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Momentum for change, 15 progetti che ci fanno sperare in un futuro sostenibile

Sono 15 le iniziative e progetti apripista premiati dalle Nazioni Unite

L’iniziativa Momentum for change delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha premiato 15 progetti nel 2019 che sono la prova tangibile che è possibile agire ora per contrastare la crisi climatica. I progetti sono stati premiati perché innovativi, riproducibili ma soprattutto perché sono un faro di speranza che può condurre il Mondo verso un futuro sostenibile.

Ognuno dei progetti premiati tocca almeno uno delle seguenti caratteristiche: incoraggiare la leadership al femminile, sbloccare la finanza climatica, bilanciare la necessita di salute dell’uomo e del pianeta e rispettare la neutralità climatica.

1. Impossibile Foods

Forse l’avrete sentita nominare per gli impossibile burger. La Impossible Foods ha studiato un modo per sostituire i prodotti di origine animale con alternative vegetali. Il loro successo risiede anche nel fatto che ha saputo convincere anche i non-vegetariani, vendendo i loro prodotti a oltre 17 mila ristoranti tra cui anche la Burger King. Nel 2018 le vendite della Impossible Foods hanno fatto risparmiare un equivalente di 81 mila tonnellate di emissioni di gas serra e 900 milioni di galloni di acqua. La produzione dell’impossible burger, infatti, rispetto all’hamburger tradizionale necessita del 96% di terreno in meno, dell’87% in meno di acqua e emette l’89% di gas serra in meno.

Momentum for change
Impossible Foods – Momentum for change

2. Il Programma Internazionale per la Cooperazione sul Clima del Quebec (ICCP)

Si tratta di uno dei primi programmi sub-nazionali di finanziamento del clima ed è l’unico che è unicamente finanziato dai profitti del governo provenienti dal mercato del carbonio. L’ICCP, nato come risposta all’Accordo di Parigi, e offre supporto ai Paesi in via di sviluppo, quelli più esposti ai danni e alle conseguenze del cambiamento climatico. Dei 23 progetti finanziati dall’ICCP, 13 interessano paesi africani e caraibici e interessano da vicino più di 150 mila persone.

3. Mothers Out Front

Il movimento Mothers Out Front è costituito da oltre 24 mila madri degli Stati Uniti impegnate nel proteggere i bambini e le comunità dagli impatti del cambiamento climatico. Questo movimento permette a tutte le madri, provenienti dai più diversi contesti sociali, di unirsi e combattere per il futuro dei loro figli. Mothers Out Front mette a disposizione le strutture, i corsi di aggiornamento e gli strumenti necessari per creare squadre all’interno delle comunità e vincere le campagne.

4. Apple e la sua missione per la riduzione delle emissioni

La Apple ha deciso alimentare con il 100% di energia rinnovabile tutti i suoi uffici, punti vendita e data center in 43 Paesi del Mondo. Ma gli sforzi per ridurre le emissioni sono stati richiesti anche ai fornitori, a cui è stato chiesto di alimentare l’intera filiera interamente con energia rinnovabile. Questa strategia ha permesso di tagliare di 500 mila tonnellate le emissioni di CO2e. Negli ultimi 3 anni Apple ha ridotto del 35% la sua carbon footprint. Apple è anche diventata partner di Conservation International, impegnandosi a proteggere e recuperare 11 mila ettari di foresta di mangrovie in Colombia.

Momentum for change
Apple – Momentum for change

5. Electriciens sans frontières

“Elettricisti senza frontiere” è la prima ONG che ha aiutato l’isola di Dominica mettendo in piedi un piano ambizioso per riportare l’elettricità ai centri di cura dopo gli ultimi eventi meteo estremi. Questo Paese, infatti, nonostante sia uno di quelli che contribuiscono meno alle emissioni globali, è uno di quei territori che subisce più di altri gli effetti del cambiamento climatico. Questo progetto è finalizzato ad ammodernare le infrastrutture sanitarie in modo da aumentare la resilienza e resistenza ai disastri naturali. Per raggiungere questo scopo hanno installato degli impianti fotovoltaici stand alone in grado di alimentare  i 6 centri di cura dell’isola in caso di emergenza.

6. Ghent en Garde

Attraverso modelli di governance partecipativa, Ghent en Garde ha saputo trasformare iniziative locali in un cambiamento strutturale e diffuso del sistema cibo della città di Ghent, in Belgio. I prodotti alimentari locali hanno visto un boom di richieste, anche grazie alla creazione di mercati suburbani e di una piattaforma per l’acquisto di materie prime da parte dei professionisti. La città negli ultimi 2 anni è riuscita anche ridistribuire oltre 1000 tonnellate di alimenti in eccesso e donarli ai più bisognosi, oltre 57 mila persone. La città ha abbracciato il vegetarianismo, introducendo nel 2009 ufficialmente il giovedì come giorno vegetariano della settimana: si tratta della prima città del mondo a farlo. La percentuale di vegetariani è aumentata al 7% e ad oggi nella città c’è il numero più alto di ristoranti vegetariani per persona di tutta Europa.

