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Uragani: per un aumento di 1 grado delle temperature oceaniche, il 40% in più di precipitazioni

Il riscaldamento globale in atto produce, come sappiamo, numerosi effetti a catena: una nuova ricerca mostra un come un aumento di 1 grado delle temperature oceaniche si tramuti in un aumento del 40% del tasso di precipitazioni degli uragani sulla terraferma.

Il nuovo studio condotto presso il Centro di ricerca sul clima ICARUS della Maynooth University in Irlanda ha dimostrato che a temperature oceaniche superiori alla norma di 1°C corrisponde un aumento del 40% del tasso di precipitazioni dovute agli uragani e del 140% delle precipitazioni totali sulla terraferma.

Lo studio è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista scientifica Environmental Research Communications e ha preso in considerazione il periodo 1998 – 2017.
Secondo gli scienziati dunque il tasso di precipitazioni degli uragani e le precipitazioni totali sono aumentate in corrispondenza di un rialzo di 1 grado delle temperature oceaniche nella principale regione di sviluppo degli uragani del Nord Atlantico.

Negli ultimi anni, ci sono state crescenti perdite dovute alle inondazioni di acqua dolce associate agli uragani approdati negli Stati Uniti. Gli uragani producono piogge intense che causano inondazioni improvvise e questo studio esamina l’impatto in 9 Stati degli Stati Uniti. Nel 2017 l’uragano Harvey ha causato più di 100 miliardi di dollari, principalmente danni legati alle inondazioni negli Stati Uniti e nel 2022 l’uragano Ian ha causato perdite per inondazioni stimate tra 8 e 18 miliardi di dollari, di cui circa il 50% non assicurato.

L’autrice principale dell’articolo, la dott.ssa Samantha Hallam, dell’ICARUS Climate Research Centre presso la Maynooth University in Irlanda, e del National Oceanography Centre, nel Regno Unito, ha dichiarato: “In questo studio troviamo un aumento del 40% del tasso di precipitazioni dei cicloni tropicali e un aumento del 140% delle precipitazioni totali sulla terraferma quando le temperature oceaniche sono di 1°C più calde del normale nella principale regione di sviluppo degli uragani nel Nord Atlantico, tra il 1998 e il 2017” .

“L’aumento del 40% del tasso di precipitazioni dei cicloni tropicali sulla terraferma contrasta con l’aumento del 6% del tasso di precipitazioni osservato sull’Oceano Atlantico e sembra indicare sia una risposta termodinamica che dinamica alle temperature oceaniche anormalmente calde, il che significa che gli uragani stanno facendo approdo con velocità del vento più elevate quando le temperature oceaniche sono più calde. “

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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