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Asia Environmental Enforcement Awards: i premi a sostegno della lotta alla criminalità ambientale

La criminalità ambientale è la quarta più grande attività illegale mondiale. Si stima che il valore di questi reati raggiunga 258 miliardi di dollari all'anno 

La criminalità ambientale è la quarta più grande attività illegale mondiale dopo il traffico di droga, la contraffazione e il traffico di esseri umani. Il valore di crimini come il commercio irregolare di animali selvatici e prodotti forestali, lo scarico abusivo di rifiuti, il contrabbando di sostanze che riducono lo strato di ozono e l’estrazione vietata, è stimato fino a 258 miliardi di dollari all’anno.

Le Nazioni Unite, l’INTERPOL e l’Organizzazione mondiale delle dogane dal 2016, annualmente assegnano dei premi, gli Asia Environmental Enforcement Awards, per i risultati ottenuti nella lotta contro i reati ambientali transfrontalieri. I vincitori hanno lavorato in più Paesi, effettuato arresti, sequestrato centinaia di specie in via di estinzione e migliaia di tonnellate di rifiuti destinati a un commercio clandestino di sostanze chimiche e di plastica per un valore di milioni di dollari.

I vincitori sono stati nominati per i loro contributi nelle categorie di impatto, leadership di genere, innovazione, integrità e collaborazione.

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

La criminalità ambientale transfrontaliera minaccia sia il Pianeta che le persone. Con la pandemia dovuta al COVID-19, l’importanza di prevenire il commercio illegale di fauna selvatica e di regolamentare i rifiuti di plastica sta diventando sempre più evidente. Attraverso il lavoro dell’ONU e dell’INTERPOL, abbiamo migliorato il controllo sulla criminalità ambientale transfrontaliera, ma questo non significa nulla senza l’applicazione. Ecco perché il lavoro dei vincitori di quest’anno è fondamentale. Sono in prima linea nella protezione ambientale” queste le parole di Dechen Tsering, Direttore regionale e Rappresentante del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) per l’Asia e il Pacifico.

Di seguito i vincitori del 5° premio Asia Environmental Enforcement 2020:

Sudarshan Panthee e Birendra Singh Johari, Central Investigation Bureau, Nepal Police

Categoria: Impatto

L’ispettore Panthee e il subispettore Johari hanno condotto un’indagine lunga anni che ha portato all’arresto di un noto commerciante illegale di animali selvatici, Kunjok Chiring Tamang, che operava tra Cina, India e Nepal il 25 giugno 2020. Tamang era in fuga dal 2005, quando è stato condannato come principale trafficante dopo il sequestro di 5 pelli di tigre, 36 pelli di leopardo, 238 pelli di lontra e 113 kg di ossa di tigre vicino al confine tra Nepal e Cina. I due agenti hanno mostrato un impegno e una perseveranza esemplari nel rintracciare Tamang attraverso le reti di approvvigionamento e l’analisi finanziaria, scoprendo identità nascoste e rivelando ulteriori crimini di riciclaggio di denaro.

Gruppo operativo delle Filippine sull’avorio e il commercio illegale di fauna selvatica (POGI)

Categoria: Impatto

POGI, una task force governativa multi-agenzia, ha effettuato una serie di arresti chiave durante il periodo di nomina. Il primo di questi ha portato in manette Sharon Jonion, una famigerata commerciante di animali selvatici online che era sfuggita alle autorità per 5 anni. Il team ha recuperato 13 animali rari durante questo arresto. Con la rappresentanza del Department of Environment and Natural Resources – Biodiversity Management Bureau (DENR-BMB) e del National Bureau of Investigation – Environmental Crime Division (NBI-ECD) il team POGI ha fornito un eccellente esempio di collaborazione e coordinamento tra le forze dell’ordine che hanno portato a un migliore impatto delle operazioni contro il commercio illegale di fauna selvatica.

Operasi Bersepadu Khazanah (Dipartimento della fauna selvatica e dei parchi nazionali (DWNP) Peninsular Malaysia & Royal Malaysia Police Taskforce )

Categoria: Impatto

Nel 2019, la Malesia ha lanciato un’iniziativa speciale per aumentare la protezione delle tigri: “Save Our Malaysian Tiger Campaign”. Nell’ambito di questa campagna, la Malesia ha istituito la task force Operasi Bersepadu Khazanah (OBK) per proteggere le tigri malesi dai bracconieri e per aumentare le pattuglie nelle aree protette della Malaysia peninsulare. L’OBK ha portato all’arresto di 87 criminali della fauna selvatica (49 stranieri, 33 locali), alla distruzione di 460 lacci di filo metallico e ad un sequestro totale del valore di circa 670.000 dollari. OBK ha unito le forze del Dipartimento della fauna selvatica e dei parchi nazionali (DWNP) della Malaysia peninsulare e della polizia reale della Malaysia, che hanno anche lavorato a stretto contatto con agenzie statali e organizzazioni non governative, con il successo dell’operazione.

