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Rinnovabili, REPowerEU in Italia: 345 miliardi di benefici economici e 470.000 nuovi occupati

Arriva il chiarimento tra il ministro Roberto Cingolani e Elettricità Futura che a febbraio aveva lanciato la proposta di installare 60 gigawatt di elettricità da fonti rinnovabili nei prossimi tre anni

Dopo mesi di incomprensioni, arriva un chiarimento sulle rinnovabili tra il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani e Elettricità Futura che, all’interno di Confindustria, raccoglie oltre il 70% delle imprese elettriche italiane.

Nello scorso mese di febbraio Elettricità Futura aveva annunciato di poter installare 60 gigawatt di elettricità da fonti rinnovabili nei prossimi tre anni. Il ministro non volle aprire un tavolo di discussione sul tema e definì impraticabile questa proposta con l’avvio di comprensibili polemiche da parte delle associazioni ambientaliste. Il piano, infatti, non arrivava dalla “lobby dei rinnovabilisti” ma dalla viva voce delle imprese legate a Confindustria.

Il piano del Pnrr prevede “solo” 70 gigawatt entro il 2030, e il ministro Cingolani aveva bocciato come impraticabile il progetto degli industriali. Il nuovo piano di Elettricità futura presentato nel corso dell’Assemblea pubblica dell’associazione ha ricevuto invece il plauso di Cingolani e il presidente dell’Associazione, Agostino Re Rebaudengo, ha confermato di essersi “confrontato con il Mite”. Elettricità futura dal canto suo ha rilanciato e propone di arrivare al 2030 con 85 gigawatt di nuova elettricità da fonti rinnovabili, per soddisfare il piano europeo Fit for 55. Non più dunque 60 gigawatt in tre anni, ma 5 gigawatt nel 2022, 6 nel 2023, 8 nel 2024, e poi 10, 11 o 12 per ciascun anno successivo fino al 2030.

Durante l’Assemblea Pubblica sono state presentate inoltre le analisi di Accenture e dello studio Althesys sulla roadmap 2030 per l’elettrico e i vantaggi per l’Italia.
“Per il settore elettrico italiano il nuovo Piano europeo REPowerEUsi traduce nell’obiettivo +85 GW di rinnovabili al 2030 che- si legge in una nota di Elettricità Futura – ci permetterà di raggiungere l’84% di elettricità rinnovabile nel mix elettrico.

Per l’Italia, l’accelerazione delle rinnovabili coerente con il REPowerEU 2030 comporta benefici davvero importanti per l’economia, la società e l’ambiente: 309 miliardi di euro di investimenti cumulati al 2030 del settore elettrico e della sua filiera industriale, 345 miliardi di benefici economici cumulati al 2030 in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, e crescita dei consumi nazionali, 470.000 nuovi posti di lavoro nella filiera e nell’indotto elettrico nel 2030 (che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi) e una riduzione del 75 % delle emissioni di CO2 del settore elettrico nel 2030 rispetto al 1990”. Così, Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, nel suo intervento in Assemblea Pubblica ha tracciato la roadmap 2030 dell’industria elettrica italiana.
“Siamo pronti a rispondere alla chiamata dell’Europa, a sostenere REPowerEU e ad impegnarci per accelerare la transizione”, ha concluso Re Rebaudengo.
“Abbiamo bisogno del sostegno dell’industria elettrica. Per questo il vostro impegno è più che mai fondamentale”.

L’appello dell’Europa al settore elettrico italiano è stato condiviso in Assemblea da Paolo Gentiloni, Commissario per gli affari economici e monetari, Commissione europea, nel suo messaggio: “Sul fronte delle rinnovabili, l’Italia ha un enorme potenziale di sviluppo che finora è riuscita a esprimere soltanto in parte. Ma dalle risorse straordinarie messe a disposizione da Next Generation EU può arrivare la svolta. È per questo che l’attuazione del PNRR è un’occasione che il paese non può mancare nell’ottica della transizione ecologica, della sicurezza nazionale e del rilancio economico. Il futuro è elettrico, e sarà alimentato dalle rinnovabili. Paradossalmente, la guerra in Ucraina ha dato un’ulteriore spinta in questa direzione. Quelli che potevano apparire come obiettivi distanti – al 2030 o al 2050 – sono diventati tremendamente attuali”.

Redazione

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