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Siccità in Europa, rischio di una “nuova normalità”. I casi Sicilia, Sardegna e Catalogna

Circa il 17% del territorio UE sta affrontando gravi situazioni di siccità e poco più dell'1% è al massimo livello di allerta

La siccità è sempre più allarmante in Italia e in diverse altre zone dell’Europa meridionale. Secondo le ultime stime e le previsioni future, questa situazione potrebbe diventare una nuova normalità per il Mediterraneo. In base a quanto afferma Andrea Toreti, coordinatore degli Osservatori europei e globali sulla siccità di Copernicus, i dati attualmente a disposizione mostrano che le condizioni sono persino peggiori rispetto al 2022, vale a dire un anno record in termini di area colpita e scarsità di acqua legata allo scioglimento della neve.

Nature: la grave siccità del 2022 al Nord causata dal deficit di neve

Siccità in Europa: circa il 17% del territorio dell’Ue sta affrontando gravi condizioni di siccità. I casi allarmanti di Sicilia, Sardegna e Catalogna

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio europeo sulla siccità, circa il 17% del territorio dell’Ue sta affrontando gravi condizioni di siccità e poco più dell’1% è al massimo livello di allerta. Temperature elevate per il periodo invernale e lunghi periodi caratterizzati da precipitazioni scarsissime e irrilevanti, sono le cause alla base di questa grave siccità. Tra i casi più allarmanti sicuramente sono da segnalare la Sicilia e la Sardegna ma anche la Catalogna, nel nord-est della Spagna.

In Sicilia, inclusa proprio in quell’1% di cui sopra, la siccità è talmente elevata da spingere le istituzioni a dichiarare lo stato di calamità naturale a causa dei livelli d’acqua nei bacini idrici in via di esaurimento. I funzionari hanno dichiarato che gennaio è stato il quinto mese consecutivo a registrare precipitazioni inferiori alla media del periodo. Nel complesso, secondo l’osservatorio ANBI, la Sicilia ha dovuto affrontare quasi 8 mesi di “aridità quasi totale”, con la seconda metà del 2023 che risulta essere la più secca degli ultimi 100 anni.

Anche la Sardegna è in difficoltà con la capacità di alcuni bacini idrici inferiore al 50%. Le immagini satellitari del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus hanno mostrato, tra gennaio 2022 e gennaio 2024, una significativa diminuzione del livello dell’acqua del lago Alto del Flumendos che fornisce acqua dolce a gran parte della Sardegna orientale. In diverse zone del centro dell’Isola a gennaio è stata vietata l’irrigazione con gli agricoltori che hanno lanciato l’allarme sull’emergenza idrica anche nelle restanti zone dell’isola.

La Catalogna è un’altra regione in allerta siccità. Con il livello di alcuni bacini idrici inferiore al 16% e assenza di pioggia in alcune aree addirittura da tre anni, il Governo è stato costretto a introdurre delle restrizioni sull’utilizzo dell’acqua. Anche il Nord Africa è alle prese con una siccità grave e ricorrente. Per il sesto anno consecutivo il Marocco è alle prese con problemi di approvvigionamento idrico: secondo il governo le precipitazioni sono inferiori del 70% rispetto alla media annua.

C’è speranza che possa piovere significativamente in Europa?

La situazione meteorologica – dopo giorni di alta pressione, tempo stabile e secco nonché temperature ben oltre la media -, sta per cambiare sia per l’Italia che per l’Europa. Sono infatti in arrivo piogge e nevicate che potrebbero quantomeno alleviare la scarsità d’acqua. Per l’Italia, entro il weekend, si profila anche un calo delle temperature che torneranno dunque su valori più in linea con il periodo. Un altro fattore da tenere in considerazione è lo scioglimento della neve che solitamente dà un grande aiuto alle scorte d’acqua. Tra la giornata odierna e il weekend si profilano nevicate anche abbondanti, in particolare sulle Alpi centro-orientali, a tratti anche al di sotto dei 1000 metri.

La siccità in Europa è aggravata dal cambiamento climatico?

Toreti afferma che ciò che sta accadendo è “parte dell’evoluzione del cambiamento climatico dovuto alle emissioni di gas serra. Perché fondamentalmente ciò che sta accadendo è che l’Europa sta affrontando un cambiamento nei regimi di precipitazione“. L’inverno infatti dovrebbe essere il periodo in cui queste regioni hanno la possibilità di recuperare o bilanciare la mancanza d’acqua nelle stagioni più calde, preparandosi dunque per l’estate. “Oggi questo tipo di equilibrio è stato modificato“, spiega Toreti.

Sebbene senza studi e dati precisi questa grave siccità non possa attribuirsi direttamente al cambiamento climatico, Toreti afferma che è in linea con quanto mostrano le proiezioni per le condizioni climatiche future nel Mediterraneo. Se non si agisce subito, l’Europa rischia di affrontare una siccità sempre più grave ma anche molti estremi, come ondate di caldo e precipitazioni abbondanti. “La siccità ricorrente è qualcosa che potrebbe diventare la nuova normalità già entro la metà del secolo se non agiamo subito“, conclude Toreti.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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