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NATURA 2000: la rete ecologica di aree protette per la conservazione della biodiversità in Europa

Un viaggio virtuale tra le piccole e grandi meraviglie della natura minacciate o rare e gli impegni della UE per il prossimo decennio

L’Europa si estende per circa 10 milioni di chilometri quadrati, meno del 7 % della superficie terrestre. L’Unione Europea è meno della metà degli Stati Uniti, pur contando una popolazione molto più numerosa.

Pochi luoghi al mondo possono vantare come il nostro Continente la straordinaria varietà di paesaggi, flora e fauna concentrata in un’area tanto piccola. Dalle tiepide acque del Mediterraneo alle gelide torbiere della Lapponia, passando per le Alpi con i loro ormai magri ghiacciai, dalle ventose coste atlantiche alle cime dei Carpazi, passando per le foreste di latifoglie nel cuore del continente, la varietà di habitat e microambienti è davvero notevole.  L’Europa, inoltre, è incredibilmente ricca di piante e animali endemici, in particolare l’area mediterranea, considerata uno dei luoghi più importanti del pianeta in termini di biodiversità marina.

Il Mediterraneo probabilmente accoglie quasi il 10 % di tutte le specie marine esistenti, fra cui la foca monaca (Monachus monachus), uno dei mammiferi marini più minacciati al mondo, presente nei mari italiani solo con pochissimi individui, avvistati per lo più in Sardegna, in Sicilia e recentemente anche nell’arcipelago toscano.

Cernia

Nel corso di migliaia di anni, gli ecosistemi europei hanno risentito notevolmente delle pratiche agricole e forestali attuate dall’uomo, senza le quali poco meno del 90 % dell’Europa  sarebbe ora occupato da foreste. Attualmente solo un terzo dell’UE è ricoperto di alberi e le pochissime aree di foresta vergine naturale sono in parte ubicate in luoghi inaccessibili.

Ma è solo negli ultimi sessanta anni che l’interazione tra uomo e natura ha portato con incredibile velocità le più drammatiche conseguenze sulla preziosa e delicata biodiversità.

Come viene tutelata oggi la natura europea?

La conservazione del patrimonio naturale si esplica attraverso l’istituzione di aree protette regionali e nazionali, ma anche con la costituzione della Rete Natura 2000.

Rete Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità in Europa. Si tratta del più vasto sistema ecologico di siti protetti al mondo, che interessa un quinto del territorio dell’UE. E’ il frutto della direttiva “Uccelli”, adottata già nel 1979,  e della direttiva “Habitat”, introdotta nel 1992: due pilastri della legislazione europea che fissano i criteri di riferimento per la conservazione della natura nel continente per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna più preziosi, minacciati o rari a livello comunitario. E’  uno strumento straordinario, spesso poco conosciuto, che in questi anni è risultato decisivo per la tutela della natura europea.

Immagine Pixabay

Rete Natura 2000 è composta oggi da più di ventisettemila siti terrestri e marini. La loro varietà è davvero straordinaria: alcuni hanno dimensioni non superiori all’ettaro, altri si estendono per  migliaia di chilometri quadrati; alcuni si trovano in luoghi sperduti, altri vicino alle grandi città, ma la maggioranza è costituita dalla campagna europea, caratterizzata da numerosi habitat e diverse forme di sfruttamento del territorio. Infatti, nelle aree che compongono la rete Natura 2000 le attività umane non sono escluse: la Direttiva Habitat garantisce la protezione della natura tenendo anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” .

Immagine Pixabay

Natura 2000 protegge più di duecento tipi di habitat terrestri, marini e d’acqua dolce,  ad esempio  le lagune costiere, le brughiere, i prati fioriti, la macchia mediterranea, le grotte e le foreste.

Sono più di ottanta i tipi di habitat forestali che richiedono urgenti misure di conservazione. Più della metà è presente solo in pochi paesi, come nel caso dei  boschi di faggio degli Appennini italiani o le laurisilve delle Canarie, delle Azzorre e di Madeira.

Solo poche foreste tra le più note e comuni sono incluse nella lista di rete Natura 2000: si tratta delle foreste “umide” (foreste alluvionali), dominate da salici, ontani e pioppi, che ospitano numerosi uccelli acquatici ed il castoro (Castor fiber), e alcune foreste temperate, come gli antichi boschi di  quercia e faggio, in cui vivono picchi, galli cedroni, il gatto selvatico (Felis silvestris silvestris), la lince, il lupo e il bisonte (Bison bonasus), il più grande animale terrestre europeo, cacciato ed estinto all’inizio del XX secolo e poi reintrodotto negli anni ‘50 utilizzando individui allevati in cattività.

