L’Europa, al primo anniversario del Green Deal europeo, ha deciso ufficialmente di tagliare del 55% le emissioni entro il 2030. I leader europei hanno trovato un accordo per affrontare la crisi climatica, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Fissati gli obiettivi, ora però è necessario passare all’azione. Sì perché sono già passati 5 anni dall’Accordo di Parigi, e ancora troppo poco è stato fatto concretamente per raggiungere tali obiettivi. Lo ha ribadito anche Greta Thunberg: «cinque anni fa i leader mondiali hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi e promesso di mantenere le temperature medie globali al di sotto della soglia dei 2 gradi. Da allora sono successe molte cose, ma non c’è ancora nessuna traccia di azioni concrete. Il divario tra quello che è necessario fare e quello che viene fatto cresce ogni minuto che passa: stiamo ancora procedendo a tutta velocità nella direzione sbagliata».
My name is Greta Thunberg and I am inviting you to be a part of the solution.
As #ParisAgreement turns 5, our leaders present their 'hopeful' distant hypothetical targets, 'net zero' loopholes and empty promises.⁰⁰
But the real hope comes from the people.⁰
#FightFor1Point5 pic.twitter.com/o9mmFuIoyI— Greta Thunberg (@GretaThunberg) December 10, 2020
Gli anni passati dalla firma dell’Accordo di Parigi sono stati i più caldi mai registrati a livello globale e da allora abbiamo emesso in atmosfera 200 gigatonnellate di CO2.
Il lieve calo delle emissioni del 2020 a causa del lockdown è ininfluente nel lungo periodo
Secondo l’ultimo bollettino dello United Nations Environment Programme (UNEP), nonostante il calo di emissioni di CO2 registrato nel 2020 – attribuibile allo stop delle attività produttive legato al coronavirus – la quantità di gas a effetto serra presente in atmosfera continua ad aumentare. E il lieve calo in emissioni di quest’anno, stimato intorno al 7%, non ha peso sulle conseguenze e sulla tendenza a lungo termine.
Ad oggi 126 Paesi del Mondo, responsabili della metà delle emissioni complessive di gas serra, hanno come obiettivo il raggiungimento della neutralità climatica. Se gli Stati Uniti guidati da Biden dovessero unirsi, si potrebbe agire sul 63% delle emissioni globali.
Per raggiungere gli obiettivi oggi servono azioni ancora più ambiziose
Entro il 2030 le emissioni annuali di CO2 devono essere inferiori alle attuali di 15 giga tonnellate per poter rispettare la soglia dei 2 gradi, e di 32 giga tonnellate per mantenere le temperature medie globali entro la soglia degli 1.5 gradi.
Il rapporto evidenzia come le politiche attuali siano inadeguate per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e, anzi, favorirebbero un aumento delle temperature globali del ben 3 gradi o più entro la fine del secolo.
Fin qui la mancanza di azione ha sicuramente reso l’obiettivo ancora più ambizioso e difficile da raggiungere. Oggi infatti il taglio delle emissioni su base annua necessario per rispettare gli accordi è nettamente superiore a quello previsto e stimato 10 anni fa: secondo le stime, infatti, deve essere da 2 a 4 volte superiore rispetto al 2010.
Sicuramente, se anche questa volta non riuscissimo ad agire concretamente per raggiungere gli obiettivi fissati, sarebbe impossibile mantenere la temperatura globale al di sotto della soglia degli 1.5 gradi nel 2030.
UNEP: Three things that offer an ‘opening’ to close growing emissions ‘gap’ | @hausfath
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— Carbon Brief (@CarbonBrief) December 13, 2020