EsteroTerritorio

Antartide raggiunto per la prima volta dall’influenza aviaria: si teme per i pinguini

Si ritiene che l’epidemia di H5N1 abbia ucciso milioni di uccelli selvatici in tutto il mondo a partire dal 2021 e si sia diffusa in tutti i continenti tranne l’Oceania

L’Antartide è stato raggiunto per la prima volta dall’influenza aviaria: a confermarlo sono le autorità. Il virus H5N1 è stato riscontrato in due uccelli spazzini morti chiamati Stercorari vicino alla Base Primavera, la stazione di ricerca scientifica argentina nella penisola antartica. Adesso si teme per la colonia di pinguini alla luce dell’elevato tasso di contagiosità.

Antartide: estensione dei ghiacci ai minimi per tre anni consecutivi

La terra ferma dell’Antartide è stata raggiunta dall’influenza aviaria nonostante la distanza e le barriere naturali che lo separano dagli altri continenti

Secondo i dati del Comitato scientifico per la ricerca antartica, sono stati segnalati ulteriori casi sospetti nello stercorario bruno, nello stercorario polare meridionale e nel gabbiano alghe a Hope Bay, sempre nella penisola antartica. Questi sono i primi casi confermati nel continente stesso, segno che il virus si sta diffondendo, molto probabilmente attraverso gli uccelli migratori. Si ritiene che l’epidemia di H5N1 abbia ucciso milioni di uccelli selvatici in tutto il mondo a partire dal 2021 e si sia diffusa in tutti i continenti tranne l’Oceania. Il virus è stato rilevato per la prima volta nel territorio britannico d’oltremare della Georgia del Sud e delle Isole Sandwich Meridionali, a circa 1.600 chilometri di distanza dal continente antartico. È stato trovato anche nelle Isole Falkland, che si trovano a 600 miglia a nord-ovest della Georgia del Sud.

Inizialmente è stato segnalato in uccelli come gabbiani, Stercorari e sterne, ma in seguito anche in altre specie come albatros, pinguini e fulmari meridionali. Il virus si è diffuso anche ai mammiferi antartici, con la morte di massa di elefanti marini e foche, e sta dilaniando anche le popolazioni selvatiche nell’Artico. A dicembre è stato confermato che il primo orso polare era morto di H5N1.

Quanto ci vorrà prima che il virus si diffonda anche nella colonia dei pinguini?

Secondo i ricercatori, è altamente probabile che il virus venga trasmesso anche ai pinguini poiché vivono vicinissimi agli stercorari, già contagiati come detto in precedenza. Precedenti epidemie in Cile, Argentina e Sud Africa hanno dimostrato che i pinguini sono sensibili al virus. Da quando l’H5N1 è arrivato in Sud America, più di 500.000 uccelli marini sono morti a causa della malattia, tra cui pinguini, pellicani e sule tra i più colpiti. Nel novembre dello scorso anno, in un documento di ricerca, alcuni scienziati hanno affermato a chiare lettere che se il virus dovesse causare eventi di mortalità di massa nella colonia dei pinguini, potrebbe innescare uno dei più grandi disastri ecologici dell’era moderna.

Leggi anche:

Svolta green al Carnevale di Rio: LetItTrees ed iconiche scuole di samba hanno intrapreso una storica svolta carbon-free

Gennaio 2024 molto mite in Italia. Siccità preoccupante: -52% delle piogge in Sicilia

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

Articoli correlati

Back to top button