento della spesa per prodotti che danneggiano il clima, creando un effetto paradossale.

Per gli autori, non si può comprendere appieno né la disuguaglianza né la crisi climatica isolatamente. «Nella ricerca e nella progettazione delle politiche, è importante considerare adeguatamente i legami tra disuguaglianze e ambiente. Nessuna delle due questioni può essere compresa pienamente da sola», conclude Kornek.

Lo studio sottolinea inoltre la necessità di dati più precisi, sia sulle elasticità di reddito – come variazioni del reddito influenzano comportamenti economici e disponibilità a pagare per l’ambiente – sia sulla qualità ambientale, per guidare politiche più efficaci e giuste.

 

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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