Europa

Rimozione CO2: l’Ue prepara la certificazione per arrivare a zero emissioni

La Commissione europea ha adottato una proposta per un primo quadro volontario a livello di UE per certificare in modo affidabile gli assorbimenti di carbonio di alta qualità.

La lotta alle emissioni di gas serra sembra procedere spedita in Europa. La Commissione europea ha infatti adottato una proposta per un primo quadro volontario a livello di UE per certificare in modo affidabile gli assorbimenti di carbonio di alta qualità.
La proposta vedrà anche la promozione di tecnologie innovative per la rimozione del carbonio e soluzioni sostenibili per l’agricoltura e contribuirà agli obiettivi climatici, ambientali e di inquinamento zero dell’UE. Il regolamento proposto migliorerà notevolmente la capacità dell’UE di quantificare, monitorare e verificare l’assorbimento di carbonio. Una maggiore trasparenza garantirà la fiducia delle parti interessate e dell’industria e impedirà il greenwashing.

Secondo il vicepresidente della Commissione europea, che guida il lavoro della Commissione sul Green Deal, Frans Timmermans “per diventare neutrali dal punto di vista climatico, tagli profondi e drastici alle emissioni saranno sempre al centro dei nostri sforzi. Ma è impossibile portare a zero tutte le nostre emissioni. Abbiamo bisogno anche di rimozioni di carbonio, attraverso la tecnologia o pozzi di carbonio naturali”.

La proposta di un quadro di certificazione garantirà, ad esempio, che l’affermazione su una ipotetica tonnellata di carbonio prelevata dall’atmosfera possa essere verificata.
Timmermans aggiunge che la rimozione del carbonio dovrà offrire nuove e aggiuntive fonti di reddito per i tanti agricoltori desiderosi di fare di più per la biodiversità, ma che faticano a trovare i finanziamenti necessari.
Il sostegno finanziario andrà a quegli agricoltori, silvicoltori e gestori del territorio che scelgono pratiche con notevoli vantaggi aggiuntivi per la biodiversità: la certificazione non abbraccerà la creazione di nuove monocolture solo perché immagazzinano molto carbonio.
Infine, l’industria avrà bisogno di una fonte di carbonio che non sia basata su combustibili fossili, ad esempio per produrre plastica, gomma o alcuni prodotti chimici. La proposta garantisce che il carbonio legato a tali prodotti possa essere effettivamente certificato.

Per garantire la trasparenza e la credibilità del processo di certificazione, ci saranno precise norme per la verifica indipendente degli assorbimenti di carbonio e anche regole per riconoscere i sistemi di certificazione che possono essere utilizzati, in linea con il quadro dell’UE.

I criteri adottati (chiamati QU.A.L.ITY) saranno quattro: la quantificazione, ossia le attività di rimozione del carbonio dovranno essere misurate accuratamente e fornire benefici inequivocabili per il clima. Un criterio di addizionalità: le attività di rimozione del carbonio dovranno andare oltre le pratiche esistenti e quanto richiesto dalla legge; stoccaggio a lungo termine: i certificati sono legati alla durata dello stoccaggio del carbonio in modo da garantire una sorta di stoccaggio permanente.
E infine la sostenibilità: le attività di rimozione del carbonio dovranno preservare o contribuire a obiettivi di sostenibilità come l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’economia circolare, le risorse idriche e marine e la biodiversità.

Questa proposta è essenziale per l’obiettivo dell’UE di diventare il primo continente al mondo a impatto climatico zero entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, l’UE dovrà ridurre al minimo le proprie emissioni di gas a effetto serra. Allo stesso tempo dovrà intensificare la rimozione del carbonio dall’atmosfera per bilanciare le emissioni che non possono essere eliminate.

La proposta della Commissione sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in linea con la procedura legislativa ordinaria. Sulla base dei criteri di QU.A.L.ITY, la Commissione svilupperà metodologie di certificazione su misura per i diversi tipi di attività di rimozione del carbonio, supportate da un gruppo di esperti. La prima riunione del gruppo di esperti è prevista per il primo trimestre del 2023.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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