Nel profondo, noi siamo mare: la campagna di Marevivo
Worldrise lancia la campagna per riportare il Mediterraneo al centro della nostra identità collettiva

In occasione della Giornata Internazionale del Mare Mediterraneo, l’organizzazione Worldrise ha presentato “Nel Profondo”: una nuova campagna di comunicazione e sensibilizzazione che punta a rimettere il mare al centro delle nostre vite, delle nostre scelte e del nostro futuro.
Con oltre dieci anni di attività per la tutela dei mari italiani, Worldrise rilancia così un messaggio forte: il Mediterraneo non è solo un ecosistema da salvare, è la matrice della nostra cultura, il motore del nostro benessere, un patrimonio di biodiversità e storia da riscoprire e proteggere.
Un video, tre storie, una stessa profondità
Il lancio della campagna è accompagnato da un video narrativo che intreccia le storie di Marta, Sandro e Roberto. Tre persone diverse, tre modi di vivere il legame con il mare: chi lo ha dentro anche senza vederlo, chi lo cerca nei gesti quotidiani, chi non lo ha mai toccato ma lo sente come parte di sé. Il filo rosso che li unisce è chiaro: nel profondo, ognuno di noi è mare.
Un Manifesto per cambiare rotta
Al centro dell’iniziativa c’è anche il Manifesto “Nel Profondo”, articolato in sei punti fondamentali. Un appello concreto a riconoscere il valore del mare per la nostra sopravvivenza – non solo per la biodiversità, ma anche per il clima, la sicurezza alimentare, l’economia e la coesione sociale. Il Manifesto può essere firmato a questo link e si pone l’obiettivo di unire voci diverse – cittadine, organizzative, aziendali e istituzionali – verso un cambiamento reale.
Questi i sei punti chiave del manifesto:
1. La nostra esistenza dipende dal mare
Il mare produce metà dell’ossigeno che respiriamo, assorbe CO₂, nutre miliardi di persone e custodisce biodiversità e cultura. Ci impegniamo a promuovere la protezione efficace, in quanto bene comune essenziale per la nostra sopravvivenza.
2. Il mare è in pericolo
Si riscalda, diventa più acido e povero di ossigeno. La biodiversità cala, l’inquinamento cresce.
Ci impegniamo ad ascoltare i segnali di un mare in difficoltà e ad affrontare l’emergenza.
3. Possiamo invertire la rotta
Le Aree Marine Protette (AMP), solo se ben gestite, rigenerano gli ecosistemi, proteggono la biodiversità e portano benefici sociali ed economici alle comunità. Consideriamo l’efficacia di gestione delle AMP fondamentale per ristabilire l’equilibrio del nostro mare.
4. Abbiamo un obiettivo: 30×30
Proteggere in maniera efficace il 30% dei mari italiani entro il 2030 è essenziale per il loro e il nostro futuro.
Promuoviamo il raggiungimento di questo obiettivo europeo e globale che l’Italia deve rispettare.
5. Possiamo e dobbiamo fare di più
Il 10,7% dei mari italiani è protetto e, di questo, solo lo 0,06% ha una comprovata efficacia di gestione.
Sosteniamo azioni volte a garantire più fondi per le AMP, leggi aggiornate e la formazione dei futuri gestori per garantirne l’efficacia.
6. Il futuro del mare dipende da noi
La protezione del mare è una responsabilità condivisa. Come gocce che si uniscono, possiamo creare un’onda di cambiamento positivo. Firmare e condividere questo manifesto è un atto concreto e significa scegliere di agire.

Un contest per raccontare il mare
Nei prossimi giorni, la campagna si arricchirà anche di un contest creativo, nell’ambito del Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Un invito a esplorare e raccontare il legame tra esseri umani e mare attraverso parole, immagini e suoni, stimolando una riflessione collettiva sulla nostra relazione con l’oceano.
«Il Mediterraneo non è solo un luogo da difendere: è un’identità da riscoprire, un’eredità da proteggere e una responsabilità da condividere», ha dichiarato Mariasole Bianco, esperta di conservazione marina e Presidente di Worldrise.