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Fattore acqua: in Italia enormi sprechi e pochi investimenti

L'intera rete idrica nazionale riesce a trattenere appena l'11% dell'acqua piovana

L’acqua è di fondamentale importanza per la vita eppure è l’elemento naturale che viene maggiormente sprecato. Ogni anno in Europa vengono trattati più di 40 mila milioni di metri cubi di acque reflue, ma ne vengono riutilizzati soltanto 964 milioni. L’intera rete idrica nazionale riesce a trattenere appena l’11% dell’acqua piovana.
Il 22 marzo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua è stato presentato il Libro Bianco «Valore Acqua per l’Italia 2021», che approfondisce la relazione tra acqua, economia e sviluppo sostenibile.
Il rapporto è stato realizzato da The European House – Ambrosetti con il supporto tra gli altri di A2A, Acquedotto Pugliese e ANBI – Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue.

La fotografia dell’Italia che ne emerge è spietata: il nostro Paese, anche a causa di investimenti insufficienti e inadeguati, disperde quasi la metà dell’acqua prelevata per uso potabile. La rete infrastrutturale è obsoleta con il 60% delle infrastrutture idriche con più di 30 anni e il 25% con più di 50 anni. Partendo dal tasso di dispersione di acqua nella rete di distribuzione, si osservano rilevanti differenze tra le diverse regioni italiane. Nelle regioni del Nord- secondo il documento- “il 34,9% dell’acqua viene dispersa (con la performance migliore registrata in Valle d’Aosta, pari al 22,1%), mentre nelle regioni del Sud tale valore raggiunge il 48,6% (con picchi negativi del 55,6% in Abruzzo)”.

I consumi d’acqua in Italia sono inoltre tra i più elevati d’Europa e, pur avendo a livello europeo una buona qualità dell’acqua potabile, siamo primi al mondo per il consumo di acqua minerale in bottiglia con circa 8 miliardi di bottiglie di plastica utilizzate, la cui produzione ha generato oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2.
Consumiamo 200 litri pro capite di acqua minerale all’anno rispetto a una media europea di 118.
Il consumo totale di acqua in Italia è di 241 litri di acqua al giorno per abitante, contro i 190 litri dei paesi del Nord Europa.

Il problema dello spreco riguarda anche e sopratutto l’acqua utilizzata in settori strategici come l’agricoltura, la produzione di energia e l’industria. L’Anbi, Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, ha evidenziato che mancano all’appello ad oggi 5 miliardi di metri cubi d’acqua rispetto a 50 anni fa, quando nel 1971 la Conferenza Nazionale delle Acque aveva indicato in almeno 17 miliardi di metri cubi la necessità di invaso necessaria a soddisfare le esigenze del Paese al 1980. Secondo una nota del presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia: “la vera grande opera prioritaria sarà la realizzazione di una grande rete di bacini diffusi capace di garantire una costante disponibilità di acqua per l’agricoltura e la produzione di cibo, oltre che per gli impianti per energia rinnovabile e gli stessi usi domestici.

Il giornalista ambientale Emanuele Bompan, autore del libro “Water grabbing, le guerre nascoste per l’acqua nel XXI secolo” intervistato da Icona Clima ha sottolineato come nel nostro Paese, anche a causa di episodi di siccità sempre più frequenti e prolungati, sia “sempre più importante creare una politica agricola nazionale che vada verso colture idro-efficienti, verso l’innovazione delle infrastrutture, il risanamento delle perdite della rete idrica – a livello nazionale abbiamo una perdita di risorse idriche attraverso le infrastrutture e le tubature che supera ancora il 40%”:

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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