Foto europeangreens.eu – Foresta di Białoweiza, al confine tra Polonia e Bielorussia. Chiamata foresta dei bisonti, è una delle poche foreste vergini ancora presenti in Europa. E’ tutto ciò che resta dell’immensa foresta che migliaia di anni fa ricopriva quasi tutta l’Europa.

Natura 2000 protegge più di mille specie di piante e animali, tra questi ultimi sono particolarmente numerosi gli insetti, gli uccelli e i mammiferi. In Europa vivono cinque grandi carnivori: il lupo (Canis lupus), l’orso bruno (Ursus arctos), il ghiottone (Gulo gulo), la lince (Lynx lynx) e la lince pardina (Lynx pardinus).

Il ghiottone è presente solo in alcune zone della Finlandia e della Svezia, e la lince pardina, con pochi esemplari, si trova solo in zone isolate della Spagna e del Portogallo. Le altre tre specie sono invece distribuite in tutta l’Europa.

Foto Pixabay – Il lupo (Canis lupus)

Tuttavia, le loro colonie sono così limitate da essere considerate a rischio d’estinzione in molti paesi europei: da un lato gli habitat che le possono accogliere si riducono sempre di più, dall’altro questi animali continuano a essere temuti e a volte perseguitati dall’uomo.

Rete Natura 2000 in Italia

L’Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità, infatti vanta più di duemila siti di Rete Natura 2000, che coprono circa il 19 % del territorio terrestre e circa il 4 % delle acque marine territoriali.

Vediamo qualche esempio.

L’Alpe Veglia (e Devero), è una delle dimore preferite della pernice bianca (Lagopus mutus ssp.helvetica),  una specie endemica delle Alpi, la cui livrea muta con l’alternarsi delle stagioni: bianca d’inverno, bruna d’estate, per mimetizzarsi e proteggersi dai predatori, come l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il nibbio, il falco pellegrino e il falco delle paludi. Un’altra rara specie endemica è l’erebia dei ghiacciai (Erebia christi), una farfalla presente soltanto in poche località tra Italia e Svizzera.

Foto Wikipedia – Erebia christi, la farfalla più rara d’Europa

Anche le Alpi Giulie fanno parte di rete Natura 2000.  Questo sito deve la sua fama soprattutto alla notevole varietà della flora, che presenta endemismi molto rari come l’Aquilegia bertolonii, la campanula di Zois (Campanula zoysii) e la radicchiella del Monte Triglav (Crepis terglouensis).  Qui vi sono le uniche stazioni italiane di Gentiana froelichii (ssp. Froelichii). Si tratta anche di un’area di grande rilevanza ornitologica per la presenza di numerose specie di uccelli, tra cui la civetta nana (Glaucidium passerinum), tutte le dieci specie europee di picchio, insieme al gallo cedrone (Tetrao urogallus) e al fagiano di monte (Tetrao tetrix). Questo sito è uno dei pochi luoghi italiani in cui è presente la lince.

Foto scheda IPFI Acta plantarum – Gentiana froelichii (ssp. Froelichii)

La natura del Gran Sasso è straordinariamente ricca e vanta molte specie che si trovano soltanto in questa regione, come l’orso marsicano (Ursus arctos ssp. Marsicanus) e il camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ssp. Ornata). I prati alpini sono anche il terreno di caccia della rara vipera dell’Orsini (Vipera ursinii). Sul Gran Sasso vivono più di duemila specie di piante, tra cui molte specie rare ed endemiche come l’androsace abruzzese (Androsace mathildae) e l’adonide curvata (Adonis distorta). Il clima favorisce la crescita dei caratteristici faggeti degli Appennini, che ricoprono gran parte delle montagne ad un’altitudine superiore a 1000 metri.

