Primi superamenti diffusi delle soglie di ozono in Italia: perché succede e quali sono i rischi per la salute

Con l’arrivo del caldo e del sole pieno, è tornato anche l’ozono troposferico, inquinante tipicamente estivo e protagonista dei primi superamenti delle soglie di legge in diverse regioni italiane. Tra l’11 e il 15 giugno 2025 le stazioni Arpa di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Marche hanno registrato concentrazioni elevate, in alcuni casi ben oltre la soglia di informazione (180 µg/m³ di media oraria) e, localmente, anche della soglia di allarme (240 µg/m³), con picchi preoccupanti soprattutto in Lombardia. Qui, infatti, il valore massimo è stato raggiunto l’11 giugno a Saronno, in provincia di Varese con 252 µg/m3, seguito dal dato rilevato a Cormano (in provincia di Milano) con 250 µg/m3 .

Perché l’ozono aumenta con il caldo
A differenza di altri inquinanti, l’ozono non è emesso direttamente dalle attività umane: si forma in atmosfera attraverso reazioni chimiche complesse che coinvolgono ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili (COV) come il benzene o l’isoprene (emesso anche da alcune piante), e luce solare intensa.
In presenza di forte irraggiamento solare, il biossido di azoto (NO₂) si trasforma in monossido di azoto (NO) liberando un atomo di ossigeno, che si lega all’ossigeno molecolare (O₂) presente in aria formando così ozono (O₃). Questo spiega perché l’ozono aumenta proprio nelle giornate più calde e soleggiate, e soprattutto nelle ore centrali. Al contrario, di notte o in assenza di radiazione solare, l’ozono viene in parte distrutto dalle stesse reazioni chimiche che lo hanno generato.

Un paradosso dell’ozono è che le sue concentrazioni tendono a essere più alte in zone meno inquinate, come aree rurali o collinari, rispetto ai grandi centri urbani. Questo perché nelle città l’eccesso di monossido di azoto «consuma» parte dell’ozono prodotto, mentre in campagna o in zone boschive (dove si emette isoprene) il meccanismo di formazione è spesso più efficiente.
Effetti dell’ozono sulla salute
L’ozono è un gas fortemente ossidante, capace di penetrare in profondità nel sistema respiratorio. Interagisce con i tessuti e le mucose, irritandoli e favorendo la formazione di radicali liberi che possono entrare nel sistema circolatorio.
I sintomi più comuni sono:
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tosse secca
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irritazione a gola e occhi
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dolore toracico durante la respirazione
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respiro affannoso o accelerato
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riduzione temporanea della capacità polmonare
I sintomi compaiono dopo esposizioni prolungate, anche di poche ore, e possono persistere fino a due ore dopo.
Cosa fare
Per ridurre l’esposizione all’ozono è utile evitare attività fisica all’aperto tra le 12 e le 16, restare in ambienti interni, dove le concentrazioni sono anche dimezzate e seguire una dieta ricca di antiossidanti (frutta e verdura di stagione). Importante inoltre prestare attenzione se si è insieme a bambini, anziane o persone con problemi respiratori.
NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.