Politiche

Qual è il programma di Giorgia Meloni per clima ed energia

La coalizione di destra ha vinto le elezioni del 25 settembre, e con un distacco netto dagli alleati Fratelli d'Italia è il primo partito nel Paese. Ecco cosa c'è (e cosa manca) nel suo programma per clima, ambiente ed energia

Giorgia Meloni ha vinto le elezioni politiche del 25 settembre alla guida di Fratelli d’Italia. La coalizione di destra con cui Meloni si è presentata al voto insieme a Salvini (Lega) e Berlusconi (Forza Italia) ha vinto in quasi tutte le regioni italiane in modo piuttosto netto, conquistando circa il 44 per cento dei voti. In particolare Fratelli d’Italia esce dalle elezioni come il primo partito del paese, con oltre il 26 per cento delle preferenze e un distacco netto dagli alleati: Lega e Forza Italia si sono fermati rispettivamente al 9 e all’8 per cento.

La coalizione di destra avrà una maggioranza molto ampia in Parlamento: il centrosinistra ha ottenuto il 26% circa dei voti, il Movimento 5 Stelle è arrivato intorno al 15 per cento, il Terzo Polo – che ha visto correre insieme i partiti di Matteo Renzi e Carlo Calenda – all’8 per cento.

Meloni, il programma per il clima e l’ambiente

«Oggi la sfida più grande che trova impegnata la nostra generazione è certamente l’emergenza climatica».
Con queste parole Giorgia Meloni è intervenuta in una diretta organizzata il 22 settembre da Fratelli d’Italia per parlare di clima e ambiente, e annunciare la firma della dichiarazione per l’azione climatica del centrodestra. Si tratta di una dichiarazione promossa dal Conservative Environment Network, un forum dei conservatori nato nel Regno Unito.

«Senza un clima stabile – si legge nel testo citato e firmato da Meloni -, le nostre economie soffriranno e la sicurezza globale sarà a rischio. Le attività dell’umanità stanno guidando il cambiamento climatico con conseguenze dannose per le persone e il mondo naturale. Riducendo e infine eliminando le emissioni nette di gas serra, eviteremo danni ancora maggiori e costruiremo un futuro più pulito e prospero con più posti di lavoro, maggiore sicurezza e un ambiente naturale più sano». Tra le altre cose (qui la dichiarazione integrale) si specifica la necessità di azzerare le emissioni nette entro la metà del secolo e si citano misure come i «finanziamenti per il clima per i paesi in via di sviluppo».

Ma quanto c’è, di questo impegno per il clima, nel programma del partito guidato da Giorgia Meloni?

Non pervenuto quello che è il punto chiave del contrasto alla crisi climatica, citato anche dalla leader di Fratelli d’Italia: le emissioni non vengono menzionate, e nel programma non c’è traccia nemmeno degli obiettivi climatici che l’Italia si è data a livello internazionale.
Anche il tema della finanza per il clima – a cui fa esplicito riferimento il testo sottoscritto da Meloni – non compare nel programma del suo partito.

In generale, nel programma di Fratelli d’Italia di riferimenti espliciti alla crisi climatica ce ne sono pochi: basti pensare che il termine clima non appare nemmeno una volta.
Un punto sicuramente importante che emerge dal programma è quello relativo al Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che l’Italia ha pronto nel cassetto da anni (è in via di approvazione dal 2018), e che anche i più recenti fenomeni estremi ci ricordano quanto sia urgente. Fratelli d’Italia promette di aggiornarlo e renderlo operativo.

Tra i temi legati a clima e ambiente nel programma di Meloni si tratta anche quello della siccità, che Fratelli d’Italia promette di contrastare con il potenziamento delle reti idriche e l’efficientamento delle risorse tramite un “piano invasi“. Prevista inoltre la realizzazione di dissalatori per produrre acqua a scopo agricolo. Si promette anche di contrastare l’inquinamento «delle nostre acque», di pulire laghi e fiumi, e di «salvare il mare e il litorale, proteggendoli dall’erosione costiera, bonificando coste e fondali da rifiuti ed ecomostri».

