Clima

Pasqua 2020 con sole e caldo? Una rarità, non solo una nostra impressione

Le statistiche climatiche italiane ci dicono che è molto più probabile che la Pasqua sia fresca e perturbata

La Pasqua di quest’anno è stata caratterizzata da sole e caldo in tutta Italia. Molti hanno pensato fosse un fatto piuttosto inusuale, ma è una nostra sensazione dovuta al fatto che per la prima volta l’abbiamo vissuta chiusi in casa? No, ironia della sorte, si tratta effettivamente di una coincidenza rara. Lo rivelano i dati climatici italiani.

È stata la Pasqua più calda? È stato il periodo pasquale più caldo o più stabile? Ho preso in esame il periodo 1999-2020 (del quale possiedo dati completi giornalieri). Ho valutato la temperatura media sull’Italia intera del solo giorno di Pasqua e del periodo di 10 giorni che va dal weekend delle palme al giorno di Pasquetta.

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E’ stata la Pasqua più calda?

L’unica eccezionalità di quest’anno è la durata del periodo stabile e soleggiato con assenza di precipitazioni e temperature su questi livelli. Dagli altri punti di vista, nonostante il clima decisamente mite, non siamo di fronte a primati storici:

  • Il singolo giorno di Pasqua si trova al 6° posto fra i più caldi dal 1999, 2.4°C sotto alla Pasqua più calda che è stata quella del 2000
  • Il periodo dal weekend delle Palme a Pasquetta del 2020 si trova al 5° posto fra i più caldi dal 1999, 1.8°C sotto al più caldo che è stato quello del 2000
  • Le altre Pasque più calde di quella di quest’anno, oltre a quella in assoluto più calda del 2000, sono capitate, nell’ordine, nel 2017, 2011, 2006, 2019 e, quasi a pari merito, nel 2009 (stiamo sempre parlando dell’analisi dal 1999).

Tuttavia, quest’anno ha giocato un ruolo fondamentale la combinazione dei due fattori: durata del tempo stabile e temperature miti. Infatti, tutti gli anni che hanno avuto temperature pasquali più elevate di quest’anno, sono stati caratterizzati anche da tempo più variabile o instabile. Quindi, anche se non si può parlare di “Pasqua più calda”, si può certamente affermare che non si ha memoria di un così duraturo periodo pasquale con tempo stabile e contemporaneamente anche temperature elevate (combinazione dei due aspetti). Anche la Pasqua dell’anno scorso, pur essendo stata bella e leggermente più calda di quella di quest’anno (quasi nessuno se lo ricordava), ha fatto parte di un periodo di stabilità più breve di quest’anno e culminato in una Pasquetta più perturbata e piovosa rispetto a quella di quest’anno.

Un aspetto non trascurabile è legato all’analisi delle sole temperature massime, ossia del “clima” percepito durante il giorno. In effetti la sensazione che quella di quest’anno è stata una Pasqua eccezionalmente calda (durante le ore diurne) è assolutamente corretta. Tenendo conto della media delle temperature massime la Pasqua 2020 risale la classifica raggiungendo il 2° posto (sempre dopo quella del 2000 che tra l’altro è capitata molto più avanti, il 23 aprile). Sono state le minime più contenute che ne hanno abbassato la media complessiva. Quantitativamente, la media delle massime è stata di 22,2°C che è un valore tipico della metà di maggio (nel 2000 la media delle massime è stata 1.2°C più elevata

Sole e caldo a Pasqua, una combinazione improbabile

C’è da considerare, poi, l’aspetto “sfortuna” di quest’anno. Combinando “bel tempo” e “caldo” si ottiene il dato più sfavorevole dal punto di vista statistico per Pasqua (intendendo sempre sull’insieme dell’Italia; le cose cambiano sensibilmente prendendo in considerazione singole zone!). Infatti, una Pasqua bella e calda, nell’analisi degli ultimi 30 anni, si è verificata solo nel 13% dei casi, ossia una Pasqua su 8; e il caso vuole che una Pasqua così improbabile sia capitata proprio quest’anno! Negli altri casi si hanno tutte le altre combinazioni, compresa quella che contempla una Pasqua fredda e contemporaneamente perturbata che si è presentata il 26% delle volte, ossia con una probabilità doppia rispetto a quella bella e calda.

 

Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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