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Artico in fiamme: aumentano le concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera

Gli ultimi dati sugli incendi in Alaska, rilasciati dagli scienziati del team Copernicus Europa

Sono eloquenti le immagini satellitari senza precedenti che inquadrano l’Artico e gli incendi che stanno coinvolgendo Alaska, Groenlandia e la Siberia. Secondo gli scienziati, gli incendi estivi non sono insoliti nell’Artico ma, una entità simile in questa stagione è maggiore di qualsiasi altro episodio da qui a 16 anni.

Copernicus Sentinel-2 image of a fire in Alaska. Credit Pierre Markuse

Gli studiosi temono anche che, vista l’estensione verso Nord delle fiamme, non si tratti solo di incendi boschivi ma anche di incendi di torba (combustibile fossile derivato da parziale carbonizzazione di detriti e depositi vegetali in acqua). La preoccupazione è data dal fatto che, mentre un incendio boschivo artico dura in media poche ore o al massimo pochi giorni, gli incendi di torba possono durare per settimane siccome bruciano in profondità nel terreno.

La torba immagazzina anche grandi quantità di carbonio quindi grandi quantità di anidride carbonica vengono rilasciate nell’atmosfera. Nel dettaglio, Mark Parrington – scienziato senior del servizio di monitoraggio dell’atmosfera Copernicus EU – sostiene che gli incendi nell’Artico hanno già rilasciato circa 100 megatoni, 100 milioni di tonnellate di anidride carbonica da giugno, un totale che si avvicina alle emissioni di anidride carbonica dei combustibili fossili del 2017 dell’intero Belgio.

 

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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