Il rapido arretramento dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale favorisce il rilascio di inquinanti nei mari: lo studio

Il rapido arretramento dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale favorisce il rilascio di inquinanti nei mari. Uno studio dell’Università Statale di Milano rivela nuove connessioni tra ghiacciai e ecosistemi marini.
Il fenomeno dello arretramento dei ghiacciai, strettamente legato al riscaldamento globale, sta assumendo un ruolo cruciale nell’aumento dell’inquinamento marino. Secondo uno studio condotto dal team dell’Università Statale di Milano guidato da Marco Parolini, pubblicato sugli Archives of Environmental Contamination and Toxicology, i ghiacciai italiani funzionano come “congelatori” naturali: accumulano nel tempo numerosi contaminanti di origine antropica, che vengono poi rilasciati nei corsi d’acqua e infine nei mari a causa della fusione accelerata.
Il ruolo dei ghiacciai nella contaminazione delle acque
La ricerca ha coinvolto 16 ghiacciai italiani, mappando la presenza di inquinanti organici e inorganici. Il processo di scioglimento, accentuato dal cambiamento climatico, libera sostanze accumulate nei decenni, tra cui metalli pesanti e composti tossici. Questi inquinanti si riversano nei fiumi e raggiungono le aree costiere, con effetti potenzialmente gravi su ecosistemi acquatici e biodiversità marina.
Connessioni tra ghiacciai, mari e salute ambientale
L’indagine sottolinea come ghiacciai e mari siano strettamente interconnessi: la salute dei primi influenza direttamente la qualità delle acque marine. Il monitoraggio dei contaminanti emergenti e storici è quindi essenziale per comprendere l’evoluzione dell’inquinamento ambientale. Lo studio rappresenta un passo importante nella valutazione dei rischi legati allo scioglimento dei ghiacciai e offre nuovi spunti per la tutela degli ecosistemi marini italiani.