ClimaItaliaNotizie Italia

Maggio 2023 il secondo più piovoso da 70 anni: i dati

A Bologna è piovuto 5 volte in più del normale.

Il mese di maggio si è contraddistinto soprattutto per le abbondanti piogge che in diverse aree hanno anche causato a più riprese danni e purtroppo anche vittime. A livello nazionale ha piovuto più del doppio rispetto alla norma, più esattamente il 110% in più della media del trentennio 1991-2020 che rappresenta il 2° dato più elevato dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso, appena sotto il record del 1984.

Gli eventi più significativi sono stati sicuramente le tre fasi di pioggia abbondante in Emilia-Romagna, una intorno al giorno 2, la seconda il giorno 10 e la terza fra il 15 e il 17; la combinazione tra flussi costanti carichi di umidità ed effetto Stau nel versante padano dell’Appennino, ha portato ad accumuli anche oltre i 300-400 mm  (o l/mq) e localmente oltre i 500 mm (o l/mq) nelle aree pedemontane e appenniniche della regione. Fra i tre eventi, è il terzo quello che ha comportato le maggiori criticità in termini di estensione territoriale dei danni da alluvione ed eventi franosi, nonché come numero di vittime. Un altro evento notevole, oltre alle abbondanti precipitazioni al Centro-Sud sempre fra il 15 e il 17, è stato quello che ha visto piogge persistenti nel Piemonte occidentale fra il 18 e il 21, dovute a flussi umidi costanti orientali nei bassi strati e sciroccali in quota, che hanno portato ad accumuli anche oltre i 300 mm con conseguenti esondazioni e alcune frane. Sempre durante questa fase sono stati osservati accumuli notevoli anche nei settori orientali delle isole maggiori. In più, fra il 19 e il 20, in seguito all’approfondimento di un minimo barico in prossimità dello Stretto di Sicilia, si è verificata una tempesta di vento con raffiche oltre i 100 km/h fra la Calabria e la Sicilia.

Così come si è osservato a livello nazionale, anche nelle varie macroaree dell’Italia i quantitativi sono stati mediamente intorno al doppio della norma (Nord-Ovest +97%, Nord-Est +111%, Centro +118%, Sud 102%, Sardegna +77%) salvo la Sicilia che ha sperimentato un accumulo medio oltre il triplo rispetto alla media (+232%). In alcune aree sono anche stati superati dei record, più esattamente in due delle zone che hanno visto i maggiori accumuli e criticità: in Piemonte e in Emilia-Romagna. A Torino l’accumulo mensile è stato di 286 mm, il 144% in più della media, che rappresenta il nuovo record di maggio dal 1958. A Bologna il record non è rappresentato solo dal dato mensile, che ammonta a 323 mm (+442% ossia più di cinque volte il valore normale), ma anche dal totale stagionale, pari a 367 mm (+113% di anomalia), nuovo record primaverile dal ’58.

Primavera 2023: bilancio positivo

In generale, per via soprattutto degli accumuli di maggio, la primavera nel suo insieme presenta un bilancio positivo (+30%), con valori sopra la media in gran parte del Paese, a parte alcune aree, soprattutto intorno alla Liguria e in Sardegna dove hanno prevalso i deficit. Anche il dato da inizio anno torna positivo (+20% a livello nazionale), ma con il Nord-Ovest ancora leggermente sotto la media.

Le temperature hanno risentito del tipo di circolazione che ha dominato nel corso del mese, ossia una configurazione di blocco con le aree di alta pressione posizionate spesso fra il Nord Atlantico e il Nord Europa e un corridoio di correnti instabili e perturbate nell’Europa meridionale e nel Mediterraneo, dove hanno confluito masse d’aria fresca che hanno contribuito ad ostacolare le risalite di aria calda dalle basse latitudini. In pratica maggio è trascorso con una sostanziale assenza di aree anticicloniche e senza alcun tentativo di risalita delle masse d’aria calda subtropicale verso l’Italia. Il risultato finale è stato uno scarto appena sotto la media (-0.1°C) determinato da valori mediamente nella norma al Centro e in Sardegna, da anomalie leggermente negative (fra -0.2°C e 0.3°C) al Nord-Est, al Sud e in Sicilia e da uno scarto lievemente sopra la media (+0.2°C) al Nord-Ovest.

È stato il “clima” mediamente fresco diurno a contribuire maggiormente a questo risultato, con un’anomalia di -0.8°C sulle temperature massime, mentre nelle ore notturne i livelli delle temperature sono rimasti per lo più sopra la media (scarto di +0.6°C sulle temperature minime). L’anomalia stagionale si attesta intorno a +0.2°C, dovuta soprattutto ai valori sopra la media (da +0.2°C a + 0.4°C) al Nord-Ovest, al Centro e sulle Isole che hanno prevalso sul dato nella norma al Nord-Est e sotto la media (-0.2°C) al Sud. Infine, il dato da inizio anno resta positivo, ma si smorza ulteriormente scendendo a +0.4°C a livello nazionale, ma con un’anomalia ancora vistosa al Nord-Ovest (+0.9°C) e abbastanza significativa al Nord-Est (+0.6°C) e al Centro (+0.5°C), mentre al Sud e sulle Isole i primi cinque mesi 2023 fanno registrare valori nella media (al Sud) o solo leggermente sopra (+0.1°C in Sicilia, +0.2°C in Sardegna).

Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

Articoli correlati

Back to top button