7. Max Burgers

Nella catena di ristoranti svedese Max Burgers ogni voce del menu è “climate positive”. Ciò significa che la catena si impegna a rimuovere una percentuale più alta dei gas serra emessi nella catena di produzione. Come? Oltre ad introdurre hamburger vegetali, la Max Burgers utilizza solo energia eolica e utilizza un packaging al 92% riciclabile. Questa catena di ristoranti è anche la prima al mondo ad aver introdotto delle etichette per CO2e su ogni voce del menù. Attualmente gli allevamenti di animali occupano tra il 30 e il 50% delle terre libere dal ghiaccio del Mondo. Questo pesa sugli habitat naturali e sulla opportunità di destinare tali terre all’assorbimento di anidride carbonica. L’allevamento del bestiame pesa sulle emissioni globali di gas serra e sul consumo di acqua. L’impatto climatico degli hamburger vegetali di Max Burgers è decisamente inferiore. Entro il 2022 la Max Burgers punta a fare sì che un pranzo su due sia senza carne.

Momentum for change
Max Burgers – Momentum for change

8. Eco Wave Power

Questa compagnia ha realizzato il primo impianto connesso alla rete che traduce in energia elettrica il moto ondoso. L’impianto si trova in Israele e presto sarà in grado di coprire il 15% della richiesta di energia del Paese. Questo tipo di impianto storicamente era non commercializzabile, viste le tante difficoltà legate all’estrazione di energia dall’oceano, ma questo caso dimostra che è fattibile poiché è in uso in modo continuativo dal 2016. Considerando che più della metà della popolazione mondiale abita a meno di 100 chilometri dalla costa, questo tipo di impianto potrebbe diventare una delle principali fonti di energia pulita in futuro.

9. Beyond the Grid Fund for Zambia

Il 69% degli abitanti dello Zambia, circa 11.8 milioni di persone, non ha accesso alla rete elettrica. Il BGFZ cerca di risolvere questo problema e portare energia pulita non connessa alla rete per 1.6 milioni di persone entro il 2021. Questo servizio ha anche generato nuovi posti di lavoro: il BGFZ ha creato 301 nuovi posti di lavoro e la necessità di 1204 agenti su commissione, il 20% dei quali è donna.

10. CAMFED

La Campagna per l’Educazione Femminile (CAMFED) ha lavorato al fianco dell’Università EARTH e altre università locali per educare giovani donne africane provenienti da comunità povere e agricole. Una transizione verso una agricoltura “climate smart” è fondamentale per rendere l’economia più resistente, capace di adattarsi ai cambiamenti climatici. La formazione ha donato loro nuovi strumenti per aumentare la produttività, la sostenibilità e la profittabilità delle loro attività.

11. Mahila Housing Sewa Trust (MHT)

Il progetto MHT punta ad accrescere la resilienza di oltre 25 mila famiglie povere che abitano nei bassi fondi di 7 città tra India, Bangladesh e Nepal. Ad oggi sono più di 1500 le donne che sono diventate promotrici dell’importanza di spiegare e far conoscere il problema del cambiamento climatico. Grazie alla loro attività è cambiata drasticamente la percezione che le persone hanno del cambiamento climatico, visto come azione divina prima dal 26% delle persone e ora dal 9% delle persone.

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Mahila Housing Sewa Trust – Momentum for change

12. Infosys

La Infosys, impresa di servizi informatici con sede a Bangalore in India, ha deciso di raggiungere la neutralità climatica attraverso tre mosse: riducendo il consumo di energia grazie all’efficienza energetica, con la transizione verso fonti energetiche rinnovabili e compensando le emissioni che sfuggono dal loro controllo. Dal 2008 è stata in grado di ridurre del 55.05% il consumo di energia pro capite e entro il 2020 ha l’intenzione di funzionare al 100% con energia rinnovabile.

13. Alipay Ant Forest

L’applicazione e piattaforma di pagamento online Alipay è una delle più usate al mondo e conta più di un miliardo di utenti. Più di 500 milioni di utenti ha deciso di partecipare all’iniziativa green Alipay Ant Forest, contribuendo a piantare più di 100 milioni di alberi che attualmente coprono circa 112 mila ettari di territorio nel nord della Cina. Questo tipo di iniziativa ha permesso di raggiungere tantissime persone e di coinvolgerle direttamente in una svolta comportamentale e di finanza green.

14. Women’s Livelihood Bond (WLB2)

Il Women’s Livelihood Bond 2 è stato sviluppato da IIX, una organizzazione globale che attraverso la finanza e il supporto alle aziende punta a creare un mondo più inclusivo. Il cambiamento climatico, oltre ad avere devastanti effetti sull’ambiente, inasprisce anche i problemi legati ai diritti umani. Per questo motivo, questo progetto ha destinato serie di bond dal valore di 150 milioni di dollari americani per sostenere più di 2 milioni di donne nell’Asia meridionale e sud-orientale. Questo progetto è finalizzato ad aumentare la resilienza al cambiamento climatico attraverso l’accesso al credito, alle assicurazioni e a mezzi per sostenere l’agricoltura, l’adattamento e l’uso di energia pulita.

15. Natura

La Natura Cosmetics, una delle più grandi aziende cosmetiche del Brasile, ha deciso di raggiungere la neutralità climatica. La compagnia ha misurato le emissioni di tutta la filiera produttiva, includendo anche i viaggi di lavoro dei dipendenti, fino a determinare l’impatto ambientale di ogni singolo prodotto. Tra il 2007 e il 2013 Natura ha tagliato le emissioni del 33% e preso parte in 38 progetti per il raggiungimento della neutralità climatica, con un impatto su oltre 15 mila persone e creando oltre 1800 posti di lavoro. Inoltre Natura ha bonificato e recuperato più di 7500 ettari di foreste compensando emissioni per 3.4 milioni di tonnellate.

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Natura Cosmetics – Momentum for change

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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