Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre anche per l’Italia: i dati
L’anomalia complessiva si è assestata a +1.3°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020, un valore eccezionale, inedito e sensibilmente più elevato rispetto ai precedenti record degli ultimi due anni.

Si chiude il 2024 con un dicembre complessivamente non molto incisivo in termini di anomalie medie nazionali. Il mese è stato solo leggermente più caldo della media (+0.3°C) e lievemente meno piovoso della norma (-4%). Solo scendendo un po’ più nel dettaglio è possibile individuare delle particolarità che differenziano una zona dell’Italia da un’altra. Dal punto di vista termico, si passa da valori sensibilmente oltre la media al Nord (+1°C al Nord-Ovest, +0.7°C al Nord-Est) a valori oscillanti intorno alla media al Centro-Sud (da -0.3°C a +0.2°C); per quel che riguarda le precipitazioni è stato un mese particolarmente siccitoso al Nord-Ovest (-65%) e, in maniera meno marcata, sulle Isole (-27% in Sicilia, -33% in Sardegna); nelle altre zone hanno prevalso gli esuberi (+6% al Nord-Est, +12% al Centro, +36% al Sud), ma con precipitazioni in gran parte concentrate sull’Emilia Romagna per quel che riguarda il Nord-Est e sulle Marche per quel che riguarda il Centro.
L’andamento della temperatura media nel corso del mese si presenta oscillante attorno alla media climatica, con una leggera preponderanza dei periodi più caldi. Non si sono verificate ondate di freddo di grande portata. Le più significative si sono manifestate poco prima di Natale, associate a bufere di neve in Appennino, specie nel versante adriatico, salite agli onori della cronaca in seguito alla tragedia avvenuta sul Gran Sasso dove due alpinisti non hanno potuto essere soccorsi a causa delle proibitive condizioni meteorologiche. L’ultima parte del mese, e dell’anno, si è contraddistinta per il ritorno dell’alta pressione accompagnata da aria mite sull’Europa e il Mediterraneo, con conseguente stabilizzazione del tempo e consistente peggioramento della qualità dell’aria.
Il 2024 è stato l’anno più caldo della storia anche per l’Italia
Molto più rilevanti sono i dati sull’intero anno, specie per quel che riguarda le temperature. A conti fatti il 2024 è stato in assoluto il più caldo della serie storica, addirittura dal 1800, come certificano le elaborazioni del ISAC-CNR. L’anomalia complessiva si è assestata a +1.3°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020, un valore eccezionale, inedito e sensibilmente più elevato rispetto ai precedenti record degli ultimi due anni.
Questa anomalia si è distribuita in maniera abbastanza uniforme sul territorio, con una preponderanza delle regioni centrali (+1.5°C) e meridionali (+1.4°C al Sud e in Sicilia), seguite da Nord-Est (+1.3°C) e da Nord-Ovest e Sardegna (+1.2°C). Questo risultato è in perfetta sintonia con la situazione a livello globale che ha visto
chiudere l’anno con lo straordinario scarto di +1.6°C rispetto al livello di riferimento dell’epoca pre-industriale (fonte Copernicus Climate Change Service), per la prima volta sopra la soglia di +1.5°C, fissata come limite nell’Accordo di Parigi del 2015.
Le precipitazioni del 2024 hanno superato sensibilmente la media, con un’anomalia pari a +19%, valore non particolarmente di spicco nell’ambito della serie storica, ma il più elevato degli ultimi 10 anni e corrispondente a circa 40 miliardi di metri cubi in più rispetto alla norma.

integrate con stime satellitari GPM (Global Precipitation Measurement – NASA).
(elaborazioni Meteo Expert)
Questo esubero deriva sostanzialmente dagli abbondanti accumuli al Nord (+58% al Nord-Ovest, -33% al Nord-Est) in cui, fra i principali capoluoghi, spicca Milano con il doppio delle precipitazioni (quasi 1500 mm in totale) rispetto alla norma (per il Nord-Ovest si tratta del 2° anno più piovoso degli ultimi 65 anni, insieme al 1960, dopo il record di +66% del 1977); in maniera molto più contenuta hanno contribuito anche le regioni centrali (+7%), in particolare Toscana, Umbria e Marche. Nel resto del Paese, invece, hanno prevalso i segni negativi (-9% al Sud, -18% in Sicilia, -12% in Sardegna) decretando così un altro anno con carenza di piogge in queste regioni, specialmente sulle isole maggiori.