Europa

Transizione verde, all’Europa mancano lavoratori qualificati

La transizione verde e il processo di innovazione in Europa sono frenati oggi da diversi fattori, tra cui l’insufficienza degli investimenti, l’incertezza, le barriere amministrative e la carenza di lavoratori qualificati. A dare una panoramica della situazione europea, ed un confronto con quella americana, è la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), nella relazione annuale sugli investimenti che si basa sull’indagine di circa 12.500 imprese in tutta Europa.

Transizione verde e innovazione: all’Europa mancano lavoratori qualificati

Le condizioni economiche dell’Europa sono state provate da diversi shock negli ultimi anni: prima il COVID-19, poi la guerra che ha scatenato un peggioramento delle condizione di scambio e un’impennata dei prezzi dell’energia. Secondo la BEI le pressioni a cui l’Europa è esposta oggi rischiano di ritardare importanti investimenti per affrontare sfide strutturali a lungo termine, tra cui la transizione climatica e la digitalizzazione. Il futuro dell’Europa dipende dalla capacità di competere a livello internazionale e dalla leadership nell’innovazione, in particolare nelle tecnologie strategiche legate alla transizione verde.

Dal rapporto emerge che le imprese dell’UE hanno meno probabilità di innovare o adottare nuove tecnologie rispetto alle loro omologhe statunitensi. Gli investimenti produttivi in ​​Europa sono inferiori del 2% del PIL rispetto agli Stati Uniti (e lo sono da oltre un decennio). Inoltre i volumi di investimento non sono ancora sufficienti per gli obiettivi di net-zero che ci siamo dati. Incertezza, mancanza di lavoratori competenti e costi energetici rendono tutto ancora più difficile.

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Source: EIB Investment Survey 2022.

Per tenere il passo con la concorrenza globale e per tenere fede agli obiettivi climatici l’Europa dovrebbe aumentare in modo significativo la spesa per investimenti produttivi. Dopo un calo osservato nel periodo di pandemia, gli investimenti green sono aumentati nel 2022, ma incertezza, burocrazia e barriere amministrative rendono il percorso più in salita di quanto dovrebbe essere.

Sebbene in ritardo rispetto agli USA in termini di innovazione, l’Europa resta leader nelle tecnologie green. “Nel brevettare le tecnologie verdi, i principali punti di forza dell’Europa risiedono nei trasporti, nelle smart grid e nell’energia eolica. Tuttavia, il suo vantaggio attuale potrebbe essere minacciato”.

All’Europa mancano le competenze e lavoratori qualificati. Secondo il sondaggio della BEI gli investimenti nella tecnologia green nell’UE sono frenati dalla mancanza di lavoratori qualificati. Oltre quattro quinti delle aziende e il 60% delle autorità locali intervistate dalla BEI hanno affermato che una carenza di competenze, in particolare nei settori dell’ingegneria e del digitale, sta impedendo la realizzazione di progetti per contrastare il cambiamento climatico.

Il futuro dell’Europa dipende dalla nostra capacità di trasformare e abbracciare le transizioni digitale e verde. Ciò richiede investimenti coraggiosi sia nel settore pubblico che in quello privato. Tuttavia, l’incertezza, guidata da politiche e condizioni di mercato imprevedibili, si sta rivelando un ostacolo alle decisioni di investimento“, ha affermato Debora Revoltella, capo economista della BEI al Forum inaugurale della BEI a Lussemburgo. “Non possiamo perdere l’opportunità della transizione verde. L’Europa può sfruttare la sua leadership nell’innovazione in molte tecnologie verdi e dovrebbe sfruttare maggiormente il potenziale del mercato unico dell’UE, riducendo gli ostacoli amministrativi per gli investimenti e colmando le lacune nelle competenze.”

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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