Allarme in Europa: metà degli alberi tipici del Continente rischia di scomparire
Il drammatico dato arriva dall’ultimo rapporto dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn)
I nostri discendenti potrebbero vedere metà degli alberi che sono oggi presenti in Europa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), organizzazione non governativa internazionale che si occupa di valutare lo stato delle specie di animali e vegetali conosciute, oltre il 50% delle specie di alberi tipici ed esclusivi del nostro Continente è a rischio di estinzione. Parliamo, dunque, di specie vegetali che non sono presenti in altri luoghi della Terra se non in Europa: alberi che sparirebbero così inesorabilmente.
Tra le specie di alberi a rischio troviamo i frassini, gli olmi e molti alberi del genere Sorbus, dai frutti asprigni; e poi l’ippocastano, vittima di un insetto che si nutre delle sue foglie, le fa ingiallire e cadere precocemente, portando in alcuni casi alla morte dell’albero nel giro di qualche anno. A tal proposito, afferma Gabriele Crescente, giornalista di Internazionale: “In questo contesto il cambiamento climatico sta modificando la temperatura e l’umidità di molti ambienti, creando le condizioni perché le specie aliene possano insediarsi e quelle già presenti possano riprodursi più spesso, moltiplicando il loro impatto“. Inoltre, nel medio termine, il riscaldamento globale provocherà lo spostamento di molte specie di alberi verso nord e a maggiori latitudini. “Quelle di alta montagna, però, non avranno nessun posto dove andare – continua Crescente – le condizioni necessarie alla loro sopravvivenza non esisteranno più nel nostro continente. È il motivo per cui gran parte delle specie menzionate dal rapporto dell’Iucn appartiene proprio a questa categoria“.
I numeri della ricerca sono drammatici. Delle 454 specie di alberi originari dell’Europa, il 42% rischia di sparire letteralmente. Se poi si considerano le specie endemiche, ossia quelle che non si trovano altrove, la percentuale sale al 58%. Di queste, il 15 percento è considerata in pericolo critico, trovandosi a un passo dall’estinzione. Un altro autore della ricerca, Tim Rich, afferma che si tratta di un problema su scala globale e per cui sono necessarie politiche adeguate perché “non esiste un pianeta B. Quando penso a come sarà questo posto nei prossimi cinquant’anni, è molto preoccupante“.
Le cause di questa situazione drammatica vanno dall’ espansione delle aree urbane, al disboscamento fino all’inquinamento e, soprattutto, all’introduzione di specie invasive (funghi e altri organismi distruttivi, che spesso giungono in Europa attraverso i trasporti commerciali). L’autore dello studio, David Allen, conclude: “Giustamente siamo incoraggiati a piantare più alberi ma, nel farlo, dobbiamo stare molti attenti ad assicurarci che non arrivino con specie infestanti. Bisogna aver cura della biodiversità”.