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Oceano: scoperti coralli, vulcani e nuove specie nei fondali estremi dell’Atlantico

Nelle profondità ghiacciate delle South Sandwich sono stati trovati nuovi giardini di corallo e bocche idrotermali tra iceberg, vulcani e nuove specie

Una spedizione scientifica internazionale di 35 giorni ha esplorato uno dei luoghi più remoti e inospitali dell’oceano, e di tutto il pianeta: le isole South Sandwich, nel Sud Atlantico. Qui, nei fondali polari battuti da onde di otto metri, venti di tempesta e iceberg alla deriva, sono stati scoperti giardini di corallo, nuove bocche idrotermali e numerose specie marine potenzialmente sconosciute alla scienza.

L’impresa è stata guidata dal programma Ocean Census, la più grande iniziativa mondiale per accelerare la scoperta della vita oceanica, in collaborazione con il team GoSouth (Università di Plymouth, GEOMAR, British Antarctic Survey) a bordo della nave di ricerca Falkor (too) dello Schmidt Ocean Institute.

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Coralli documentati sul monte sottomarino Humpback. Image Credit: ROV SuBastian / Schmidt Ocean Institute

Nuove forme di vita e venti sottomarini tra le più fredde profondità dell’oceano

Tra le scoperte più rilevanti registrate in quest’area così estrema e remota dell’oceano, i ricercatori segnalano una serie di bocche idrotermali individuate all’interno di una caldera sottomarina, a circa 700 metri di profondità, tra le più superficiali mai registrate nella regione. «Scoprire queste bocche idrotermali è stato un momento magico, non erano mai state osservate qui prima», ha raccontato la geologa marina Jenny Gales, co-lead scientifica della spedizione. «È una scoperta rara, che ci dà informazioni preziose sull’attività tettonica della zona e sottolinea l’importanza dell’esplorazione oceanica».

Le bocche idrotermali, alte fino a quattro metri, erano popolate da organismi che vivono grazie alla chemiosintesi, come lumache di mare e cirripedi. Intorno, giardini di coralli e spugne giganti: una combinazione inusuale secondo gli scienziati.

Gli esperti di Ocean Census, guidati dalla biologa marina Michelle Taylor (Università dell’Essex), hanno inoltre osservato coralli, spugne, lumache, cettofori bentonici, stelle marine e ricci di mare che potrebbero appartenere a specie nuove. I dati raccolti saranno analizzati nei prossimi mesi per confermare quante di queste forme di vita non erano ancora documentate. «Questa spedizione ci ha offerto uno sguardo su una delle aree più remote e biologicamente ricche dell’oceano», ha detto Taylor.

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Un cetriolo di mare a 649,45 metri di profondità, in acque con una temperatura di 0,5 gradi.
Image Credit: Jialing Cai / The Nippon Foundation – Nekton Ocean Census / Schmidt Ocean Institute

Un ambiente estremo tra faglie, vulcani e creature misteriose

La regione delle South Sandwich è un mosaico geologico attivo: faglie, vulcani sottomarini, dorsali oceaniche e fosse abissali che ospitano ambienti tra i più inaccessibili del pianeta. Ci sono voluti otto giorni per raggiungerle da Punta Arenas, in Cile.

Nel corso della spedizione sono stati osservati anche:

  • blocchi di pomice, prova di un recente vulcanismo esplosivo;
  • un giardino di corallo a 120 metri di profondità a ovest dell’isola di Saunders;
  • uova di snailfish, pesce lumaca che solo due anni fa era stato osservato per la prima volta a oltre 8.300 metri di profondità, deposte su un corallo nero in una delle fosse più profonde dell’Oceano Meridionale;
  • un potenziale nuovo cetriolo di mare;
  • Akarotaxis aff. gouldae, una rara specie di pesce drago descritta appena due anni fa e che per la prima volta è stata ripresa in video.

Condizioni meteo e marine proibitive hanno messo alla prova la squadra scientifica. «La natura ci ha lanciato contro di tutto: un terremoto sottomarino, venti tropicali con raffiche da uragano, onde alte otto metri e iceberg», ha ricordato Taylor. «I 35 giorni nell’oceano sono stati un’altalena di scoperte entusiasmanti, le cui conseguenze si faranno sentire per molti anni».

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La prima ripresa di Akarotaxis aff. gouldae, una specie di pesce drago.
Image Credit: ROV SuBastian / Schmidt Ocean Institute

Uno sguardo su un mondo nascosto

Le isole South Sandwich, poco più che scogli vulcanici coperti di neve tra il Sud America e l’Antartide, sono così remote che – ha osservato Jyotika Virmani dello Schmidt Ocean Institute – «le persone più vicine alla nostra nave erano spesso sulla Stazione Spaziale Internazionale».

Proprio grazie a imprese come questa, condotte da realtà come Ocean Census, Schmidt Ocean Institute, British Antarctic Survey, GEOMAR e le università coinvolte, la scienza riesce a spingere lo sguardo dove pochissimi umani sono mai arrivati. E lì, nei fondali ghiacciati, trova vita.

Valeria Capettini

Iscritta all'ordine dei Giornalisti, faccio parte della squadra di Meteo Expert dal 2016: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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