Politiche

Cosa vuole fare Elly Schlein per clima e ambiente

Elly Schlein ha vinto le primarie del Partito Democratico e ha un programma che punta molto sul clima

«Giustizia sociale e climatica sono inscindibili».

Si apre con queste parole la mozione presentata da Elly Schlein al congresso del Partito Democratico. E adesso che, contro le aspettative, si è aggiudicata la guida del PD, in molti vedono in lei la possibilità che la più grande forza politica del centro-sinistra riesca a farsi promotrice di quelle politiche ambiziose che da decenni la comunità scientifica indica come fondamentali per il nostro stesso futuro, e forse anche portavoce delle istanze di quanti, a migliaia, scendono in piazza da anni per chiedere giustizia climatica e azioni concrete.

«È il momento di agire con coraggio e coerenza», sottolinea la neo segretaria dem nella sua mozione.
Serve molta più informazione e sensibilizzazione, perché solo la piena consapevolezza della gravità dell’emergenza climatica renderà socialmente accettabile il cambio di paradigma necessario per affrontarla. Ce lo ricordano le centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che manifestano in tutto il mondo negli scioperi per il clima, che hanno contribuito in modo straordinario a portare l’attenzione mediatica sul clima, scalando l’agenda politica di molti governi e dell’Unione Europea.

Venerdì 3 marzo il prossimo sciopero globale per il clima

Il clima in cima all’agenda

Tra i pilastri della mozione della deputata c’è l’impegno ad «accompagnare tutta la società nella conversione ecologica». Questa è la più grande responsabilità che abbiamo verso le prossime generazioni, afferma Schlein, nel cui programma e nelle cui dichiarazioni pubbliche spicca con particolare forza il tema della giustizia climatica: «disuguaglianze e clima sono profondamente interconnessi».

Un segnale forte in questo senso è stato dato da Schlein anche nel suo primo discorso da segretaria dem che, subito dopo l’annuncio della vittoria, ha ribadito come il clima, insieme ai diritti e al lavoro, sia tra le priorità da affrontare.
Il voto «è un mandato chiaro a cambiare davvero – ha detto Elly Schlein -, con una linea chiara che metta al centro il contrasto alla diseguaglianza, il contrasto alla precarietà, per un lavoro di qualità e dignitoso, e anche per affrontare con massima urgenza e serietà l’emergenza climatica».

«La conversione ecologica è una sfida epocale – si legge nella mozione della deputata – e, come tutti i cambiamenti, porta con sé straordinarie opportunità di sviluppo ma anche la preoccupazione di dover cambiare abitudini consolidate, la paura di perdere posti di lavoro».

Le proposte di Elly Schlein

Per affrontare questa sfida, Schlein sostiene la necessità di una Legge sul clima, che accompagni ogni settore economico ad abbattere le emissioni «garantendo che la conversione ecologica sia equa e inclusiva, conveniente per tutte e tutti».

Per la segretaria è fondamentale puntare sulla decarbonizzazione. C’è quindi bisogno di innovare e riconvertire i settori più coinvolti, ma sempre con la massima attenzione a diritti e giustizia sociale: «abbiamo bisogno di ammortizzatori sociali e politiche attive che aiutino i lavoratori e le lavoratrici a riqualificarsi e a riprofessionalizzarsi».

Tra le proposte chiave individuate da Schlein per guidare l’Italia attraverso la transizione ecologica troviamo poi:

  • una legge che contrasti il consumo di suolo (tema spesso ignorato, ma cruciale in una nazione dove il cemento avanza al ritmo spaventoso di 2 metri quadrati al secondo);
  • sviluppare l’economia circolare;
  • incentivare la mobilità sostenibile;
  • una nuova legislazione urbanistica, con stop ai condoni e investimenti nella rigenerazione e riqualificazione;
  • investire molto di più nella prevenzione del dissesto idrogeologico (al momento, ricorda Schlein, le risorse destinate alla prevenzione sono appena un quarto di quelle che devono essere messe in campo per affrontare le emergenze);
  • gestire in modo più sostenibile le risorse idriche e l’agricoltura, puntando su filiere corte ed equa remunerazione, sulle colture biologiche e a basso input, sulla tutela della biodiversità e del benessere animale;
  • eliminare i 22 miliardi di euro all’anno destinati a sussidi ambientalmente dannosi, e reinvestirli per accompagnare le imprese verso l’innovazione dei processi e la riduzione delle emissioni e degli impatti negativi sul Pianeta e la salute.

Sul fronte dell’energia, per la leader dem servono:

  • investimenti sulle fonti rinnovabili, per ridurre le emissioni ma anche per rendersi indipendenti e ridurre i costi dell’energia;
  • sostegno alle comunità energetiche, con l’obiettivo di averne almeno una in ogni comune d’Italia;
  • efficienza energetica.

No a nuove trivellazioni e no al nucleare: «non è la strada da seguire – spiega il programma di Schlein -, perché ha tempi e costi di industrializzazione incompatibili con gli obiettivi europei di decarbonizzazione».

Fondamentali cooperazione e multilateralismo

Accanto al programma da portare avanti per l’Italia, Schlein non manca di sottolineare il ruolo cruciale della cooperazione internazionale. «La sfida climatica va affrontata innanzitutto nelle sedi internazionali, nelle COP sul clima e nei vertici economici globali. L’Italia deve puntare a un nuovo multilateralismo della sostenibilità», avverte.

Dalla teoria alla pratica

La mozione di Elly Schlein fa pensare insomma che il centro-sinistra italiano possa trovare la spinta ecologista che non ha mai avuto, e che invece ci si aspetterebbe di trovare proprio in quest’ala del Parlamento.

Naturalmente, non è scontato che la segretaria del Partito Democratico abbia la possibilità di mettere davvero in pratica le proposte che ha avanzato.
È tuttavia fuori discussione che l’ambizione del secondo partito italiano sia salita di livello in modo netto, ed è possibile aspettarsi che spinga più in alto l’asticella per tutto il dibattito politico del Paese, tenendo i riflettori accesi sul tema dell’emergenza climatica anche nel suo ruolo di principale forza di opposizione all’attuale Governo, il più a destra nella storia della Repubblica.

Leggi anche:

Qual è il programma di Giorgia Meloni per clima ed energia

Le ultime notizie:

Siccità, 3,5 milioni di italiani a rischio razionamento

Crisi climatica, 3 regioni italiane nella top ten di quelle più esposte in Europa: il rapporto

Acidificazione degli oceani, quali conseguenze rischiamo?

Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

Articoli correlati

Back to top button