Foto Parcoabruzzo.it – L’orso marsicano

Anche i siti marini italiani di Rete Natura 2000 sono numerosissimi. Ad esempio il sito delle dune di Piscinas, sulla costa sudoccidentale della Sardegna. Inizia lungo la costa sabbiosa e si estende nell’entroterra per circa 10 km con una serie di imponenti dune, alla cui spalle si sviluppa la macchia mediterranea dominata da ginepro, corbezzolo e mirto, sostituita, più in alto, da fitte foreste di quercia e dalla brughiera,  dove è possibile incontrare l’endemico cervo sardo (Cervus elaphus ssp. Corsicanus), presente anche in Corsica. Più piccolo del cervo europeo e dotato di orecchie molto grandi, ha rischiato l’estinzione a causa della caccia e del bracconaggio, ma ora sta ripopolando il territorio. Questo sito ospita anche rare ed endemiche orchidee e la tartaruga greca (Testudo graeca).

Sardegnaturismo.it – Le dune di Piscinas

L’elenco dei siti italiani appartenenti a Rete Natura 2000 comprende un’infinità di habitat assai diversi, dai ghiacciai, come la Marmolada, a foreste intere, come il bosco umbro, dalle cascate, come l’imponente cascata delle Marmore, alla maggior parte delle moltissime isole che impreziosiscono i nostri mari, e a tutte le altre numerose piccole e grandi meraviglie della natura che il nostro Paese ospita e che necessitano di protezione.

Un viaggio virtuale tra i siti di Rete Natura 2000

Impossibile visitare tutte queste aree protette, purtroppo. Ma esiste uno strumento che permette di viaggiare virtualmente per l’UE alla scoperta di tutti i siti di rete Natura 2000, e di scoprire quali specie  animali e vegetali vi abitano.

E’ la “Mappa Interattiva Natura 2000, sviluppata dalla Commissione europea, con l’assistenza dell’Agenzia europea dell’ambiente.

Mappa Interattiva Natura 2000 (ricerca per specie)

 

Questo sistema prevede  diverse opzioni di ricerca: è possibile inserire una località dell’UE, e la mappa visualizzerà i siti presenti in zona, è possibile inserire il nome o il codice di un sito  e la mappa visualizzerà la zona in cui si trova, è anche possibile inserire il nome in latino  di una specie (Genere specie, ad esempio Lynx linx) e visualizzare tutti i siti nei quali essa è presente.  Buon viaggio!

Quali sono gli impegni della UE per la conservazione  della biodiversità nel prossimo decennio?

Secondo statistiche aggiornate al 2019, il 26 % della superficie terrestre dell’UE è già protetto, di cui il 18 % da Rete Natura 2000 e l’8 % da regimi nazionali; Il mare è protetto solo per l’11 %, di cui l’8 % nel quadro di Natura 2000 e il restante 3 % nell’ambito di misure nazionali.

Il 20 maggio del 2020, in occasione del Green Deal europeo per la neutralità climatica entro il 2050,   è stata presentata la strategia dell’Unione Europea per la salvaguardia della biodiversità per il 2030.  Gli impegni principali per il prossimo decennio riguardano due temi molto importanti: il ripristino degli ecosistemi terrestri e marini degradati e la protezione della natura.

Tra gli impegni per il ripristino degli ecosistemi ci sono l’inversione del declino degli insetti e degli uccelli (soprattutto gli impollinatori) presenti sui terreni agricoli, la drastica riduzione dell’uso di pesticidi chimici, l’impiego dell’agricoltura biologica in almeno il 25 % dei terreni coltivabili, la piantumazione di tre miliardi di nuovi alberi, la bonifica dei suoli contaminati, il recupero di almeno 25000 km di fiumi a scorrimento libero, la realizzazione di un piano di inverdimento urbano per le città con almeno ventimila abitanti, la riduzione degli effetti negativi della pesca.

Gli impegni principali per la protezione della natura si pongono invece come obiettivo la realizzazione di una rete naturalistica transeuropea, costruita mediante l’istituzione di zone protette per non meno del 30 % delle terre e dei mari europei (quindi circa il 4 % in più della terra e il 19 % in più del mare rispetto a oggi), interconnesse da corridoi ecologici che consentano la migrazione delle specie, preservando gli ecosistemi,  e di conseguenza la nostra preziosa e fragile biodiversità.

Il risanamento della natura è fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale e può contribuire a combattere i cambiamenti climatici e l’insorgere di malattie. Si inserisce al centro della nostra strategia di crescita, il Green Deal europeo, e fa parte di un modello di ripresa europea che restituisce al pianeta più di quanto prende.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

 

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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