Clima

Il Nobel per la Fisica 2021 mette al centro la crisi climatica

A poche settimane dall’avvio della COP26, l’appuntamento cruciale per il destino del pianeta, sono stati premiati con il Nobel per la Fisica 2021 tre scienziati che hanno dato un fondamentale contributo alla comprensione di sistemi complessi, come il clima terrestre.

Syukuro Manabe, Klaus Hasselmann e Giorgio Parisi sono i vincitori e i risultati del loro lavoro costituisce una parte cruciale delle prove su cui i leader della COP26 baseranno le loro decisioni. Le scoperte dei tre scienziati mostrano che lo studio del clima poggia su solide basi scientifiche, ha affermato il Comitato Nobel. La Royal Swedish Academy ha aggiunto di aver inviato un messaggio con l’annuncio del premio poche settimane prima del vertice sul clima COP26 a Glasgow anche per porre a tema il grosso problema del riscaldamento globale.

La ricerca di Manabe e Hasselmann ha determinato la creazione di modelli computerizzati del clima terrestre in grado di prevedere l’impatto del riscaldamento globale, provando quando le attività umane siano alla base della crisi in atto.

Syukuro Manabe, 90 anni, nato in Giappone, meteorologo senior presso la Princeton University nel New Jersey, ha dimostrato come l’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera causati dalle attività umane stia determinando un conseguente aumento delle temperature sulla superficie della Terra. Negli anni ’60 ha guidato lo sviluppo di modelli fisici del clima.


Circa un decennio dopo, Klaus Hasselmann, 89 anni, del Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo, in Germania, ha creato un modello al computer che collegava tempo e clima. Il suo lavoro ha risposto alla domanda sul perché i modelli climatici possono essere affidabili nonostante il tempo sia mutevole e caotico.

Il Nobel 2021 all’italiano Giorgio Parisi

L’italiano Giorgio Parisi è stato premiato per la “scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria”. Parisi, nato nel 1948 a Roma, già professore all’Università la Sapienza, intorno al 1980 scoprì modelli nascosti in materiali complessi disordinati. Le sue scoperte sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi e consentono di comprendere molti materiali e fenomeni diversi e apparentemente del tutto casuali, non solo in fisica ma anche in matematica, biologia, neuroscienze e machine learning.

In un’intervista a SkyTg24 Parisi ieri ha paragonato la pandemia alla crisi climatica: “In questi casi bisogna agire velocemente. Nell’affrontare la pandemia, non c’è stato un problema di ritardo solo in Italia nel prendere le misure adatte, ma in tutti i Paesi occidentali”. La spiegazione secondo Parisi risiede”nell’animo umano” perché “se uno deve prendere una decisione dolorosa, tende a ritardarla“. E “per lo stesso motivo si tarda sul fronte climatico”.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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