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In Colombia la deforestazione è calata di un terzo nei primi mesi del 2025

Segnali incoraggianti dall’Amazzonia, ma la pressione sulle foreste resta alta

In un contesto globale ancora segnato da livelli allarmanti di deforestazione, arriva una notizia positiva dal Sud America: nei primi tre mesi del 2025, la Colombia ha registrato un calo del 33% della deforestazione, rispetto allo stesso periodo del 2024. Un’inversione di tendenza che riguarda in particolare l’Amazzonia colombiana, la regione più colpita negli ultimi anni.

A darne notizia, nel corso della Giornata mondiale dell’ambiente, è stata la ministra dell’Ambiente Lena Estrada Añokazi, presentando i dati del bollettino di Detección Temprana de la Deforestación pubblicato dall’IDEAM (Instituto de Hidrología, Meteorología y Estudios Ambientales).

Secondo il rapporto, tra gennaio e marzo 2025 la perdita stimata di foresta naturale è passata da oltre 40.000 ettari a 27.000 ettari, con una contrazione significativa nelle aree più fragili. In particolare, i dipartimenti di Meta, Caquetá e Guaviare hanno visto i maggiori miglioramenti, mentre solo il Putumayo ha registrato un lieve aumento della deforestazione.

Ma il dato forse più rilevante riguarda le aree protette dell’Amazzonia, dove la deforestazione stimata è calata del 54% rispetto al primo trimestre del 2024. I progressi maggiori si sono registrati nei parchi nazionali Serranía de Chiribiquete, Tinigua, La Macarena e La Paya.

Fonte: Lena Estrada Añokazi

Un approccio integrato contro la deforestazione

Secondo il governo colombiano, il miglioramento è il frutto di un piano d’azione che combina diversi strumenti: accordi con le comunità locali e indigene, rafforzamento delle istituzioni ambientali, operazioni congiunte tra ministero dell’Ambiente, Difesa e Procura generale. Il piano prevede anche un coinvolgimento più diretto dei territori, con incontri regionali che partiranno a giugno da Villavicencio, coinvolgendo le autorità dell’Amazzonia e dell’Orinoquía.

«Stiamo lavorando per affrontare la deforestazione come un fenomeno sistemico e multidimensionale», ha dichiarato Estrada, sottolineando anche l’importanza delle recenti azioni legali contro i crimini ambientali, tra cui arresti legati alla gestione illegale del territorio.

Un miglioramento, non una vittoria

Nonostante i segnali incoraggianti, il quadro resta complesso. La regione amazzonica rappresenta ancora il 69% della deforestazione totale in Colombia, e la pressione sulle foreste non si è certo esaurita. Secondo un rapporto dell’ispettorato generale, tra ottobre 2024 e marzo 2025 sono stati comunque persi quasi 89.000 ettari di foresta a livello nazionale, spesso in zone destinate alla conservazione.

I principali motori della deforestazione in Colombia restano gli stessi: accaparramento di terre, allevamento estensivo, apertura di strade illegali, miniere abusive e coltivazione di coca, la materia prima per la produzione di cocaina. Fenomeni che agiscono spesso in sinergia, compromettendo la tenuta ecologica delle aree forestali.

Ridurre la deforestazione non è solo una questione locale: significa preservare il più grande serbatoio di biodiversità del pianeta, contribuire alla stabilità climatica globale e garantire i diritti di chi vive e custodisce queste foreste da generazioni.

La Colombia, per ora, ha mostrato che una strada diversa è possibile. Ma perché non resti un’eccezione, serviranno continuità, risorse, giustizia ambientale e un’azione politica coerente, anche nei prossimi trimestri.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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