Tipi di circolazione sull'Italia

Anticiclone Afroiberico

Conoscere la circolazione atmosferica sull'Italia. La rubrica a cura di Laura Bertolani e Giovanni Dipierro

Proseguiamo con la descrizione dei dodici Tipi di Circolazione atmosferica (TC) classificati sull’Europa Centro-meridionale da una SOM (Self Organizing Maps), o Mappa di Kohonen, una tipologia di rete neurale artificiale ad apprendimento non supervisionato.

Analizziamo il decimo TC della lista creata da SOM: lo abbiamo chiamato “Anticiclone Afroiberico”. In un anno, è presente mediamente nel 6,2 % dei giorni (vedi istogramma). Questo tipo di circolazione è relativamente frequente in inverno e d’estate; è caratterizzato da condizioni di tempo stabile, prevalentemente soleggiato su tutta l’Italia, associato alla presenza di una massa d’aria calda di origine subtropicale che favorisce temperature mediamente oltre la norma e, in estate, le ondate di calore.

Il grafico delle tendenze stagionali degli ultimi sedici anni evidenzia solo una leggera diminuzione della presenza di TC10 – Anticiclone Afroiberico in primavera.

Approfondiamo ora le caratteristiche termo dinamiche di questo tipo di circolazione.

Circolazione al livello del mare: pressione s.l.m.

La distribuzione della pressione al livello del mare vede la presenza di un’estesa area di alta pressione che dalla penisola iberica e dal Nord Africa si protende fino a gran parte dell’Europa centrale dove raggiunge i suoi massimi nella fascia tra Svizzera, Germania meridionale e Austria. La sua sfera di influenza è ben estesa anche a gran parte dell’Italia, fatta eccezione per l’estremo Sud, specie il settore ionico e la Calabria che si trovano ai margini di una depressione centrata nel sud della Grecia. Questa configurazione coincide con una estensione dell’Anticiclone Nordafricano verso l’Europa centro-occidentale.

Circolazione in quota: geopotenziale a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.) e 500 hPa (circa 5500 metri s.l.m.)

Nelle configurazioni del geopotenziale a 700 e 500 hPa è ben evidente l’onda anticiclonica che dal suo centro in prossimità dell’Algeria si protende fino al cuore del continente europeo con un asse leggermente inclinato sudovest-nordest passante lungo la Spagna orientale, la Francia e la Germania. Più a oriente, oltre i 15 gradi di longitudine est, le correnti settentrionali gradualmente acquisiscono una curvatura ciclonica intorno a una saccatura di bassa pressione che si approfondisce in direzione dell’Egeo e della Turchia.

Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri  s.l.m.)

La distribuzione della temperatura a 850 hPa mostra chiaramente il cuore “caldo” dell’anticiclone con il suo massimo naturalmente centrato tra il sud della penisola iberica e l’Algeria, ma con una estensione che giustifica spesso temperature oltre la norma anche su Francia, Germania, Paesi Alpini e molte regioni italiane. Nel periodo estivo le ondate di calore coincidenti a questo tipo di circolazione determinano in Italia i picchi di caldo più intenso al Nordovest, in Toscana e in Sardegna. Più a est le correnti settentrionali indirizzano l’aria più fresca verso i Balcani, l’Egeo e il Mar Nero. Una influenza marginale di questo flusso aiuta in genere a contenere le temperature sulle nostre regioni meridionali e del medio Adriatico.

Umidità specifica a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.)

La distribuzione dell’umidità specifica a 700 hPa, un indicatore approssimato della collocazione dei sistemi nuvolosi più importanti, ci mostra un’Europa e un Mediterraneo centrale, e quindi gran parte dell’Italia, piuttosto asciutti, sintomo di una prevalenza di situazioni soleggiate. Solo il settore alpino appare più umido per effetti probabilmente correlati all’orografia (azione di sbarramento; convezione estiva). Masse d’aria più umide interessano il sud dei Balcani, la penisola iberica e l’Algeria.

Distribuzione delle precipitazioni sull’Italia

In coincidenza di questo tipo di circolazione non si attendono naturalmente vere e proprie fasi di maltempo. “Poche” precipitazioni possono riguardare:

  • Le zone di confine dell’Alto Adige (per effetto Stau) tra inverno e primavera.
  • Le Alpi e le Prealpi: in estate per occasionali episodi di instabilità convettiva tra pomeriggio e sera.
  • La Calabria, l’alto Ionio e il nordest della Sicilia: in forma episodica e soprattutto in primavera; l’influsso marginale della circolazione depressionaria centrata sulla Grecia può infatti produrre una locale instabilità.

Le figure che seguono mostrano la distribuzione delle precipitazioni dall’estate 2017 alla primavera 2018 (dati CPC Unified Gauge-based Analysis of Global Daily Precipitation) e l’immagine del satellite Meteosat di una giornata con TC10 – Anticiclone Afroiberico (31 luglio 2020).

Copyright Sat24.com/Eumetsat/Met Office

 

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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