Il Kenya punta sull’arte del riciclo
Bottiglie usate di plastica e vetro servono per costruire case e produzioni di sapone per raccogliere fondi
Il Kenya si sta battendo per trasmettere alla popolazione una buona consapevolezza ambientale e sono molte le associazioni che si danno da fare in questo senso. Tra queste spicca la Watamu Marine Association che si pone l’obiettivo di proteggere sia l’ecosistema che i mezzi di sussistenza locali. Le sue attività principali sono la gestione e il riciclaggio dei rifiuti, puntando ad educare comunità locali e principali alberghi (spesso italiani) a separare i rifiuti, riciclare e ridurre al minimo ciò che va in discarica. La salute del Parco Marino di Watamu è costantemente messa in pericolo dalla spazzatura non biodegradabile: sacchetti e materiali di plastica abbandonati vengono ingeriti dalle tartarughe che li scambiano per meduse, parte della loro dieta naturale. Muoiono così a causa di problemi interni e blocchi intestinali ma non sono le uniche; le plastiche vengono ingerite anche da delfini, balene e squali balena.
Il programma EcoWorld Watamu’s punta al riutilizzo delle bottiglie di plastica come materiale da costruzione. Queste vengono riempite di terreno e circondandole di cemento nascono case forti, resistenti alle intemperie e di lunga durata. Nelle zone rurali dove altri materiali di costruzione possono essere scarsi o costosi, le famiglie possono impegnare il proprio tempo costruendo muri o case con questa tecnica. Ci sono progetti che riguardano anche le bottiglie di vetro: rispetto ai blocchi di corallo riducono i costi di costruzione fino al 10% e l’utilizzo di questo prodotto è particolarmente pratico a Watamu dove resort e ristoranti ne smaltiscono migliaia di bottiglie all’anno.
Dabaso Tujengane è un’organizzazione nata dall’Unità della Comunità di Dabaso nel 2007 che fa parte della Watamu Marine Association. Si tratta di un gruppo di operatori sanitari che forniscono servizi preventivi a livello comunitario nella sotto-contea di Dabaso di Kilifi North Sub-County. Negli ultimi 7 anni si stanno battendo contro la piaga dei jigger; si tratta di insetti parassitari simili alle pulci che provocano gravi problemi alle popolazioni più povere, causando infiammazioni, dolore, prurito, fino ad arrivare alla deformazione, alla perdita delle unghie e in casi più estremi a infezioni batteriche secondarie e rischio di infezione da tetano che possono essere fatali. Prodotti a base di erbe locali costituiscono una buona cura e l’associazione ha creato una piccola impresa che fa un sapone naturale da neem e oli di cocco per raccogliere fondi per finanziare alcune attività. Il neem è altamente efficace nella prevenzione e nel trattamento di eruzioni cutanee da calore, eczema, infezioni batteriche e fungine della pelle, scabbia e jiggers.