Wild Expeditions 2026, la spedizione più lenta del mondo: 12 mesi per percorrere 440 km in Liguria
Al cuore del progetto c’è l’idea di un “giro del mondo a casa” e ogni tappa è pensata per minimizzare l’impronta ecologica. L'intervista a Luca Tixi, ideatore e protagonista
In un’era dominata da viaggi veloci e consumi sfrenati, Wild Expeditions 2026 emerge come un faro di speranza: “La spedizione più lenta del mondo”. Immaginate di percorrere 440 km lungo la Liguria, passo dopo passo, in 12 mesi, attraversando 4 stagioni, 9 parchi naturali e angoli nascosti del territorio. Non è solo un viaggio ma un manifesto vivente di sostenibilità che invita a “vivere il territorio per cambiare il mondo”. Con un approccio rigenerativo e immersivo, questo progetto dimostra come l’outdoor possa essere non solo un’avventura personale ma un atto concreto di cura per il Pianeta e per noi stessi.

Un giro del mondo… a casa: filosofia slow e sostenibile
Al cuore di Wild Expeditions c’è l’idea di un “giro del mondo a casa”: un’esplorazione profonda della Liguria, via terra e via mare che valorizza la destagionalizzazione turistica e riduce l’impatto ambientale. Invece di voli low-cost e hotel anonimi, qui si parla di trekking lenti, kayak in aree marine protette, biking su sentieri selvaggi e slow food a km zero. Ogni tappa è pensata per minimizzare l’impronta ecologica: trasporti condivisi, alloggi eco-compatibili e un’attenzione ossessiva alla filiera corta dei prodotti locali.

La sostenibilità non è un’etichetta ma la spina dorsale del progetto. “Slow” significa decelerare per connettersi davvero con la natura, evitando il turismo di massa che erode paesaggi e comunità. In Liguria, regione ricca di biodiversità ma vulnerabile al cambiamento climatico con coste minacciate dall’erosione e parchi naturali sotto pressione, questa spedizione promuove un modello circolare: il visitatore non consuma ma rigenera. Attraverso esperienze concrete, come escursioni nei parchi di Portofino o delle Cinque Terre, i partecipanti imparano a rispettare i ritmi naturali, contribuendo a preservare ecosistemi fragili.

Outdoor rigenerativo: nutrire corpo, mente e Pianeta
L’elemento distintivo di Wild Expeditions è l’outdoor rigenerativo, una filosofia che trasforma l’avventura in un processo di ricarica energetica e creatività. Non si tratta solo di sudore e fatica: è un invito a rafforzare relazioni umane e salute planetaria. Immaginate di vogare in kayak tra le acque cristalline di un’area marina protetta, raccogliendo microplastiche per un’iniziativa di citizen science, o di condividere un pasto a base di erbe selvatiche liguri, discorrendo di permacultura con guide locali.
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Questo approccio ha impatti tangibili sulla sostenibilità:
• Riduzione delle emissioni: zero voli, enfasi su mobilità dolce che sia a piedi, in bici o su imbarcazioni a remi. La spedizione calcola di azzerare le emissioni di CO2 rispetto a un viaggio equivalente in auto, promuovendo invece il carbonio sequestrato dalle foreste liguri
• Economia locale e circolare: partnership con produttori agricoli e artigiani per un turismo che genera valore in loco, senza sprechi. Ogni tappa include workshop su compostaggio e upcycling, educando i partecipanti a stili di vita zero-waste
• Biodiversità ed educazione: attraversando luoghi nascosti, come grotte carsiche o sentieri alpini, il progetto monitora la fauna locale con app citizen-science, contribuendo a dati per la conservazione. “La natura come alleato” recita il motto: non un trofeo da conquistare, ma un partner da nutrire

“La natura non è qualcosa da raggiungere nel weekend, è una parte di noi. Dobbiamo solo tornare a sentirla, viverla e rispettarla ogni giorno. Con Wild Expeditions voglio raccontare la Liguria attraverso una lente nuova: quella della lentezza, del rispetto e della meraviglia. Ricordandoci che non bisogna essere eroi per poter vivere la natura ogni giorno” ha dichiarato Luca Tixi, ideatore e protagonista della spedizione. Nato e cresciuto in Liguria, laureato in Scienze Ambientali, da oltre 10 anni lavora per avvicinare le persone alla natura attraverso l’educazione ambientale e l’attività outdoor.
In un contesto globale dove il 90% dei turisti contribuisce all’inquinamento, Wild Expeditions ribalta la narrazione: il 100% dei partecipanti uscirà trasformato, con toolkit pratici per adottare abitudini sostenibili nella vita quotidiana.

