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Plastica, la Coca-Cola non fa passi avanti: «People still want plastic bottles»

Dalle sue fabbriche una quantità di plastica che equivale a circa 200 mila bottiglie al minuto

La Coca-Cola è il marchio che produce più rifiuti di plastica al mondo e non ha nessuna intenzione di mettere in discussione il proprio utilizzo della plastica monouso.

Il colosso delle bevande produce circa tre milioni di tonnellate di imballaggi in plastica all’anno, una cifra stratosferica che corrisponde a circa 200.000 bottiglie al minuto.
Durante il World Economic Forum, una dirigente dell’azienda ha dichiarato alla BBC che secondo i consumatori le bottiglie di plastica sono più pratiche rispetto a quelle di vetro e alle: sono leggere, più facili da portare in giro e possono essere chiuse. Smettere di puntare sulla plastica monouso comporterebbe un danno troppo pesante per l’azienda, in termini di vendita.

A Davos, la dirigente Bea Perez – responsabile della sostenibilità – ha riconosciuto che nella lotta all’inquinamento la Coca-Cola deve essere «parte della soluzione» e ha ricordato che l’azienda si è impegnata a utilizzare almeno il 50% di materiale riciclato e a riciclare tutte le bottiglie entro il 2030, ma la strada è ancora lunga e gli attivisti credono che molte bottiglie di Coca Cola rimarranno comunque non raccolte e finiranno in discarica.

Spiegando come la Coca-Cola non possa abbandonare del tutto la plastica senza risentirne in modo eccessivo in termini di vendite, Perez ha anche affermato che l’utilizzo di imballaggi in alluminio e vetro potrebbe far aumentare l’impronta di carbonio dell’azienda.
La dirigente ha assicurato di rispettare l’idealismo dei giovani attivisti e ha detto di essere d’accordo con chi chiede che il colosso si impegni a raggiungere almeno gli obiettivi prefissati prima del 2030. «Dobbiamo raggiungere questo obiettivo e lo faremo, non c’è dubbio», ha affermato parlando con la BBC, ma ha detto di non essere disposta a dimettersi nel caso di un fallimento.

Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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