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Energia solare, efficienza e innovazione al WCPEC-8 a Milano

All’ottava Conferenza globale sulla Conversione di Energia dal Fotovoltaico, esperti e professionisti del settore hanno esposto le ultime ricerche e novità nel campo dell’energia solare. Il fotovoltaico, già principe delle rinnovabili in Italia, è sempre più cruciale per la transizione energetica. Anche per questo, imprese ed enti di ricerca internazionali stanno cercando di rendere possibile questa trasformazione del mix energetico, studiando non solo pannelli fotovoltaici più efficienti, ma anche le migliori strategie di gestione della rete, dei sistemi di accumulo e della variabilità naturale delle rinnovabili, in uno scenario segnato dai cambiamenti climatici.

wcpec 8 milano energia solare

Tra gli Enti e le Imprese presenti al WCPEC-8, anche Eurac Research, innovativo istituto di ricerca e di formazione privato di base a Bolzano e fondato nel 1992, che accoglie ricercatori da tutta l’Europa. Marco Pierro, ricercatore di Eurac Research e Università di Tor Vergata, collaboratore dell’IEA PVSV (International Energy Agency –  Photovoltaic Power Systems Programme), e di Meteo Expert, studia principalmente la correlazione tra previsioni meteorologiche  e di produzione del solare, eolico e del carico elettrico.

Ricercatore italiano, Cluster Head di SERIS, il Solar Energy Research Institute di Singapore, Mauro Pravettoni ha portato in esposizione un progetto innovativo, che unisce l’utilità del fotovoltaico al piacere dell’estetica. A Singapore, la necessità di produrre energia rinnovabile con il fotovoltaico si scontra con il clima estremo e l’alta densità abitativa, che spinge la ricerca verso soluzioni alternative.

Interessanti spunti di riflessione arrivano anche dall’Australia, grazie a una ricerca condotta, tra gli altri, da Shukla Poddar, studentessa dell’Università del New South Wales a Sydney. Il suo studio si è focalizzato sui cambiamenti che potrebbe provocare la crisi climatica sulla produzione di energia solare.

Energia solare, come siamo messi in Italia?

In Italia la produzione nazionale lorda del 2021 è stata pari a 289,1 TWh, il 3,0% in più rispetto al 2020: il 59,0% del totale è stato coperto dalla produzione termoelettrica non rinnovabile (in aumento del 5,5% rispetto al 2020), per il 16,4% dalla produzione idroelettrica (-4,1% rispetto al 2020) e per il restante 24,6% dalle fonti eolica, geotermica, fotovoltaica e bioenergie (eolica +11,5%, fotovoltaica +0,4%, geotermica -1,9% e bioenergie -2,9% rispetto al 2020).

Se l’Italia vuole rispettare gli impegni dell’agenda climatica ed europea del pacchetto Fit for 55, dovremmo riuscire ad installare 70 GW di nuova capacità rinnovabile entro il 2030 e potenziare l’accumulo di 95 GWh, di cui 71 GWh da impianti di grande taglia. La produzione rinnovabile al 2030 dovrebbe il 65% del nostro fabbisogno.

In questa prospettiva, il solare sarà il protagonista: la generazione solare nello scenario FF55 dovrebbe rappresentare oltre il 40% del totale della generazione da fonti rinnovabili, e circa un terzo dell’intera produzione nazionale.

Ma sappiamo che 1 MW di fotovoltaico a terra installato al Sud riesce a produrre, a livello annuale, quasi il doppio di 1 MW installato su tetto al Nord. Inoltre, “la produzione solare varia tra un minimo del 15% (gennaio) ed un massimo del 43% (giugno) della produzione nazionale totale; mentre quella eolica varia tra un minimo del 10% (luglio) ed un massimo del 31% (febbraio)”.

In ogni caso, rispetto al fotovoltaico, secondo l’analisi realizzata da Snam-Terna, sarebbe sufficiente utilizzare il 10% dei terreni agricoli non utilizzati per produrre più di quanto avremmo bisogno per rispettare l’obiettivo del 2030.

Secondo il report, i tassi di installazione di nuovi impianti richiesti dalle urgenze climatiche, tra fotovoltaico ed eolico, è comparabile a quanto già registrato nel recente passato. Ciò significa che continuando con questi ritmi, saremo in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati.

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Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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