ClimaNotizie Mondo

I cambiamenti climatici interessano già oltre l’80% della popolazione

Secondo una nuova ricerca, pubblicata recentemente su Nature, gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti sull'80% della superficie terrestre

I cambiamenti climatici indotti dall’uomo potrebbero già interessare l’85% della popolazione mondiale. A stabilirlo è una nuova ricerca, pubblicata recentemente sulla rivista Nature. I ricercatori di Berlino hanno raccolto dati da oltre 100.000 studi pubblicati tra il 1951 e il 2018 che documentano appunto come gli impatti del cambiamento climatico siano in continua crescita sulla comunità globale.

Un ambiente sano è un diritto fondamentale dell’umanità: la risoluzione ONU

Cambiamenti climatici, circa l’80% della superficie terrestre è interessata da aumenti di temperatura e precipitazioni estreme

La ricerca in questione, che ha utilizzato il metodo dell’apprendimento automatico individuando gli studi rilevanti per il clima, ha anche esaminato come il continuo aumento delle temperature vada a modificare i modelli delle precipitazioni, influendo sui raccolti e sugli ecosistemi locali. Ha inoltre scoperto che i cambiamenti di temperatura e precipitazioni attribuibili all’uomo si stanno ora verificando nell’80% della superficie terrestre del mondo, dove risiede circa l’85% della popolazione globale.

La crisi climatica influenza anche l’impatto delle eruzioni vulcaniche

“In quasi tutti gli studi in cui disponiamo di dati sufficienti, possiamo vedere che il mondo sta diventando più caldo e sta diventando più caldo in un modo coerente”, ha affermato ad ABC News Max Callaghan, ricercatore presso il Mercator Research Institute on Global Commons and Climate Change a Berlino e uno degli autori dello studio. La nuova ricerca consente agli scienziati di stabilire con quasi certezza che l’aumento delle temperature è in gran parte attribuibile all’attività dell’uomo. Mentre studi precedenti si soffermavano su possibili scenari entro il 2050 o 2100, quest’ultima analisi sottolinea che il cambiamento climatico è già in atto.

Il divario tra i Paesi ad alto reddito e quelli in via di sviluppo: nel primo caso gli effetti della crisi climatica si conoscono

La crisi climatica, com’è noto, acuisce ancor di più il divario tra i Paesi ad alto e basso reddito. Nel primo caso, chiarisce la ricerca, gli effetti dei cambiamenti climatici si conoscono, vengono analizzati e studiati mentre nei Paesi a basso reddito, dove l’impatto sarà certamente più grave, si sa ancora troppo poco su come si presenteranno esattamente quegli effetti. Questo, secondo Callaghan, è un “divario di attribuzione” che va assolutamente colmato.

Così finanziamo la crisi climatica: ai combustibili fossili 11 milioni di sussidi al minuto

“Nei paesi ad alto reddito, quasi tutte queste persone vivono in un’area in cui ci sono molte prove su come questa tendenza al riscaldamento influenzi altri sistemi“, ha affermato Callaghan. “Ma nei paesi a basso reddito ci sono poche prove su come questa tendenza al riscaldamento stia influenzando altri settori”.

“Finché continueremo a bruciare combustibili fossili, le cose peggioreranno”, avverte. “Fino a quando non raggiungeremo lo zero netto, le cose continueranno a peggiorare”.

Leggi anche:

Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri: le cose da sapere

Sulla Liguria piogge eccezionali: cosa le ha scatenate? L’analisi del meteorologo

Gli aggiornamenti di IconaMeteo:

Nuova fase di MALTEMPO al via: VENTI intensi e FREDDO! Le zone interessate

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

Articoli correlati

Back to top button