Confermato l’impegno a realizzare gli obiettivi della transizione ambientale ed ecologica previsti dal PNRR, ma in questo punto si specifica l’attenzione alla salvaguardia del sistema produttivo, «con particolare attenzione alle filiere industriali di difficile riconversione (ad esempio, )».
Anche il pacchetto Fit for 55 – ovvero le misure che l’Europa dovrà portare avanti per tagliare le emissioni del 55 per cento entro il 2030 -, viene citato solo per sottolineare l’obiettivo di «difendere e tutelare gli interessi del sistema industriale e produttivo nazionale».

meloni clima

Tra le misure ambientali proposte da Fratelli d’Italia troviamo poi:

  • Piantare alberi per realizzare “cinture verdi” nelle città e promuovere la creazione, o il rifacimento, di giardini, orti urbani, parchi, boschi e riserve naturali da dare in gestione alle associazioni e in adozione alle scuole.
  • Rafforzare il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile.
  • Incentivi all’efficientamento energetico degli immobili residenziali e commerciali.
  • Chiusura del ciclo dei rifiuti e introduzione del principio per cui “più differenzi meno paghi”.
  • Progressiva sostituzione dei prodotti inquinanti con altri biodegradabili e promozione delle forme di riciclo-riuso, come il vuoto a rendere.
  • Tutela della biodiversità.

Nel programma di Meloni mancano alcune tematiche particolarmente importanti in materia di clima, ambiente e transizione. Prima fra tutte una Legge sul Clima, di cui il paese è al momento sprovvisto ma che secondo numerosi esperti è fondamentale per contrastare la crisi climatica. Grandi assenti anche la cura e la tutela delle foreste e del suolo, sempre più centrali nel dibattito e nelle politiche dell’Unione Europea ed estremamente importanti per il territorio italiano.

Come ha evidenziato nella sua analisi il think tank italiano per il clima Ecco, non si parla neppure della Plastic Tax, la cui entrata in vigore viene posticipata da diversi anni (l’ultima volta è stata rimandata al 1° gennaio 2023) e che sta costando caro all’Italia. Il paese deve infatti versare all’Europa circa 800 milioni di euro all’anno di plastic tax europea e finché non entrerà in vigore la tassa nazionale – che dovrebbe essere anche un importante incentivo per ridurre il consumo di plastica monouso – questa spesa graverà sul bilancio dello stato.

Il programma per l’energia

Per quanto riguarda l’energia, Fratelli d’Italia promette un «deciso aumento» della produzione da fonti rinnovabili, «sburocratizzando le procedure autorizzative e avviando il sistema delle comunità energetiche», e la creazione di una filiera produttiva italiana ed europea per le rinnovabili, le reti e gli accumuli. Valorizzare «il potenziale delle energie rinnovabili sul territorio» è visto anche come un’opportunità per «rendere il Mezzogiorno protagonista della transizione energetica ed ecologica». Il programma fa un cenno anche all’energia nucleare, senza parlare della realizzazione di centrali ma promettendo di «investire nella ricerca sul nucleare di ultima generazione».
Previsti incentivi per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati e un intervento straordinario sull’edilizia scolastica, «per scuole sicure, moderne ed ecosostenibili».

Restano comunque centrali anche le fonti fossili, e nel programma si parla soprattutto di gas: da acquisire non solo attraverso rigassificatori e gasdotti, ma anche attraverso lo sfruttamento dei giacimenti italiani tramite la realizzazione di nuovi impianti e la riattivazione e l’ammodernamento di quelli già esistenti.

Per quanto riguarda i costi,  Fratelli d’Italia promette la costituzione di un’unità di crisi su energia e caro bollette e istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas. Tra le misure in questo senso troviamo anche: svincolare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas; trasparenza sui prezzi dell’energia; sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti; riduzione di Iva e accise; introduzione di “utenze di sussistenza” per garantire un livello minimo anche in caso di morosità; sostegno a famiglie e imprese contro il caro bollette, con meccanismi di credito d’imposta e interventi diretti mirati, anche utilizzando le risorse derivanti da tassazione degli extra profitti delle società energetiche.

Al di là di promesse, ideologie e programmi elettorali, l’urgenza della crisi climatica ci è stata purtroppo ricordata chiaramente anche dalle recenti tragedie che hanno colpito l’Italia. Dobbiamo agire per contrastare il riscaldamento globale e resistere ai suoi impatti ormai inevitabili, e dobbiamo farlo in fretta: la scienza ha avvertito chiaramente che il tempo per evitare conseguenze ancora più catastrofiche sta per finire, ed è quindi fondamentale che il clima sia in cima all’agenda del prossimo Governo.

Il programma presentato da Fratelli d’Italia per le elezioni del 25 settembre 2022 è disponibile a questo link.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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