Sasmita Lenka, ufficiale forestale di divisione, divisione forestale di Athgarh

Categoria: Impatto e leadership di genere

Sasmita Lenka dirige una squadra di 92 persone che sono riuscite a interrompere il contrabbando di pangolini nello stato di Odisha, nell’India orientale. Tra l’agosto 2019 e l’aprile 2020, la squadra di Lenka ha arrestato circa 28 persone e sequestrato tre pangolini indiani vivi, un pangolino morto e 5 kg di scaglie di pangolino. In un caso nel dicembre 2019, lei e il suo team hanno arrestato un racket internazionale di contrabbando di pangolini arrestando 8 sospetti. Le sue iniziative di sensibilizzazione hanno aiutato le comunità locali a fornire informazioni alle autorità su potenziali operazioni di tratta. Lenka ha anche fatto ricoprire ruoli spesso assegnati a soli uomini, con personale femminile, tra cui vice ranger, forestali e guardie forestali.

John Simon, Esattore doganale distrettuale, Ufficio doganale delle Filippine

Categoria: impatto e integrità

Sfidando le minacce alla sua vita, John Simon, un addetto alle dogane distrettuale dell’Ufficio doganale filippino, ha ribaltato un’operazione di contrabbando multimilionaria, sequestrando 10.000 tonnellate di rifiuti illegali contrabbandati nelle Filippine. Dopo il sequestro, Simon ha perseguito vie legali per far rimpatriare i rifiuti nel Paese di origine in conformità con la Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento. Collaborando con altre agenzie e gruppi di difesa, ha contribuito ad avviare procedimenti giudiziari contro tre sospetti stranieri implicati nell’operazione di contrabbando e a proporre una nuova legislazione sull’importazione illegale di rifiuti. Simon ha anche guidato la pulizia e il ripristino di una discarica di rifiuti importata.

Wildlife Crime Control Bureau, India

Categoria: Innovazione

Riconoscendo la presenza sempre crescente del commercio illegale di animali selvatici online, il Wildlife Crime Control Bureau ha avviato l’operazione WILDNET-II per scoraggiare i potenziali commercianti e assicurare i trasgressori alla giustizia. WCCB ha creato programmi di sensibilizzazione con le parti interessate e altre agenzie e ha lavorato attraverso i social media e portali di commercio online come Indiamart, Amazon e OLX, per condividere informazioni sulle attività di commercio illegale di fauna selvatica. L’operazione ha portato all’arresto di una dozzina di autori di reato e all’avvio di 9 procedimenti penali. Sono state sequestrate anche una serie di specie selvatiche e merci, tra cui falchi, pangolini, corno di rinoceronte, coralli, gorgonie, corna, gatti civetta, parrocchetti e tartarughe.

Divisione per l’applicazione delle norme, Dipartimento dell’Ambiente, Malesia

Categoria: Collaborazione

Lavorando a stretto contatto con il suo ministero dell’Energia, della Scienza, della Tecnologia, dell’Ambiente e dei Cambiamenti Climatici e le autorità del Regno Unito, il Dipartimento dell’Ambiente della Malesia ha rimpatriato 42 container di rifiuti di plastica spediti illegalmente nel novembre 2019. Il governo della Malesia ha cercato di rispondere alle preoccupazioni che il Paese fosse uno dei maggiori importatori mondiali di rifiuti di plastica. A seguito delle azioni intraprese dalla divisione Enforcement all’interno del Dipartimento dell’Ambiente, più di 200 contenitori di rifiuti di plastica illegali sono stati rimpatriati e sono stati chiusi diversi impianti di riciclaggio illegale di plastica.

Adi Karya Tobing, commissario capo della polizia della polizia nazionale indonesiana, Sugeng Irianto, commissario di polizia della polizia nazionale indonesiana, e Rasio Ridho Sani, direttore generale delle forze dell’ordine, ministero dell’Ambiente e delle foreste

Categoria: Collaborazione

Il commissario capo della polizia Adi Karya Tobing, il commissario di polizia Sugeng Irianto e Rasio Ridho Sani, direttore generale delle forze dell’ordine hanno condotto un’indagine che ha portato alla condanna e allo smantellamento di una rete criminale su larga scala che trattava parti di specie in via di estinzione da Bali ai Paesi Bassi. Rintracciando un sospettato olandese che vive a Bali, Tobing, Irianto, Sani e le loro squadre sono stati in grado di effettuare un arresto e sequestrare molte specie elencate come protette dalla CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione). Le autorità hanno sequestrato 53 teschi di Buru babirusa, più di 100 rostri di pesce sega, enormi quantità di coralli e pelli di serpente, ossa di balena e altro ancora. Questo sequestro è stato utilizzato nel caso giudiziario come prova, portando all’incriminazione e alla reclusione dell’individuo condannato. Nei Paesi Bassi è stato avviato anche un procedimento giudiziario contro l’indagato. Era la prima volta che la polizia, l’Ufficio del direttore generale e le autorità indonesiane e olandesi collaboravano su un caso di criminalità ambientale di tale portata.

Foto di Mike Wall da Pixabay

La criminalità ambientale in Europa è coperta dalla direttiva 2008/99/CE, che impone agli Stati membri di trattare appunto come reati le attività che violano la legislazione ambientale dell’UE, come la spedizione illegale di rifiuti al’estero, il commercio di specie minacciate di estinzione o di sostanze che riducono lo strato di ozono. Di recente, tra 2019 e 2020, l’Esecutivo comunitario ha valutato la direttiva e ha ritenuto che “non ha raggiunto i suoi obiettivi”. Per questo vuole modificarla entro la fine di quest’anno. “Una transizione verde significa che dobbiamo proteggere il nostro ambiente dalla criminalità e le nostre risorse naturali dallo sfruttamento”, ha commentato in una nota il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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