Per la prima volta è stata emessa un’allerta caldo in Alaska
Le case non sono attrezzate, e il caldo anomalo diventa un rischio reale

Per la prima volta nella storia, lo stato dell’Alaska ha emesso un’allerta meteo per il caldo. Non si tratta di una notizia qualunque: stiamo parlando di una regione che si estende in parte oltre il circolo polare artico, abituata a lunghi inverni rigidi, non certo a temperature da piena estate italiana.
L’allerta caldo del Servizio Meteorologico Nazionale degli Stati Uniti ha riguardato in particolare Fairbanks, la seconda città più popolosa dell’Alaska, dove nello scorso fine settimana i termometri hanno toccato i 30 °C. Le previsioni indicano che il caldo persisterà per tutta la settimana, con punte attorno ai 28 °C anche nella giornata di oggi.
Non è la prima volta che in Alaska si raggiungono simili valori: il record a Fairbanks resta quello del 15 giugno 1969, con 35,5 °C. Ma è la prima volta che viene attivata una vera e propria allerta, dovuta anche alla durata di questa ondata di caldo. L’allerta segnala anche che qualcosa sta cambiando anche nella percezione del rischio da parte delle autorità: l’obiettivo infatti non è solo quello di segnalare valori eccezionali, ma soprattutto avvisare la popolazione che il caldo anomalo può durare a lungo e comportare conseguenze serie.
Il punto è che l’Alaska non è pronta per affrontare le ondate di caldo. Le abitazioni sono costruite per trattenere il calore durante i mesi freddi, e raramente dispongono di condizionatori o sistemi di ventilazione adeguati. Questo rende vulnerabili soprattutto le fasce più fragili della popolazione, come persone anziane e bambini.
Le cause dell’ondata di caldo in Alaska
L’ondata di caldo è legata alla presenza di un’area di alta pressione che sta dominando la parte interna dello stato. In alcune zone, come la catena dei Brooks e la costa artica, il caldo ha accelerato la fusione della neve, provocando alluvioni e problemi di erosione del suolo.
La tempistica è emblematica: il solstizio d’estate è alle porte, e l’arrivo del giorno più lungo dell’anno è accompagnato da temperature che potrebbero battere nuovi record. Secondo i meteorologi, l’attuale configurazione atmosferica potrebbe mantenersi ancora a lungo, prolungando la fase calda ben oltre la norma stagionale.
L’Alaska è una delle regioni del pianeta che si stanno riscaldando più velocemente a causa dei cambiamenti climatici provocati dalle attività umane. Secondo le stime, il tasso di aumento delle temperature è due o tre volte superiore alla media globale. Il fatto che oggi si parli di allerta per il caldo in una delle aree più fredde del mondo non è un semplice dettaglio climatico: è un forte campanello d’allarme.
NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.