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Blue Carbon e Blue Energy: Oceano centrale alla COP25

Onda blu per la COP25: l'Oceano ha un ruolo centrale nel contrasto alla crisi climatica

La COP25 si veste di blu e diventa la “Blue Cop” rendendo centrale il ruolo dell’Oceano nei processi per gestire l’emergenza climatica.

L’Oceano, di fatto, ha un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri e nella regolazione del clima: assorbe più del 25% delle emissioni di anidride carbonica e assorbe più del 90% del calore in eccesso dovuto all’aumento dell’effetto serra.

Durante la prima settimana di negoziato è stata lanciata la Piattaforma “Ocean Solution”, con lo scopo di implementare studi e progetti che coinvolgono l’Oceano nella mitigazione dell’emergenza climatica. La piattaforma resterà aperta per tutto il periodo che porterà alla COP26 e sarà uno spazio di condivisione di idee, studi e ricerche. Uno spazio aperto in cui è possibile stimolare la partecipazione attiva di tutti i policy makers è fondamentale per affrontare un tema che necessità un coinvolgimento massivo e coordinato; I 5 key point alla base del documento discusso sulla Piattaforma sono:

    • Incoraggiare il sequestro naturale della CO2 dagli ecosistemi costieri.
    • Sviluppare un range di soluzioni di energia rinnovabile basate sull’oceano;
    • Promuovere l’adattamento e soluzioni resilienti per le popolazioni vulnerabili, gli ecosistemi e i servizi ecosistemici minacciati dal cambiamento climatico;
    •  Implementare soluzioni ibride, supportando sia l’adattamento che la mitigazione nei settori della pesca e dell’acquacoltura;
    • Soluzioni per ridurre le emissioni nel settore navale.

Molti Governi si preparano ad aggiornare e migliorare i propri contributi determinati a livello nazionale nel 2020, alcuni hanno già fatto richiesta di includere le azioni relative all’oceano nei loro contributi determinanti a livello nazionale (NDC). Due iniziative sono state discusse durante la COP25: il blue carbon e la blue energy.

La vegetazione acquatica ha la capacità di rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera e gli habitat marini costieri hanno una più efficiente capacità di sequestro dell’anidride carbonica di quelli terrestri. Sulla base di questi assunti, le misure blue carbon consistono in:

  • Incoraggiarecreare o rigenerare ecosistemi blue carbon, conducendo a un maggior sequestro del carbonio;
  • Implementare specifiche misure di gestione per aumentare il sequestro del carbonio per aumentare il sequestro della COdagli ecosistemi costieri;
  • Proteggere gli ecosistemi blue carbon esistenti;
  • Prevenire il rilascio della CO2 dato dalla degradazione degli ecosistemi e migliorare la conservazione degli ecosistemi costieri attraverso una protezione regolatoria;
  • Adattare le attività economiche, in particolare la pesca a minimizzare i loro impatti sugli ecosistemi blue carbon.

L’oceano offre opportunità anche per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, a tal proposito la Blue Energu propone:

  • L’inclusione nelle strategie climatiche compiti di mappare le correnti, i venti e le altre risorse di energia blu;
  • Lo stanziamento di un fondo per l’energia blu, soprattutto per supportare le isole e i paesi in via di sviluppo;
  • L’inclusione dello sviluppo di road-map per tecnologie di energia oceanica all’interno degli NDC.

Resta quindi centrale l’Oceano nelle politiche proposte alla COP25, resta da capire come e quanto sarà presente anche nella dichiarazione finale dei negoziati.

 

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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