Partnership per un impatto collettivo: diventa parte del cambiamento
Wild Expeditions non è un’impresa solitaria. Il team cerca sponsor e partner che condividano la visione di esplorazione responsabile: brand di abbigliamento eco-friendly, aziende di energia rinnovabile o enti locali per la promozione del territorio. “Collaborare significa essere protagonisti di un progetto innovativo e responsabile” sottolineano gli organizzatori. Realtà come produttori di slow food e guide certificate stanno già aderendo, creando una rete che amplifica l’impatto.
L’intervista a Luca Tixi, ideatore e protagonista della spedizione
Ho avuto la possibilità di intervistare Luca Tixi, ideatore e protagonista della spedizione. Di seguito domande e risposte
Come ti è venuta l’idea di un viaggio che dura un anno?
Volevo un progetto che dimostrasse consistenza. Questa spedizione non è qualcosa di eccezionale: è uno stile di vita che si incastra e si innesta nella quotidianità. Per poterla portare a termine bisogna che questo stile di vita, quello dell’outdoor rigenerativo, del work-life-nature-balance sia veramente assorbito nelle cose di tutti i giorni, nella mentalità. Bisogna che uno assimili il concetto che in natura ci si può e ci si deve andare sempre, perché quello è il nostro vero habitat. Il mare non è solo d’estate, la montagna non è solo con il sole.

Qual è il tuo rapporto con la Liguria?
Sono nato e cresciuto nell’Area Marina Protetta di Portofino. Fin da bambino l’ho esplorata in kayak, facendo snorkeling e trekking, in bicicletta. Questo verde che si tuffa nel blu, questo avere le montagne, i boschi e il mare mi è entrato nelle vene. La Liguria, per la sua conformazione geografica e per la sua ricchezza in paesaggi e biodiversità è’ il luogo perfetto per praticare Outdoor. Questa regione è un pezzo di me che voglio mostrare al mondo.

Cos’è per te la sostenibilità e come può essere il motore principale che ci spinge ad agire?
Stiamo vivendo la sesta estinzione di massa, la prima causata dall’uomo. Stiamo distruggendo il nostro vero habitat. Io penso che quando si parla di sostenibilità la prima domanda da farsi dovrebbe essere: “perché? perché è cosi importante?”. È una questione di relazione, la relazione persona – natura si è rotta, dobbiamo ricostruire questo rapporto tornare ad amare la natura; solo così potremo salvare il nostro Pianeta.
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Mi piace molto questa frase: “vivendo la natura, possiamo cambiare il mondo”. Come pensi si possa realmente realizzare?
Tornando appunto a riappropriarci del nostro vero habitat. Non dobbiamo preoccuparci di salvaguardare gli oceani, il mare, i boschi, le montagne solo perché ci viene detto, come se fosse qualcosa di separato da noi. Dobbiamo preoccuparci di salvaguardarlo perché è casa nostra. La natura è casa nostra e solo vivendola impareremo a proteggerla. Finché rimane qualcosa di “secondario”, di estraneo, empatizziamo meno con essa e ci interessa meno prendercene cura. Proprio come con una persona che amiamo, dobbiamo ri-innamorarci della natura.

Trenta tappe e sette discipline outdoor: come le hai scelte?
Sono le sette discipline che più ci rappresentano, strumenti diversi per vivere il territorio in modo unico. Voglio dimostrare che in Liguria è possibile fare sia sci alpinismo a picco sul mare che pagaiare e nuotare in inverno. È una meraviglia e il coasteering ci dimostra che abbiamo ancora margine per esplorare.

Pensi che noi italiani siamo un popolo virtuoso?
Penso che abbiamo un grande senso della bellezza e questo progetto parla proprio di bellezza. Una meraviglia ancora troppo nascosta che voglio svelare.
Progetti per il futuro? So che Wild Expeditions è anche un progetto culturale e diventerà un docufilm…
Abbiamo iniziato un viaggio ma non sappiamo ancora precisamente dove ci condurrà. Sicuramente faremo un docufilm. Questo sarà il nostro modo per ispirare la gente a un cambio, praticabile, di stile di vita. Vorremmo anche produrre un podcast, una mostra fotografica e penso che ne uscirà anche un libro. Quello che accadrà sulla strada, nei prossimi mesi è ancora tutto da scoprire e sono sicuro che ci saranno delle sorprese. Wild Expeditions vuole diventare un format, siamo partiti dalla Liguria, la nostra terra, ma non penso che ci fermeremo qui..