Benessere animale, Legambiente propone etichetta sul metodo di allevamento
Legambiente e CIWF vanno incontro al benessere animale e alla consapevolezza del consumatore proponendo un metodo di etichettatura univoco e nazionale secondo il metodo di allevamento delle vacche da latte
Il benessere animale è strettamente connesso al nostro benessere alimentare nonché a uno stile di vita più sostenibile. Lo sa bene Legambiente che, insieme a Compassion in World Farming (CIWF), ha proposto un nuova etichetta secondo il metodo di allevamento per le vacche da latte. In sostanza si tratta di una tabella attraverso la quale il consumatore è in grado di individuare, nel modo più rapido e semplice possibile, il metodo di allevamento, come per esempio al pascolo, a stabulazione libera o a stabulazione fissa (vale a dire con le vacche legate).
Legambiente considera che le attuali etichette presenti sul mercato possono essere molto fuorvianti: oltre a confondere il consumatore, rischiano anche di veicolare informazioni poco chiare. «La conoscenza dell’etogramma di una specie allevata, cioè dell’insieme dei comportamenti naturali manifestati dalla specie – ha dichiarato Dario Buffoli, medico veterinario esperto in etologia e benessere animale -, è parte sostanziale nella messa a punto di indicatori e di sistemi di valutazione del benessere animale e, in questo, il metodo di allevamento è precondizione essenziale per poter valutare le oggettive possibilità di benessere degli animali allevati», si legge nel comunicato stampa di Legambiente.
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Un sistema di etichettatura basato sul metodo di allevamento sarebbe inoltre un utile strumento per indirizzare i fondi del Next Generation EU e della prossima Politica Agricola Comune, a sostegno degli allevatori e di una transizione a sistemi più rispettosi del benessere animale. Secondo CIWF e Legambiente, nella scorsa Politica Agricola Comune, i fondi che potevano essere indirizzati a favore del benessere animale sono stati sottoutilizzati.
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Per questi e tanti altri motivi, Legambiente e CIWF sperano che il nuovo Governo Draghi dimostri maggior sensibilità e attenzione rispetto ai precedenti governi, al fine di coinvolgere pienamente la società civile, e quindi i consumatori, nella creazione degli standard nazionali di “certificazione del benessere animale”.