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Cambiamenti climatici: in Bangladesh aumenta il rischio di ammalarsi di cancro. Lo studio

Condizioni meteorologiche estreme causate dal riscaldamento globale accelerano il rilascio di livelli pericolosi di arsenico nell'acqua potabile del Paese

Secondo una ricerca condotta dal dottor Seth Frisbie, professore emerito di chimica all’Università inglese di Norwichil, in Bangladesh a causa dei cambiamenti climatici decine di milioni di persone saranno esposte a maggior rischio di ammalarsi di cancro. L’innalzamento del livello del mare, le inondazioni imprevedibili e le condizioni meteorologiche estreme causate dal riscaldamento globale accelerano il rilascio di livelli pericolosi di arsenico nell’acqua potabile del Paese. Secondo gli scienziati si verificherà quindi un’intensificazione della crisi sanitaria pubblica già in atto con milioni di persone che soffrono di tumori alla pelle, alla vescica e ai polmoni a causa dell’avvelenamento da arsenico.

Foto di ASM Asaduzzaman da Pixabay

In Bangladesh vivono oltre 165.000.000 di persone e quasi il 97% beve acqua di pozzo. Circa il 49% del territorio ha acqua di pozzo potabile con concentrazioni di arsenico che comunque superano le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di 10 microgrammi per litro. Il 45% invece contiene acqua con almeno 5 volte tanto la concentrazione di arsenico consentita; durante il lavoro sul campo è stata perfino trovata acqua di un pozzo con una concentrazione di arsenico di 448 microgrammi per litro. Questa esposizione a un potente cancerogeno rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica. Ogni anno durante la stagione dei monsoni il 21% del territorio viene inondato e con l’avanzare dei cambiamenti climatici, il livello del mare continuerà a salire: aumenteranno superficie e durata di queste inondazioni annuali, facendo quindi crescere il rilascio di arsenico dai sedimenti nell’acqua potabile dei pozzi.

Foto di 19661338 da Pixabay

Gli scienziati hanno raccolto campioni di acqua potabile su scala nazionale; con sensori elettronici portatili calibrati sono stati misurati al momento del campionamento concentrazione di ossigeno disciolto, potenziale di ossidoriduzione, conduttanza specifica, il pH e la temperatura. La concentrazione di arsenico è stata misurata con il metodo del dietilditiocarbammato di argento.

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

“L’avvelenamento cronico da arsenico derivante dall’acqua potabile è un problema reale, non un esercizio teorico. Una volta sono entrato in un villaggio dove nessuno aveva più di 30 anni. L’arsenico è presente in natura ed è stato portato via dai depositi del sollevamento dell’Himalaya quindi tutti i sedimenti dei bacini dei fiumi Gange, Brahmaputra, Meghna, Irrawaddy e Mekong sono ricchi di arsenico naturale. Non era un problema quando la gente beveva acqua di superficie, perché questa è in comunicazione con l’ossigeno dell’atmosfera e questo rende insolubile l’arsenico e lo rimuove dall’acqua. Ma l’acqua dei pozzi profondi non comunica bene con l’ossigeno nell’atmosfera ed è per questo che all’improvviso dare alle persone l’accesso alle acque profonde si è rivelata una tremenda crisi per la salute pubblica. La mia stima attuale è che circa 78 milioni di bengalesi siano esposti e credo che circa 900.000 bengalesi moriranno di cancro ai polmoni e alla vescica” ha dichiarato il dottor Seth Frisbie.

Foto di Markus Distelrath da Pixabay

Le origini della crisi della contaminazione dell’acqua da arsenico risalgono agli anni ’70 quando il Bangladesh aveva uno dei tassi di mortalità infantile più alti al mondo a causa dell’inquinamento delle acque superficiali. Le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e le ONG hanno sponsorizzato un vasto programma di perforazione di pozzi profondi per fornire acqua pulita per uso domestico, irrigazione delle colture e piscicoltura. I nuovi pozzi hanno ridotto il tasso di morte infantile limitando la diffusione delle malattie trasmesse dall’acqua ma negli anni ’90 è diventato chiaro che l’acqua prelevata dalle rocce sedimentarie conteneva alti livelli di arsenico naturale.

Il primo caso di avvelenamento cronico da arsenico bengalese dovuto all’acqua potabile di pozzo fu diagnosticato nel 1993 e l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo descrisse come il più grande avvelenamento di massa di una popolazione nella storia. L’intossicazione cronica da arsenico porta ad un accumulo di questa sostanza all’interno dei corpi delle persone colpite: si manifesta esternamente attraverso la cheratinizzazione della pelle dei palmi delle mani e delle piante dei piedi. Processi simili sono in corso anche all’interno e i depositi si accumulano nei polmoni e in altri organi interni, causando tumori.

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Il collasso climatico rischia di peggiorare il problema. Poiché il livello del mare continua a salire, si prevede che il Bangladesh che si trova su uno dei delta fluviali più grandi del mondo, sarà colpito in modo sproporzionato dalle inondazioni che modificheranno la chimica della falda acquifera sottostante attraverso un processo noto come “riduzione” per lisciviare ancora di più arsenico dal suo sedimento. Allo stesso tempo l’ingresso di acqua di mare nella falda acquifera, un altro risultato dell’innalzamento del livello del mare, ne aumenterà la salinità, un altro cambiamento chimico che aumenterà la velocità con cui l’arsenico viene rilasciato nell’acqua, attraverso un processo noto come “effetto sale”.

Foto di 19661338 da Pixabay

Secondo i ricercatori le implicazioni del cambiamento nella chimica sottostante delle falde acquifere causato dal collasso climatico non si limiteranno solo al Bangladesh ma si faranno sentire in tutto il mondo. “Questi processi chimici sono globali. C’è questa riduzione dell’arsenico a Manchester, c’è l’effetto sale in Louisiana a causa di inondazioni determinate ad esempio dall’uragano Katrina. Quindi, poiché questi sono processi chimici universali, questo è un problema globale“.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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