In Ecuador è scomparsa la cascata di San Rafael
I satelliti NASA hanno immortalato la triste scoperta: cause naturali o colpa dell'uomo?
La cascata di San Rafael, uno dei luoghi più affascinanti dell’Ecuador che attirava ogni anno migliaia di turisti, è scomparsa. La notizia è stata portata alla luce dalla NASA e l’interruzione risalirebbe al 2 febbraio. L’ente spaziale americano ha messo in rete due immagini satellitari (acquisite dal satellite Landsat 8 con tecnologia Operation Land Imager) prese dallo stesso punto di osservazione che mostrano il prima e il dopo: la prima immagine è datata agosto 2014, la più recente 15 marzo 2020. La cascata di San Rafael, la più grande dell’Ecuador, si trovava nella riserva ecologica di Cayambe Coca; cadeva a picco per 150 metri su un lago vulcanico, ai piedi di un altro vulcano, in un’area verdissima, di vegetazione lussureggiante, all’intersezione tra le Ande e il bacino amazzonico.
Secondo fonti locali, la causa sarebbe da attribuire ad una profonda cavità creatasi sul fondale del fiume Coca pochi metri prima delle cascate o ad una frana creata dalle forti piogge cadute sulla zona a inizio febbraio che avrebbe cambiato il corso del fiume. Indagini sono in corso d’opera anche perché alcuni geologi sostengono che la vicina centrale idroelettrica (inaugurata nel 2016) possa costituire un valido motivo per spiegare quanto è accaduto: si tratta di una delle 8 centrali idroelettriche realizzate o finanziate da società cinesi in Ecuador. L’Ecuador prima utilizzava centrali termoelettriche a carbone ma le nuove compagnie cinesi puntano su una trasformazione della matrice verso l’alimentazione elettrica. La centrale in questione è stata inaugurata con 4 anni di ritardo rispetto alle previsioni, poiché le operazioni hanno subito interruzioni dovute a scioperi dei lavoratori, incidenti e maggiorazioni dei costi.
“Una cascata che è lì da migliaia di anni non scompare così, all’improvviso, pochi anni dopo l’apertura di un progetto idroelettrico” ha dichiarato Emilio Cobo, coordinatore del programma per le acque del Sud America presso la IUCN (International Union for the Conservation of Nature). “La cascata si trova all’interno di una regione vulcanica soggetta a terremoti, che probabilmente hanno avuto un ruolo in questa frana” ribatte il geologo Alfredo Carrasco. Sta di fatto che una delle meraviglie del mondo non esiste più: al suo posto si sono formati 3 flussi che non consentono all’acqua di giungere a formare l’effetto “cascata”; tali flussi danno luogo a un’erosione regressiva, generando una sorta di fiume a monte che modificherà nel tempo la geografia della valle.