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Resilienza costiera e protezione delle infrastrutture marine: Officine Maccaferri presenta M.A.R.E.

Le aree costiere sono tra gli ecosistemi più vulnerabili. In Italia 54 comuni su 644 hanno già perso oltre il 50 % del proprio tratto di costa

In occasione del XXVIII Convegno Nazionale di Geotecnica che si è svolto a Venezia dall’11 al 13 giugno, Officine Maccaferri, platform company di Ambienta SGR S.p.A. e leader globale nel settore dell’ingegneria civile e ambientale, ha presentato M.A.R.E. (Marine Application Remediation Environment) un portafoglio di soluzioni avanzate e modulari per affrontare in modo integrato le sfide ambientali e infrastrutturali legate all’ambiente marino.

Officine Maccaferri

Resilienza costiera e protezione delle infrastrutture marine

In un contesto globale in cui i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare minacciano l’equilibrio degli ecosistemi marini, l’erosione rappresenta un problema strutturale di portata globale. A livello europeo, l’Agenzia Europea dell’Ambiente evidenzia come le aree costiere siano tra gli ecosistemi più vulnerabili, sottoposte a crescenti pressioni da parte dell’innalzamento del livello del mare, della riduzione dell’apporto sedimentario e della maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi che aggravano significativamente i processi erosivi. In Italia, secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, 54 comuni costieri su 644 hanno già perso oltre il 50 % del proprio tratto di costa, mentre 22 sono i comuni che presentano un superamento compreso tra il 50% e il 60%.

Le Lavandou – France

M.A.R.E. offre una risposta concreta ai crescenti rischi ambientali che minacciano coste e infrastrutture marine

M.A.R.E. nasce per offrire una risposta concreta ai crescenti rischi ambientali che minacciano coste e infrastrutture marine, con soluzioni modulari basate su tecnologie avanzate e materiali durevoli, progettati per resistere in ambienti estremi e ridurre l’impatto ambientale in ogni contesto applicativo, dalla protezione di fondazioni e condotte sottomarine fino alla messa in sicurezza di parchi eolici offshore. Il nuovo pacchetto consente di proteggere i fondali marini e le condotte sottomarine da fenomeni di scalzamento, promuovere il ripristino di habitat come le praterie di alghe, mitigare efficacemente fenomeni di erosione localizzata e rafforzare la resilienza delle infrastrutture costiere. I sistemi M.A.R.E. offrono efficacia comprovata da campagne di test rigorosi ed un’integrazione ottimale con l’ambiente naturale.

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Il progetto fa leva su oltre un secolo di esperienza

Con M.A.R.E. Maccaferri fa leva su oltre un secolo di esperienza nella protezione costiera e nella gestione delle strutture idrauliche, confermando il proprio ruolo di attore primario a livello internazionale per lo sviluppo di sistemi ingegneristici all’avanguardia, capaci di coniugare affidabilità, innovazione e sostenibilità in un settore sempre più strategico per il futuro del Pianeta.

M.A.R.E. rappresenta un’estensione naturale della nostra esperienza: forti dell’esperienza maturata in oltre 140 anni nella protezione del territorio, rafforziamo il nostro know-how anche sull’ambiente marino che costituisce oltre il 70% della superficie del Pianeta” ha dichirato Moreno Scotto, Responsabile della Business Unit Geosintetici di Officine Maccaferri.

Stefano Susani, CEO di Officine Maccaferri, ha commentato: “Con il lancio di M.A.R.E. rafforziamo la nostra visione di un’ingegneria che non solo risponde alle sfide tecniche, ma contribuisce attivamente alla salvaguardia dell’ambiente marino. Le nostre soluzioni uniscono innovazione, durabilità e rispetto per la natura: crediamo che il futuro delle infrastrutture marine passi da un approccio integrato, responsabile e orientato alla rigenerazione degli ecosistemi”.

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Fondata nel 1879, Officine Maccaferri è leader globale nell’ingegneria civile e ambientale con oltre 20 stabilimenti in 4 diversi continenti, oltre 3500 dipendenti e una presenza commerciale in oltre 130 Paesi. Con un fatturato di circa 670 milioni di euro (al 31 dicembre 2024), offre soluzioni ingegneristiche avanzate per la mitigazione del rischio idrogeologico, per lo sviluppo e la messa in sicurezza delle infrastrutture di trasporto e dell’ambiente urbano.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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